OSPEDALE, REGOLE, CONFLITTO D’INTERESSI E CARRIERE…

0

(f.n.) – Gran bella cosa le regole…la disciplina poi…non ne parliamo!, solo a pensarci…viene da piangere per la commozione… Vivere e lavorare in una struttura al cui interno le regole costituiscono la colonna vertebrale del sistema ed esserne consapevoli… significa essere “automaticamente” persone serie,  lavorare in competizione con se stessi ed essere già in prossimità del traguardo…significa navigare sicuri verso obiettivi inimmaginabili…significa uscire infine dal guado, caro il nostro direttore Mario, Nicola, Vittorio Ferrante, significa dare corpo e sostanza alle parole, evitare che si traducano in chiacchiere ispiratrici del lancio del coppino da parte nostra … significa essere conseguenziali, fare giustizia sommaria di quattro “soffioni” in camice longuette ed effluvi Cartier, la cui ultima ricetta portava la firma di papà… “Regola” significa persino, in maniera subliminale, impedirti di ritenere di essere più furbo degli altri, perché zì Peppe che vende le olive, all’angolo del mercato rionale di Roccacannuccia, “si fa a te, a  me e ad altri tre”…Chiaro?…figuriamoci mastu Cicciu che fa il gioco delle tre carte per la Festa di Sant’Anna…In confidenza…caro Ferrante…se guardi in basso ti accorgi che c’è tanto da imparare e quando rialzerai lo sguardo se avrai capito, sbaglierai di meno, ma se continuerai a  sbagliare allora…ci fermiamo qui… noi elucubriamo sull’etica ed estetica dei saldi di fine stagione, attraverso i secoli ma tu…te ne torni a casa. Il saggio dice  che l’uomo giusto non ha bisogno di regole…l’uomo giusto “è” la regola…ed allora andiamo alla ricerca della regola che avrebbe dovuto presiedere in assoluto ad atti e vicende…a decisioni ed a pretese di giudizio… Che senso ha avuto, alle 11 di un giovedì di sole, rassicurare i delegati Anaoo sulla vicenda che ha interessato il medico collaboratore del primario dei Emodinamica (che voi avete “silurato” con una strategia, il cui raffinato meccanismo vi costerebbe il “giro di chiglia” se foste in Marina e la Marina fosse ancora quella di una volta), e poi alle 12 dello stesso giorno, firmare un provvedimento di sospensione per 14 giorni per lo stesso medico?, dove erano allocate le regole “che si continuano a millantare”, quando non si è considerato il pesantissimo conflitto di interessi, che si consumava inserendo il dottore Franco Mascia nella commissione di indagine, visto che “è” nel reparto dello stesso onnipresente Franco Mascia, che il paziente è deceduto?, dove erano le regole quando si è deciso di coinvolgere il medico che è stato sospeso, soltanto perché in servizio nelle sale di interventistica, omettendo di coinvolgere i medici del reparto in cui il paziente era ricoverato?, certo…, anche volendo, non sarebbe stato utile riesumare alcuna regola …poiché farlo avrebbe riportato a  galla verità “appiccicaticce” che avrebbero messo finalmente sul tavolo verità “piccine”, “squalliducce”…come ritenere una” diminutio” la pratica burocratica per alcuni scienziati in ascesa e quindi rifilarla  a colleghi meno spocchiosi ma sicuramente più validi… o accaparrarsi meriti cui in coscienza si sa di non avere diritto…e allora facciamo spazio e soprattutto evitiamo che certe cose vengano raccontate…tutti zitti…tutti in fila…tutti muti… Ma…noi comprendiamo il clima da Terzo Reich e soprattutto comprendiamo come possa essere complicato esprimere solidarietà ad colleghi in difficoltà, quando in giro c’è qualcuno che “poi te la fa pagare”, ma una cosa vogliamo rilevare…una cosa che ci ha particolarmente colpito…un’azione autonoma, slegata da qualsiasi coercizione presunta…un’azione spontanea e nella sua spontaneità…inqualificabile…Ebbene in un momento così difficile da gestire e dinanzi ad un primario che viene licenziato “brutalmente”, cosa fa un collega???, si precipita in direzione sanitaria per farsi attribuire le funzioni di primario…Il reparto di Emodinamica ha quindi un primario ff, perché ovviamente “chi di competenza” ha firmato…ma il ridicolo consiste nel fatto che la stessa persona che, pari ad un gufo appollaiato sul ramo, non attendeva che l’occasione giusta per beccare il lombrico del collega del ramo di sotto, ha 69 anni e se volete avere la bontà di consultare i dati, figura in quiescenza dal primo settembre. La Sacra Trimurti che in quel momento ha pensato di essere in odore di santità, avrà pensato una e trina: “ormai è prossimo alla pensione…diamogli l’incarico…così non ci da fastidio”…Siamo a  questo punto della giostra, assai perplessi…e preda di un dilemma che senza sosta alcuna, ci porterà a vagare per le lande desolate del pensiero, alla ricerca di una risposta che, implicando automaticamente l’antico dilemma sull’immortalità dell’anima, oggi si attualizza in un altro interrogativo da cui rischia di dipendere la sopravvivenza stessa della specie: non siamo, ahinoi, in grado di comprendere se sia più disgustosa la corsa alla carica o il silenzio tombale…in altri termini non riusciamo a decidere se sia più pernicioso per la specie umana lo sciacallo o il coniglio…si accettano scommesse…Hasta la vista!