L’ASL DI CASERTA E LA SINDROME DI STOCCOLMA

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TENERE UN PROFILO BASSO AFFINCHÉ NESSUNO SE NE ACCORGA……

 Quando menzioniamo la Città di Stoccolma, non ci riferiamo a quella delirante di De Luca, bensì a quella sindrome da cui ne prende il nome, ovvero “più il carnefice ti maltratta, più ne godi supinamente”. Per gli intenditori, i famosi 90°. Un Cerusico, però, che si rispetti, deve dimostrare con i fatti la propria diagnosi, e noi, proviamo a farlo. Con lo scritto precedente a questo, abbiamo, per sommi capi, elencate tutte le strutture immobiliari (senza contare il complesso in Via Santa Lucia di Aversa…) di cui è proprietaria l’ASL di Caserta e da decenni scempiamente lasciate a morire tra i roghi o destinate ad ospitare extracomunitari senza fissa dimora.

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Le condizioni de’ Il Complesso La Maddalena di Aversa

Premesso che la serva non è dotata di “master” in economia aziendale o di profili professionali di “dirigenti” dei controlli di gestione o patrimoniali o economici, ora, la serva, prova a leggere il Bilancio preventivo dell’ASL per gli anni 2018, 2019 e 2020. Alla pagina 7 di 11 del Conto Economico del Bilancio Preventivo trova la voce Fitti Passivi, e qui, alla luce di quel ben di Dio di proprietà dell’ASL, mai si sarebbe aspettata di vedere che il Bilancio prevede, solo per il 2018, ben 2 milioni 282 mila Euro di Fitti Passivi (per intenderci quasi 4 miliardi e mezzo delle vecchie lire), addirittura 231.000 Euro in più rispetto al 2017! Fitti passivi che si trascinano da decenni! La serva, che trascorre le proprie giornate spettegolando con questo e quello e che ha sentito che sarà raddoppiato il ticket per i farmaci richiesti nelle farmacie nelle ore notturne, a questo punto si rammenta di aver sentito, anche, che proprio in questi giorni, la Procura sta indagando su abusi e sprechi proprio relativamente ai beni posseduti dagli Enti sanitari. Tra le tante persino di un Giudice arrestato perché aggiustava sentenze per favorire assunzioni in qualche clinica privata (!).

Poi, tra i pettegolezzi, ha sentito, anche, che un Direttore di una ASL napoletana ha già firmato una convenzione presso la sede del notariato, per procedere alla dismissione di svariati beni immobili di quell’Ente al fine di fare cassa attraverso il sistema telematico notarile di asta pubblica. I conti della serva, infatti, non tornano quando, sempre dal Bilancio dell’ASL di Caserta, si riscontrano “…maggiori costi per Euro 67 milioni e 410 mila (140 miliardi delle vecchie lire!!!) dovuti alla maggiore mobilità passiva extra regione rispetto a quella attiva.” I famosi Tassi di Fuga che sono il vero indice “dell’efficienza e dell’efficacia” di quella tanto decantata svedese “mission aziendale”! E come non potrebbe essere così se è di pochi giorni fa la denuncia raccontata sui RA 1 ad Uno Mattina al giornalista Franco Di Mare, dalla signora Maddalena la quale così si è espressa in un appello straziante sui disservizi dell’ASL Caserta: “Ho una sorella disabile di 31 anni. Mio padre per ottenere i permessi per le visite domiciliari, visto che mia sorella è allettata, passa 45 giorni per ottenerli e per quando li ottiene, le ricette sono scadute. Vivevo a Trento e sono tornata per aiutare la mia famiglia. Ma noto che era un altro mondo qui sembra il terzo mondo. Quello che è un diritto costituzionale si trasforma in una concessione”. Sindrome di Stoccolma. Di Mare, ha rincarato affermando di una ASL che fa acqua da tutte le parti. Ecco, questo, un piccolo esempio di incremento dei Tassi di Fuga.

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E qui, la serva pettegola, si rammenta che l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) è ospitata proprio presso quel famigerato “Palazzo della Salute”, ex Saint Gobain, il cui fitto ammonta a 1 milione di Euro annui! Un immobile a detta di professionisti del ramo, peraltro non a norma. Basti pensare che i bagni non sono dotati né di finestre, né addirittura di aereatori! “Qui sembra il terzo mondo” diceva la signora Maddalena a Franco Di Mare! Naturalmente, a tutto ciò, la Dirigenza dell’ASL di Caserta, risponde tenendo rigorosamente un profilo basso. Porte sbarrate (come se fosse una proprietà privata), accessi vietati, massima distanza con i dipendenti, già umiliati dal controllo a mezzo impronte digitali, insomma quello che è definito “benessere organizzativo”. Un profilo basso affinché nessuno si avveda di una organizzazione delle cose a tenuta stagna…… Anche se comincia a trapelare qualche mugugno (vedi Moscati di Aversa) rispetto al fatto che “…molti tra infermieri e medici sono dislocati presso gli uffici dell’ASL continuando a percepire l’indennità di rischio…”. Cronache di Caserta 12 dic. 2017. Per non parlare di Farmaciste, presso la Direzione Sanitaria, ed altri….  I mugugni cominciano ancora con lo sciopero indetto il 12 dicembre u.s. con la denuncia del sindacato Anaao molto circostanziata: “Il Servizio sanitario nazionale (Ssn) finora si è sostenuto sul sacrificio di medici e dirigenti sanitari. E le Regioni hanno garantito i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), almeno quelle che lo hanno fatto, a spese dei professionisti, delle loro ferie, delle loro risorse accessorie, dell’abuso del loro orario di lavoro. La diminuzione del perimetro della tutela pubblica sta provocando tra i cittadini attese più lunghe, maggiori diseguaglianze territoriali, crescita del divario tra chi può curarsi pagando e chi no. Ormai si declina il diritto alla salute in base alla residenza e la distanza tra Bolzano e Napoli si può esprimere in 700 km (vedi la signora Maddalena, n.d.r.) o in 4 anni di aspettativa di vita. E la situazione, che la legge di bilancio 2018 nemmeno prende in considerazione persa come è dietro bonus di ogni genere, è avviata a peggiorare“. Un cahier de doleance, che non tocca certo i Direttori di ASL i quali si sono visti aumentare lo stipendio nel mese di Agosto di quest’anno da parte dello svedese De Luca, né tocca i beneficiari di quelle “consulenze” e “co.co.co.” o “co.co.pro” di cui al Bilancio Preventivo dell’ASL di Caserta e che tratteremo in altra puntata. “Presidente, ma i Dirigenti sono sempre gli stessi!” Dalla platea del Centro Direzionale un medico interviene così rivolgendosi a De Luca che, sul palco, parlava della lotta alle “clientele” nella sanità. E, dalla platea, partono i fischi. E sul tema, all’ASL di Caserta…. tenere un profilo basso affinché nessuno se ne accorga……

Il Cerusico