CONSIGLIO ORDINE DEGLI AVVOCATI, Presidente Carlo Grillo: “Lavoreremo meglio con i nuovi consiglieri”

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Egregi consiglieri dimissionari, prendiamo atto della vostra scelta, con rammarico ma senza stupore – ha affermato il presidente dell’Ordine degli avvocati di S.Maria Capua Vetere,  avvocato Carlo Grillo , rivolgendosi ad un gruppo di consiglieri dimissionari perché in netto contrasto con il presidente – Tenuto conto della inconsistenza o per meglio dire della infondatezza delle motivazioni che avete posto a fondamento di tale decisione, non possiamo non considerare che avreste fatto meglio a dimettervi unitamente a chi, da sempre ed ancora, continua a dettare le linee del vostro agire.

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      Il presidente del COA Carlo Grillo

Se è deprecabile la condotta di chi, in passato, pur ricoprendo la carica di segretario del COA, ha scelto di essere opposizione sempre e comunque, costringendo la maggioranza del COA a votarne la “sfiducia” dalla prestigiosa carica istituzionale ricoperta, altrettanto deprecabile è la condotta di chi, come voi, solo apparentemente ha rappresentato la propria disponibilità a confrontarsi e a collaborare, ma di fatto ha manifestato solo atteggiamenti ostruzionistici e nessuna volontà di lavorare concretamente all’interno del Consiglio per i Colleghi. A tal proposito Vi chiediamo: sapete quante istanze di ammissione al gratuito patrocinio, di pareri, di riconoscimento crediti, vengono evase settimanalmente? Voi, che pure eravate relatori di questi argomenti all’o.d.g., quante ne avete evase? Poche o nulla! Ed ancora, e solo per fare un esempio, quale impulso avete dato alla commissione nominata per l’istituzione dell’organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento, di cui eravate componenti maggioritari? Ed ancora, a proposito di Fest, abbiamo atteso invano il Vostro contributo alla proposta di delibera discussa alla seduta consiliare del 21 aprile 2017 la cui approvazione era stata rinviata proprio “per consentire ogni migliore riflessione e di conseguenza la più ampia partecipazione alla sua approvazione, anche in dipendenza delle eventuali modifiche che avreste eventualmente potuto proporre” e che non sono mai arrivate.

Altro che delibere precofenzionate!

E ci sarebbe ancora molto da chiedere, ma la risposta sarebbe sempre la stessa: non vogliamo lavorare insieme a chi sostiene l’attuale Presidenza! Bastava dirlo prima!

Chi, come voi, non ha votato Grillo Presidente, – spiega – ma che, a differenza di voi, ha deciso di non rispondere a logiche personalistiche ed autoritarie, oggi svolge all’interno del COA un ruolo di confronto costruttivo, e soprattutto lavora insieme agli altri componenti della maggioranza per soddisfare le esigenze dei Colleghi!

Sempre a proposito di Fondazione, alla quale sembrate tenere tanto, unitamente a chi detta la linea del vostro agire, al punto tale da essere stato motivo delle vostre dimissioni il mancato inserimento all’o.d.g. del punto “fissazione incontro presso Notaio per modifiche statuto Fondazione”, vi rammentiamo che ai sensi dell’art. 9 del vigente statuto Fest è il Consiglio di Amministrazione della Fondazione a provvedere alle modifiche dello statuto, previa deliberazione conforme del C.O.A. che può solo effettuare un controllo sulla conformità della proposta di modifica rispetto agli scopi della Fondazione. Pertanto, in altre parole, è il Consiglio di Amministrazione della Fondazione a doversi recare dal Notaio per le modifiche statutarie, e non il C.O.A.! Ciò avreste dovuto saperlo, anche perché due di Voi sono stati componenti della commissione consiliare istituita sulle modalità delle modifiche statutarie della Fest che proprio tali aspetti ha dovuto chiarire!

ln ogni caso, Vi rammentiamo che le modifiche statutarie che ci stanno a cuore, e per le quali ci continueremo a battere, non sono solo quelle di facciata (evidentemente le uniche gradite a Voi e a chi detta la linea del vostro agire), come il cambiamento del nome o l’eliminazione della presidenza onoraria, ma sono quelle che rappresenterebbero una svolta vera della Fondazione che costituisce, da sempre, il “pomo della discordia” del nostro Ordine. L’eliminazione del contributo fisso predeterminato in favore di un contributo variabile e correlato alle risultanze dei bilanci preventivi e consultivi della Fondazione e

quindi alle sue effettive esigenze, e la nomina di un Consiglio di Amministrazione della Fondazione con durata e scadenza corrispondente a quella del C.O.A., sono le vere e a nostro avviso improcrastinabili modifiche che garantirebbero, finalmente, una formazione nello stesso tempo economica e di qualità, e soprattutto quell’omogeneità di indirizzo politico tra COA e Fondazione che eviterebbe la creazione di un apparato di potere senza alcun controllo da parte del soggetto che lo ha istituito e che lo finanzia, e che del suo operato deve politicamente e istituzionalmente rendere conto ai Colleghi.

L’adozione di tali modifiche fu proposta nel lontano 07/06/2016 al Consiglio di Amministrazione della Fondazione con apposita delibera adottata dal C.O.A., senza la vostra partecipazione. La Fondazione continua ad ignorarle.

Restiamo fiduciosi di poter lavorare ancora meglio con i nuovi consiglieri che vi succederanno, come stiamo già facendo proficuamente con altri consiglieri, anch’essi subentrati ai precedenti dimissionari”