REGIONE MOLISE, DI LUCENTE: LA TUTELA ALLA SALUTE, UN DIRITTO FONDAMENTALE

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Il consigliere regionale Andrea Di Lucente illustra la mozione sul tema sanità riaffermando il dovere di opporsi a chi mette a repentaglio il diritto alla salute dei cittadini molisani e dichiara che la discussione sulla proposta trova la sua ragion d’essere nella necessità che il Consiglio regionale – organo di massima rappresentanza democratica- esprima un atto di indirizzo forte presso il Governo centrale : IMG 9920 300x225 REGIONE MOLISE, DI LUCENTE: LA TUTELA ALLA SALUTE, UN DIRITTO FONDAMENTALE

“La situazione attuale vede la nostra Regione completamente esautorata da ogni funzione in materia sanitaria, visto il regime di commissariamento e in assenza delle attribuzioni al presidente Toma delle funzioni di Commissario ad acta. Il Presidente Toma di fatto non è nel pieno dell’operatività per quanto riguarda la sanità perché ci sono provvedimenti che, senza la firma del commissario ad acta, essendo la Regione commissariata, non possono essere adottati. E quindi rimaniamo fermi, mentre la situazione della sanità continua a richiedere costante attenzione. I cittadini ci chiedono risposte, il governo centrale vuole risultati, ma noi abbiamo le mani legate. Il Molise non è nemmeno presente ai tavoli tecnici in virtù della mancata nomina: ci ritroviamo a non poter partecipare agli incontri dove si prendono decisioni su di noi. Non possiamo certo dimenticare che il diritto alla salute sia un diritto fondamentale dell’individuo, costituzionalmente sancito e anche statutariamente tutelato che, nella sua accezione più ampia comprende anche il diritto alla assistenza sanitaria, intesa come potere–dovere delle pubbliche Istituzioni di assicurare un’assistenza sanitaria effettiva ed adeguata a tutti gli individui. Alla luce dell’indifferenza dello Stato rispetto a questa questione, noi Consiglieri regionali non possiamo tollerare ulteriormente che venga messo a repentaglio il diritto alla salute che stanno subendo i cittadini molisani.                I fatti di cronaca dei giorni scorsi lo ricordano in maniera drammatica!

Il danno ai molisani e alla nostra Regione è enorme, stretta com’è nelle morse di un Piano di rientro che impone di anteporre i freddi numeri alla salute. Proprio per questo motivo, è di importanza imprescindibile che la gestione del Piano di rientro venga affidata ad un soggetto che è una nostra espressione, che conosce le esigenze del territorio e che rappresenta autorevolmente i nostri interessi in quei Tavoli tecnici in cui asetticamente contano solo i numeri. Ricordiamoci che la prassi invalsa fin dalla prima nomina commissariale di far coincidere nella stessa persona il Commissario ad acta ed il Presidente della Giunta regionale rispondeva proprio allo scopo di bilanciare l’esautorazione delle competenze e prerogative spettanti in materia sanitaria alla Regione con l’affidamento delle stesse ad un soggetto che sia comunque espressione della rappresentatività democratica del corpo elettorale regionale. Adesso è indispensabile che il Presidente Toma venga nominato commissario ad acta. Ci sono atti diventati urgenti, senza essere esaustivi citiamo: la revisione del decreto Balduzzi, la questione della integrazione fra Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II, gli accordi di confine. Senza la nomina da commissario il nostro Presidente è depotenziato”.

Affinchè si adoperino per la risoluzione del problema , il Consiglio regionale si rivolge sia al Presidente della Giunta, sia al Presidente del Consiglio regionale, oltre a coinvolgere i due Prefetti delle province di Campobasso e di Isernia in quanto rappresentanza del  Governo nel territorio.