ASL, IMPRONTE DIGITALI PER LE ZAMPE DEI CANI

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25.01.18 ASL, IMPRONTE DIGITALI PER LE ZAMPE DEI CANILa sopportazione dei dipendenti dell’Asl ha raggiunto ormai il limite di sopportazione. Oltre all’umiliazione nazionale di essere stati tra i primi a dover subire l’onta della rilevazione della presenza a mezzo impronte digitali, ora devono giustificare persino la propria presenza oltre l’orario di lavoro previsto. Accade che dirigenti medici e non, forzatamente ed obbligatoriamente costretti, perché chiamati da istituzioni varie sul territorio, anche autorità giudiziarie, il giorno dopo devono portare la giustifica dettagliatamente documentata del motivo per cui si sono trattenuti oltre il canonico orario di lavoro. Come se, invece di dilettarsi con le proprie faccende familiari, costoro amano trastullarsi tra problematiche e incombenze professionali oltre il proprio dovuto. Memore di un plenipotenziario di Via Unità Italiana, il quale, come il Generale Patton per il cane Willie, si avvaleva di un proprio stretto collaboratore per portare il proprio cane per le abluzioni mattutine, in orario di lavoro, presso il Parco di Corso Trieste, esistono fotografie in merito, qualche altro dirigente, invece, a differenza dei colleghi, deve pensare alle abluzioni mattutine del proprio fedele amico su Via Roma, esistono fotografie in merito. Naturalmente, al momento della rilevazione del ritardo rispetto all’orario previsto di entrata, a giustificazione, porge sul badge la zampetta del quadrupede. Ad ogni buon conto, presso gli uffici, a dispetto di quella che è chiamata sburocratizzazione o dematerializzazione, ogni dipendente pare perda ogni mese, buona parte del proprio tempo a relazionare alle strutture competenti, errori di timbratura, errori dovuti a mancate rilevazioni dell’orario da parte delle apparecchiature installate, marcatempi con lancette da fuso orario, giustificazioni per orario utilizzato per attività istituzionali e via discorrendo. Un vero e proprio mobbing in danno della dignità e della pazienza degli attempati professionisti e funzionari dell’ente sanitario. Mentre, altri, a dispetto delle disposizioni a propria firma, continuano ad eludere ogni ferrea disposizione, giustificati dai bisogni fisiologici dei propri cagnolini. Fai quello che ti dico, non fare quello che faccio.