PROVINCIA, IL PD TROVA L’ACCORDO E VELARDI LO ROTTAMA…

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di Francesca Nardi

Le vie del Signore sono infinite ma anche quelle della Politica non scherzano…Il concetto di infinito infatti, diventa una banalità al confronto dell’incommensurabile che caratterizza la voragine in cui si ammucchiano le tortuosità dell’ambizione frammista all’Io ipertrofico di taluni…Gli accordi raggiunti all’interno del Pd nelle ultime ore, hanno appena iniziato a livellare i dossi, in vista delle prossime elezioni provinciali, che il clima torna ad arroventarsi provocando pensieri, parole, suggestioni ed inevitabili ipotesi…Le dimissioni di Antonello Velardi, dalla presidenza dell’Ato Rifiuti, improvvise e motivate dallo stesso, attraverso una lunghissima disquisizione che veleggia dialetticamente dalla presunta fuga dalle responsabilità della classe dirigente,  all’imbarco altrettanto presunto dei “peggiori protagonisti  di una stagione che le nostre comunità ci hanno chiesto di archiviare”, lasciano perplessi…e subito dopo pensierosi…I fatti: …un accordo faticosamente raggiunto lascia intravedere concretamente la possibilità di una candidatura unitaria per la presidenza della Provincia, in un partito che negli ultimi tempi, di unitario ha avuto soltanto il colore del maglioncino di Mirabelli; un accordo faticosamente raggiunto getta le basi per un congresso “coerente” in un partito che negli ultimi tempi di “coerente” per la verità ha avuto soltanto la conseguenza logica dell’incoerenza delle scelte effettuate…ebbene ieri il faticoso accordo, oggi  il sindaco di Marcianise, contesta, accusa e si dimette dall’Ato…Poiché le critiche mosse, con tutto il rispetto, sono poca  cosa e soprattutto fuori tempo massimo,  le ipotesi naturali che prendono corpo, sono due: Forse Antonello Velardi aspirava a diventare presidente della Provincia?, legittimo… ma se fosse stato  così, perché non dirlo?; forse le dimissioni di oggi con relativa sbattuta in petto, dinanzi all’assenza di responsabilità della classe dirigente, sono  soltanto l’anticamera di altre dimissioni, in vista di un ingresso trionfale al parlamento, dimensione senz’altro più idonea a contenere il suo vulcanico entusiasmo?, legittimo…ma se fosse così perché non dirlo?… o forse alla base di tutto c’è soltanto l’occasione colta al volo per rintuzzare una frangia di opposizione locale che infastidisce e deturpa la compattezza del consesso???