L’API SCENDE IN CAMPO E IL QUESTORE RISPONDE

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di Dalia Coronato

CASERTA – “Nessun umano è illegale” gridavano i cartelli degli immigrati al pacifico sit-in svoltosi il giorno 21 novembre 2017, alle ore 9,30 davanti alla prefettura. 2 API Foto LAPI SCENDE IN CAMPO E IL QUESTORE RISPONDELa manifestazione è stata promossa dall’Associazione Avvocati per l’immigrazione (API) con la partecipazione di numerosi gruppi rappresentanti le voci di immigrati appartenenti a diverse nazionalità.

L’API è costituito da liberi professionisti che hanno deciso di scendere in campo in prima persona al fine di esigere più tutele e più organizzazione per i richiedenti asilo politico. Lo scopo dell’associazione è quello di porre all’attenzione delle istituzioni le gravi e disumane situazioni che riguardano gli immigrati. Gli avvocati della provincia di Caserta da tempo sollecitavano un incontro con il questore Antonio Borrelli e l’insostenibilità della vicenda li ha portati in piazza della Prefettura accanto ai tanti nigeriani, senegalesi, indiani, marocchini, ucraini e altri stranieri che si recano presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico al fine di ricevere sostegno e tutela dei loro diritti.

Abbiamo provato più volte a chiedere alla questura un incontro, in primis per le richieste di protezione internazionale che per un anno sono state gestite in maniera eccessivamente lenta, nonostante la legge europea imponga che entro tre giorni dalla tale richiesta, questa debba essere evasa. Invece, la prefettura di Caserta non rispetta i termini e non ci contatta per avvisare i nostri clienti, afferma l’avv. Ivana Nicolò. “Abbiamo proposto delle soluzioni alternative e la risposta che ci hanno dato è stata quella di far presentare gli stranieri ogni mercoledì presso lo sportello URP e i funzionari avrebbero accettato soltanto quaranta richieste. Questo significa ripetere un esperimento fallace della questura di Napoli, poiché gli immigranti sono costretti ad arrivare il giorno prima, di notte, per poter formalizzare la richiesta di protezione internazionale. Non è umano, non è ammissibile”, continua l’avvocato dell’associazione API che ha sottolineato quanto sia indegna la soluzione trovata dalla questura di Caserta. Inoltre, i ritardi dell’ufficio immigrazione riguardano anche i permessi di soggiorno e le richieste di rinnovo, che vengono fornite non prima di nove mesi.

I giovani professionisti hanno deciso di riunirsi e dare manforte alle parole di chi non viene ascoltato, attendendo il colloquio con il questore di Caserta durante la manifestazione. Alle ore 13, l’avv. Silvia Toma con altri componenti dell’Associazione avvocati per l’immigrazione ha affrontato il dott. Borrelli per un confronto su tre temi fondamentali: la richiesta di protezione internazionali e le relative modalità di acquisizione; la possibilità di riconoscere un permesso per motivi umanitari alle persone che sono qui da tanti anni o che provengono da paesi disagiati; e infine, di trattare il grave problema che riguarda il rinnovo del permesso di soggiorno.

Il ritardo dei permessi comporta la mancata integrazione e l’inesistente accettazione di soggetti che vivono in condizioni disagiate ed in perenni condizioni precarie. L’autorità di pubblica sicurezza ha accolto le proposte ricevute ed assicurato che da dicembre termineranno i metodi inefficienti e disdicevoli adottati fino ad ora e partirà con una nuova metodologia basata su una richiesta via pec (posta elettronica certificata), con un giorno a settimana dedicato, che renderà più umana ed equa la possibilità di richiedere asilo politico.

Tante sono le questioni ancora aperte come la fondamentale disputa sullo ius soli. L’associazione rimarrà sintonizzata su questi temi portando avanti battaglie che riguardano i diritti di tutti: i diritti umani.

ASSOCIAZIONE AVVOCATI PER LIMMIGRAZIONE: avv. Silvia Toma-avv. Roberto Ricciardi- avv. Pietro Nicolò– avv. Ivana Nicolò– avv. Danilo Giordano-avv. Teresa Petrarolo-avv. Giulia Lauriello- avv. Maria Iavarone dott. Francesco Trepiccione, Chiara Marchini