UN BELFATTO FESTIVAL TRA MUSICA, ARTE E IMMIGRAZIONE

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Di Dalia Coronato

Un belfatto” – festival ideato da Paola Salvetti e Sossio Lupoli giunge alla quarta serata. La manifestazione ormai contamina la bella location del belvedere di San Leucio e prende parte al suo splendore. La casa di “Musicaperta Musictherapia” diventa un contenitore di arte, musica e letteratura dove arrivano ospiti divulgatori di parole, suoni ed immagini orientati verso temi sempre molto attuali. 30530930 428105750948496 3139023903943294976 n 300x300 UN BELFATTO FESTIVAL TRA MUSICA, ARTE E IMMIGRAZIONE

L’argomento che rende particolarmente partecipe un pubblico molto attento alle dinamiche correnti è l’immigrazione, materia sensibilmente discussa durante il weekend trascorso con i protagonisti di Un belfatto festival. L’organizzazione ONLUS di Nero&nonsolo – ospiti dell’evento- presenta il project manager di un programma di accoglienza per richiedenti asilo e autore del libro “Fratello John e sorella Mary”, Marco Ehlardo. Lo scrittore dà voce alle parole che raccontano – attraverso episodi verosimili – le avventure e le disavventure di un operatore sociale, gli ostacoli che si incontrano in una realtà sociale dominata da mille contraddizioni.

Mauro Eliah, alter ego e protagonista della storia narrata da Marco Ehlardo, dedica la propria esistenza al Terzo Settore, ai problemi che si nascondono dietro i tentativi di accoglienza e dietro le difficoltà che si riscontrano nell’inserimento nel mondo del lavoro.  35053849 452761248482946 59056474629865472 o 300x225 UN BELFATTO FESTIVAL TRA MUSICA, ARTE E IMMIGRAZIONE

Una buona accoglienza costa meno di una pessima accoglienza” dichiara l’autore del libro séguito del romanzo “Terzo settore in fondo”, Edizioni Spartaco. Chi lavora in questo settore lavora in un sistema che funziona male e che porta molta fatica oltre a doversi far carico delle inadempienze altrui”.

Un racconto che sottlinea, con la giusta ironia , quanto l’informazione divulgata in maniera errata e contorta fa credere a tutto quello che si dice contro gli immigrati. Così, la metà degli italiani cede davanti ad una propaganda razzista sui rifugiati.

Facciamo il caso che arrivi sulle coste italiane un barcone con trecento somali ed eritrei, come succede spesso. Somalia ed Eritrea sono riconosciuti, persino dal nostro governo, come Paesi altamente insicuri. Dunque scontata la richiesta di asilo e scontata la concessione di una protezione.

I titoli che leggeremo?

«Trecento clandestini sbarcati a Lampedusa».

«Ennesimo sbarco di clandestini».

«Invasione di clandestini grazie alla sinistra»

Dall’inizio di quest’anno, infatti, sono sbarcati in Italia 14.441 migranti, contro i 64.033 del 2017 e i 52.775 del 2016. Tra il 2017 e il 2018, il calo è stato dell’ 84 per cento (fonte: Dipartimento della pubblica sicurezza) . Gli slogan contribuiscono a fomentare l’italiano medio contro gli immigrati, senza cercare di risolvere i problemi con efficienza. Marco Ehlardo scrive e fa sapere – partendo proprio dai motti politici che appannano la vista e che dicono l’immigrazione è un business che va chiuso – “dopo dieci anni non possiamo più parlare di emergenza , voluta per consentire un affidamento dei progetti più libero, ma di un fenomeno affrontato male senza un metodo pratico”. L’autore vuole aprire il cuore e gli occhi delle persone, senza osannare i rifugiati e scrive sulla copertina del suo libro:“Non sono tutti santi né diavoli. Sono uomini”.

Le atmosfere post-rock della band The black garden circus illuminano il giardino dove si svolge la seconda parte della serata. Paolo Cirillo, Gianluca Zannone e Simona Uccella presentano il disco “ Everything different”, mentre nella sala interna lo spazio viene dedicato ai colori e ai sorrisi dell’Africa. Dietro i tessuti “wax” della sartoria JEAGER, c’è una parte della storia di Beatrice Jessica Jeager. La stilista e modellista casertana, dopo i corsi di sartoria nella scuola “I bambini di Ornella” in Senegal, nell’abito di un progetto dell’associazione Formazione Solidale, torna e racconta che “le venditrici locali attribuivano nomi e storie ai tessuti per promuovere e vendere meglio i loro prodotti; il significato dato alle stampe forniva il modo, a chi le indossava, di comunicare qualcosa su se stessa: se è sposata, se è il capofamiglia, se è molto colta o è orgogliosa di ballare bene”. 35043561 452761341816270 1817630352940728320 n 181x300 UN BELFATTO FESTIVAL TRA MUSICA, ARTE E IMMIGRAZIONE

Lo spazio dedicato alla fotografia questa volta vede al centro degli eventi i bambini “Talibè” e la realtà delle scuole di Corano nella comunità rurale di Yenne in Senegal. Il reportage realizzato dal fotografo professiiversi lavori solidali, cerca di contagiare quel genere umano che non conosce o talvolta disconosce la storia di altri popoli, di altre culture.

 

I prossimi appuntamenti con Un Belfatto Festival tra libri, musica e arte:

23 GIUGNO
> Chiara Piscitelli presenta il suo libro: “ Un bene palindromo” (Ed. Lieticololle)
> DomDom arte in mostra
> Anna Mancini in concerto

7 LUGLIO
> Riccardo Ceres in concerto “ Spaghetti Southern”
> Nicola Maiello presenta il libro: “Come un bullone” (Ed. Gnasso)
> Personale fotografica di Pasquale Loffredo