INDAGINE SUL MAXI SEQUESTRO DI MERCE CONTRAFFATTA, SCOPERTO LABORATORIO CLANDESTINO

0

foto sequestro 2 300x257 INDAGINE SUL MAXI SEQUESTRO DI MERCE CONTRAFFATTA, SCOPERTO LABORATORIO CLANDESTINOAd Isernia, altre due persone, una 34enne del luogo ed un 50enne di Arzano in provincia di Napoli, sono state denunciate dai Carabinieri della locale Stazione, nell’ambito di una indagine che alcuni mesi orsono portò già alla denuncia di due soggetti per introduzione nello Stato e commercio di prodotti contraffatti e al sequestro di materiale di ingente valore. I Carabinieri accertarono che attraverso social network, venivano pubblicizzati e messi in vendita molteplici tipologie di prodotti riproducenti marchi delle migliori “griffe” nazionali ed estere, a prezzi di gran lunga inferiori agli originali. A seguito di alcune perquisizioni domiciliari, presso un’abitazione di Isernia, furono rinvenuti capi di abbigliamento, borse da donna, prodotti di pelletteria e calzature riproducenti notissimi marchi, da Gucci ad Armani, da Colmar a Stone Island, da Liu Jo a Fendi, da Lois Vuitton Paris a Michael Korse, da Moncler a K-Way, Da Woolrich a Dsquared2, da Burberry ad Harmont & Blaine, da Adidas a Timberland, da Converse All Star ad Hogan e Nike. Mentre ad Arzano, presso un’altra abitazione fu scoperto una vero e proprio laboratorio clandestino dove fu rinvenuta una sofisticata macchina ricamatrice, che riproduceva  i noti marchi summenzionati, ed altra merce già pronta per essere messa in commercio, della medesima tipologia e stessi marchi di quelli recuperati ad Isernia. Tutta la merce contraffatta e il macchinario per la riproduzione dei marchi,  furono sottoposti a sequestro unitamente a due computer portatili contenenti la tracciabilità dei movimenti e consegna dei prodotti, un telefono cellulare utilizzato per i contatti con gli acquirenti e sette carte poste pay utilizzate per le transazioni. Le ulteriori indagini sulla vicenda hanno consentito la identificazione delle due persone denunciate nelle ultime ore, e di accertare la loro complicità nelle attività di falsificazione dei marchi e la vendita online dei prodotti contraffatti,  con gli altri soggetti già finiti nella rete dell’Arma.