MOZZARELLA DI BUFALA A RISCHIO: PETIZIONE POPOLARE PER CHIEDERE LA BOCCIATURA DELLE MODIFICHE AL DISCIPLINARE AVENZATE DAL CONSORZIO DELLA BUFALA CAMPANA DOP

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Di Francesca Nardi

Il Consorzio Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop vuole modificare le regole per la produzione introducendo nelle fasi di produzione introducendo nelle fasi di produzione il congelamento del latte. Questo stravolge completamente la definizione della mozzarella di bufala Dop che è prodotta “con latte di bufala fresco”. Con l’approvazione di questa norma la tradizione e il gusto della mozzarella campana sona rischio: Petizione popolare per chiedere la bocciatura delle modifiche al disciplinare avanzate dal Consorzio Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. La mozzarella di bufala è uno dei prodotti gastronomici italiani più conosciuti al mondo e tra i maggiori segni identificativi della nostra produzione agroalimentare e artigianale. La sua importanza nel panorama nazionale è tale che alla mozzarella di bufala è stata riconosciuta nel 1996 la garanzia e la tutela riservata alla denominazione di Origine protetta (Dop) cioè il massimo grado di tutela per un prodotto agroalimentare. La tutela e il rispetto del disciplinare di produzione è stato affidato dall’Italia al Consorzio Tutela della Mozzarella di Bufala Campania Dop che deve vigilare sul prodotto immesso in commercio, rappresentare l’intera filiera produttiva e garantire l’applicazione delle singole norme tra cui quella che statuisce che la “Mozzarella di Bufala Campana è prodotta esclusivamente con latte di bufala intero fresco” (art.3) cioè l’essenza stessa del prodotto che ha ricevuto il beneficio della DOP. La cronaca ha dimostrato più volte che questa attività di controllo è purtroppo fallace (si guardi all’ultimo caso dello scandalo della mozzarella di bufala con soda caustica) a danno dei consumatori che sembrano esterni al meccanismo di tutela ma cui sono dirette le azioni, positive e negative, del consorzio. A distanza di 5 anni (luglio 2012), il consiglio direttivo del consorzio ha presentato nuove richieste di modifica del disciplinare di produzione (già modificato nel 2008) per cercare di riproporre nelle fasi di produzione il congelamento già sonoramente bocciato. Dopo i reiteratì tentativi di rendere possibile l’utilizzo per la mozzarella di bufala dop del latte congelato e poi della cagliata congelata, la nuova richiesta di una mozzarella congelata, la nuova richiesta di una mozzarella congelata, che quindi si inserisce nella fase finale della produzione, cerca con artificio di introdurre nel disciplinare pratiche che sono già state bocciate in tempi diversi. Per far questo il consorzio chiede espressamente di far perdere alla mozzarella “la tipicità di un prodotto fresco finito che potrà essere utilizzato come ingrediente per ulteriori prodotti e potrà essere nel caso commercializzata anche senza acqua di governo”. Le modifiche immaginano 5 diverse tipologie di una mozzarella non conosciuta dalla tradizione e dalle buone pratiche. In particolare il Consorzio vuole far produrre ai propri consorziati