OSPEDALE, RENDEZ – VOUS NEL PARCHEGGIO

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GUBITOSA PARCHEGGIO OSPEDALE OSPEDALE, RENDEZ   VOUS NEL PARCHEGGIO(f.n.) – L’esperienza insegna soprattutto che potrebbe essere fatale ripetere gli stessi errori del passato o di coloro che ci hanno preceduti  al comando…quindi… insistere nella tecnica “schiattaintestini” che, tradotta in linguaggio corrente, sarebbe quella che induce i manovratori della stanza dei bottoni, a chiudere virtualmente a doppia mandata la porta del dialogo “intelligente”, non paga, né sulle brevi, né tantomeno sulle lunghe distanze…Non è mai una buona idea quella di brandire il potere come una clava e se non si è inossidabili detentori di una solida reputazione di “duri e puri nonché capaci”, si rischia di fare una di quelle figure da merli imbalsamati, che resterà nel curriculum di ciascuno dei portatori di verbo presunto, come una di quelle macchie di grasso che fa pensare all’abboffata senza stile delle tagliatelle al ragù di mammà…Orbene… sia il Magnifico che la Magnifica, credono di passare alla Storia Complessa della Sanità Campana, facendo lei la zita contegnosa e lui Ali Sasà con i quaranta cartoni di suppliche inevase?, il Dj ha intenzione di offrire nel prossimo futuro, risposte adeguate alle legittime rimostranze della Fials?, la Ds, a sua volta firmataria di un ordine di servizio “discutibile”,  continuerà a fare la “barricadera”, oppure scenderà dal “cerasiello” per incontrare infine  la verità’?,…  ma è pur vero che i dialoghi oggi si fanno all’amatriciana….nella cucina da campo del parcheggio, lontano dalle microspie…infatti…ahinoi… ce n’è per tutti i gusti, dalle tresche sindacali agli incontri dirigenziali…il più recente in ordine di tempo, ha coniugato il presente con il passato…potere che va potere che viene e potere che vuole tornare….protagonisti doc di un incontro più o meno segreto…diciamo riservato…l’ineffabile Gaetano Gubitosa ed Alberto Pagliafora…vicini vicini….Una volta nei parcheggi si appartavano le coppiette, oggi si delineano i destini del mondo “sanitario”…ed anche qui ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere….Mentre si “cofecchia” sul potere, sulle carriere, sul nulla al pistacchio, mentre gli analfabeti con il suggeritore nello zainetto giocano a fare i paladini della convenienza, noi ci chiediamo se ogni tanto a qualcuno punga vaghezza di analizzare gli aspiratori con tamponi batteriologici o se qualcuno ricordi che le infezioni sono lì, resistenti a qualunque tentativo di porre “pezze a colori”, e si arrampicano lungo i passamani, le superfici, le spalliere dei letti… stazionano ovunque, indifferenti ormai a qualsiasi disinfettante recuperato con estrema urgenza ed a margine di una probabile, speriamo, sfuriata del Magnifico… e la filosofia autoconservatrice del “poi gli passa…” è esattamente l’anello di congiunzione tra l’incoscienza e l’abominio umano…risultato: morte per arresto cardiaco. La rianimazione deve essere disinfestata. Punto! E vi siete chiesti… a breve, con le ferie in atto ed i turni massacranti nelle aree più delicate dell’Ospedale, cosa succederà?, come può essere efficiente un infermiere se è costretto a lavorare più di 200 ore al mese, perché deve accollarsi anche le sei ore settimanali in più, che non sono previste nel contratto per gli interinali?, a colpi di straordinari si dovrebbero coprire le esigenze di un’Azienda Ospedaliera ad Alta Specializzazione e combattere anche le infezioni?, a  colpi di straordinario del senso del decoro, si fanno soltanto i sacrifici per non fare le fiaccolate sul caro estinto, il fu Ospedale…