CHIUSURA SCUOLA DI VIA ROMA, APPERTI (SPC): “DECISIONE ASSURDA, MARINO REVOCHI LA DELIBERA”

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CASERTA – E’ la scuola il terreno di scontro della politica casertana in queste calde giornate ferragostane. Il coordinatore di Speranza per Caserta  Francesco Apperti ha dichiarato: “E’ davvero “assurda” la delibera n.149 con cui lo scorso 4 agosto la giunta comunale di Caserta ha annunciato la “realizzazione di un polo scolastico nell’area ex Saint Gobain alla strada vicinale Pozzillo”, approvandone il progetto di fattibilità tecnico/economica. L’intento sarebbe quello di “delocalizzare” il plesso scolastico di scuola di via Roma che, a detta degli estensori della delibera (assessore Pontillo e dirigente Biondi) risulterebbe in “precarie condizioni statiche ed igienico-sanitarie”, ma anche nel contempo “riqualificare” (le virgolette sono proprio in delibera!) un’area attualmente priva di scuole dell’obbligo e con una popolazione crescente in relazione al completamento del quartiere. Questa seconda motivazione, in particolare, è incomprensibile: ma di quale popolazione si parla? Di quella di San Nicola La Strada, forse? Sul territorio casertano, in quella zona, ci risultano solo uffici, alberghi ed attività commerciali. In relazione alle condizioni del plesso di via Roma, va detto che i costi di un recupero totale, compresa la palestra da anni completamente inagibile, sarebbero senz’altro di molto inferiori ai nove milioni di euro stimati complessivamente per la nuova opera. Pur volendo, tuttavia, considerare necessaria la delocalizzazione, questa dovrebbe avvenire nella stessa zona urbana, peraltro ad altissima densità abitativa, perché le scuole del primo ciclo devono necessariamente essere “di prossimità”, specialmente in una città dove non si vede all’orizzonte uno straccio di trasporto pubblico decente! Ve la immaginate l’offerta didattica di Caserta senza la scuola di via Roma? Un enorme “buco nero” per gli alunni di materne ed elementari, dal terzo circolo di via Montale nel quartiere Acquaviva fino alla De Amicis in Corso Giannone! La domanda è sempre la stessa: cui prodest? A chi interessa mettere le mani su una importante cubatura in pieno centro cittadino? A chi fanno brillare gli occhi le cifre a sei zeri che risaltano nello studio di fattibilità? Sono domande a cui difficilmente avremo risposta, ma per quanto ci riguarda potremmo accontentarci di una tempestiva revoca della delibera di giunta, una delle più scellerate mai lette negli ultimi anni in città.”