UN’ARPA DI LUCE A CASERTAVECCHIA: E NEL BORGO RIAPPARE SIFFRIDINA

0

A ‘SETTEMBRE AL BORGO’ L’INTERVISTA IMPOSSIBILE, PER DUE DONNE

E UNA CHITARRA: IL RITORNO DELLA CONTESSA DI CASA HIRTA

Arpa di luce.jpg 1024x683 UN’ARPA DI LUCE A CASERTAVECCHIA:  E NEL BORGO RIAPPARE SIFFRIDINA
ARPA DI LUCE A COMACCHIO                                                                           (30.05 2015) FOTO DI ANDREA SAMARITANI

CASERTAVECCHIA – Suonare un’arpa gigantesca e ‘vederla’ vibrare: una rapsodia di suoni e colori che è possibile sperimentare a Casertavecchia, dal 2 al 6 settembre, in occasione della 45esima edizione di “Settembre al Borgo”. La Chiesa dell’Annunziata, infatti, ospiterà le “Visioni sonore in un interno notte’ dell’arpa di luce di Pietro Pirelli, un’installazione artistica interattiva e luminosa che potrà essere suonata anche dal pubblico, tutte le sere dalle 21 alle 24. Inventata dall’ingegnere Gianpietro Grossi, è l’arpa laser più veloce del mondo: 11 raggi paralleli di luce laser segnano lo spazio, andando ad incontrare una serie di fotocellule poste ad una determinata distanza (in questo caso, sospese tra l’abside ed il portone di ingresso della chiesa), riproducendo l’effetto di un’arpa che “galleggia” nell’aria.  La risposta dei sensori è immediata e precisa.

PietroPirelli.jpg e1502287928395 300x249 UN’ARPA DI LUCE A CASERTAVECCHIA:  E NEL BORGO RIAPPARE SIFFRIDINA
                                     Pietro Pirelli

L’impulso generato dall’interruzione dei raggi, viene elaborato da un software che lo trasforma in suono e il gioco è fatto. La forma delle dita o di oggetti che attraversano le corde di luce determina il diverso timbro e il ritmo degli eventi sonori prodotti. Così, sfiorare un fascio di linee di luce trasforma l’architettura in uno spazio musicale ed il vuoto in una serie di vibrazioni: la sfida di Pirelli, compositore, percussionista, artista del suono e della luce, arriva in Terra di Lavoro dopo Europa, Israele, India, Corea, Stati Uniti e Giappone. “Sono fortemente legato al rapporto con la fisicità della materia e al gesto – racconta l’artista, che ad essi abbina le tecnologie digitali che ha conosciuto a fondo durante la sua lunga collaborazione con il centro milanese Agon, di cui è socio fondatore nel 1990 – “Suono l’immateriale, ovvero la luce, che occupa un ruolo centrale nelle mie performance e installazioni multisensoriali. Anche la luce, al pari del suono, fa musica. Le mie dita incrociano 11 corde di luce laser. Non incontrando materia solida, le attraversano libere nell’aria. La luce, toccata, si materializza nel suono di un’arpa. Ogni contatto è uno schiocco di luce e con le braccia protese verso il cielo imparo a muovermi nell’aria, sino a divenire un virtuoso del vuoto”.

Sempre affascinato dal rapporto fra scienza e arte dei suoni, nelle sue opere Pirelli mette in gioco la bellezza di fenomeni fisici oscillatori come il pendolo, il moto ondoso dell’acqua, o le teorie dei frattali. Estrae la voce da diversi elementi, fa musica con rami e foglie o trasforma il paesaggio sonoro della metropoli in fiori di luce. Le sue grandi installazioni reinterpretano i luoghi che le ospitano mutandone la percezione. Con queste opere-perfomance Pirelli porta il risultato della sua ricerche in sale da concerto, musei, palazzi, ambienti naturali, luoghi di culto, strade e piazze in tutto il mondo. Dal 2 al 6 settembre toccherà al Borgo Medievale di Casertavecchia.

Borgo dove tornerà a vivere per un giorno la Contessa di Casa Hirta, Siffridina Gentile, il ‘Fantasma di Casertavecchia’: l’appuntamento è per domenica 3 Settembre alle 12:30, nel suggestivo scenario della Cattedrale. Sarà qui che la giornalista Francesca Nardi metterà in scena, per la regia di Rino Della Corte e la chitarra di Antonello Musto, una intervista impossibile con la consuocera di Federico II di Svevia. Un incontro, perfettamente sospeso tra realtà e finzione, passato e futuro, che metterà di fronte alla realtà di oggi una protagonista di ieri. Tornando a quando, giovane sposa, Siffridina arrivò a Casa Hirta, nel 1200. Per parlare dei figli Riccardo e Corradello, della prigionia nel castello di Trani, dopo che Carlo d’Angiò si impossessò delle sue terre e di ottant’anni carichi di storia e di mistero. “Siffridina rappresenta una storia che continua a vivere, la storia di Casertavecchia – racconta Francesca Nardi – Una donna ribelle, orgogliosa, che ogni volta che salgo al Borgo mi sembra di vedere. Una donna che insegna col suo orgoglio, che sceglie di stare a pane e acqua per 12 anni per restare fedele alla sua casata. Una donna in cui tutte le donne dovrebbero identificarsi”. L’idea di proporre la storia della contessa di Caserta in occasione di questa edizione di Settembre al Borgo è nata in maniera naturale, quasi obbligata dal concept di fondo: “In una rassegna che torna dopo anni di stop forzato, dedicata a Fausto Mesolella che è la storia dell’armonia, non si poteva non ripartire dalla storia di Caserta – spiega la giornalista – A un certo punto della mia piece Siffridina irrompe sulla scena e dice “Io sono sempre stata qui”. Come lo spirito del “Settembre””.

Nel ruolo della giornalista, che condurrà l’intervista, la giovane e valente attrice Maria Angela Robustelli. Ancora coperto dal “top secret”, invece, il nome di chi interpreterà la Contessa Siffridina. Ruolo che anni fa fu di Giuliana Lojodice, che “venne al Duomo, bellissima, – ricorda – con un abito nero di taffetà che riempiva la navata, e interpretò un atto unico scritto da Angela Picca, una docente di Roma che per prima ha ricostruito l’albero genealogico della casa sveva. Domenica 3 settembre sarà anche l’occasione per tributarle il mio omaggio per questo”.

Ma come sarà la Siffridina di Francesca Nardi? “Avrà caratteristiche normanne, bionda, non necessariamente con gli occhi azzurri, statuaria, solenne. Un’attrice, che vorrei fosse profonda e sprezzante al tempo stesso – conclude – Una donna dal piglio austero, coraggioso e ribelle”. L’ennesima sorpresa di un Festival tutto da scoprire.