LA “SOLUZIONE MODELLO” PER UNA SCUOLA IN LINEA CON I PAESI PIU’ AVANZATI D’EUROPA

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LETTERA APERTA DI UN PAPA’

, DOCENTE DI AUTOMATICA ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”, IN MERITO ALLA RECENTE SENTENZA DELLA CASSAZIONE E AL RIENTRO A CASA DEGLI ALUNNI 

Il fatto è noto a chi ha figli alle scuole medie ed è senza dubbio una tragedia ([1]). Un bambino muore dopo essere stato investito da un autobus di linea all’esterno della scuola: una tragedia. Dopo 11 anni, il Tribunale di Firenze si pronuncia accogliendo la comprensibile richiesta dei genitori della vittima, ripartendo la responsabilità dell’incidente (e il relativo risarcimento) in misura diversa all’autista del bus, al Comune e al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Quest’ultimo presenta ricorso alla Cassazione, ricorso che viene rigettato dalla sentenza 21593/17, in cui la Cassazione riconosce la validità della decisione presa dal Tribunale di Firenze ([2]).

Fin qui i fatti. La prima conseguenza della sentenza della Cassazione è stata quella di invalidare la prassi seguita da molte scuole sul territorio nazionale, vale a dire l’adozione di “liberatorie” presentate dai genitori i quali “autorizzano” i figli a tornare a casa da soli e “sollevano da ogni responsabilità” l’amministrazione scolastica per eventuali danni subiti dagli alunni nel tragitto di ritorno verso casa.

Pertanto, i dirigenti scolastici di molte scuole primarie di I grado stanno cercando di capire come affrontare questa nuova emergenza e, nella maggior parte dei casi, non sono ancora arrivati a trovare la quadra. Per esempio, nel Friuli Venezia Giulia, pare che il Pubblico Tutore dei Minori abbia suggerito una possibile via di uscita, ma non è chiaro se questa sia percorribile ([4]). Ma diciamoci la verità, il Friuli Venezia Giulia non è la Campania e non è Caserta. Noi a Caserta siamo molto più in gamba! Sì, ed inoltre abbiamo la fortuna di avere un dirigente scolastico particolarmente bravo che ha trovato una soluzione brillante senza neanche doversi confrontare con i genitori, ispirando addirittura le ultime dichiarazioni del ministro Fedeli ([3]). Per il lettore che non avesse ancora capito, parlo della dott.ssa Maria Giovanna Mondello, dirigente della Scuola Secondaria di I grado “Alda Merini” di Caserta.

La dott.ssa Mondello ha trovato la soluzione che presto potrà essere adottata da tutte le scuole della nazione. D’altronde era semplice, era sotto gli occhi di tutti, ma alla dott.ssa Mondello va sicuramente il merito di averla colta per prima. Ecco la chiave di volta che risolve definitivamente il problema: chiedere ai genitori (o a maggiorenni da loro delegati) di andare a prendere i figli a scuola, altrimenti si “provvederà a contattare le autorità di Pubblica Sicurezza (Vigili Urbani, Carabinieri o Polizia di Stato) per affidare loro l’alunno”. Ed è stato proprio il capo dei vigili urbani di Caserta ad esprimere estrema soddisfazione per la “Soluzione Mondello”, anche in vista delle prime piogge. Diciamolo con chiarezza, invece di perdere il tempo con il Pubblico Tutore dei Minori, che i dirigenti scolastici del Friuli stessero a sentire il Ministro e venissero a fare un corso di aggiornamento qui in Terra di Lavoro! Oltre ad avere risolto in maniera brillante il problema posto dalla sentenza della Cassazione, la delibera della dott.ssa Mondello ha portato tutta una serie di vantaggi, tra i quali va sicuramente menzionato l’entusiasmo diffuso tra i docenti delle ultime ore che finalmente possono espletare una delle funzioni per le quali vengono lautamente pagati, vale a dire il controllo dei documenti dei genitori e dei delegati. Finalmente si torna a dare dignità al ruolo del docente! Per non parlare delle ricadute sull’economia: nasceranno presto piccole imprese per la raccolta degli alunni; si tratta solo di risolvere bene la questione della responsabilità in caso di infortunio o decesso.

Sono sicuro che la “Soluzione Mondello” sarà presto adottata in tutta Italia e, finalmente, avvicinerà i parametri di qualità dell’istruzione secondaria alla media europea. Per ora solo qualche dirigente scolastico particolarmente illuminato ha implementato la “Soluzione Mondello” ([5]), ma molti seguiranno anche a seguito delle dichiarazioni del Ministro Fedeli, che ci invita ad avere nonni più europei che provvedano a recuperare i nipoti da scuola. D’altronde si sa l’Italia è una repubblica fondata sui nonni! Inoltre, non va trascurato il messaggio edificante che viene mandato ai giovani studenti da un’alta rappresentante dell’istituzione scolastica (che umilmente si definisce una semplice “impiegata”) a cui fa eco, giustamente, la Ministra: di fronte alla difficoltà la prima cosa da fare non è affrontare il problema, bensì scaricare ogni responsabilità. Come padre di un alunno della “Alda Merini” di Caserta sono contento che l’istituzione scolastica mi affianchi nel ruolo di genitore nell’affermare i valori che ogni buon cittadino deve seguire. E bene ha fatto la dott.ssa Mondello a prendere la sua decisione senza confrontarsi con i genitori e non prestando attenzione alla puerile forma di protesta messa in piedi da uno sparuto gruppo di studenti. Una qualsiasi forma di confronto avrebbe rappresentato solo una perdita di tempo nel percorso che portava all’applicazione della soluzione ottima.

Personalmente, mi ritengo sfortunato, perché mio figlio frequenta la terza e, pertanto, l’anno prossimo dovrà lasciare la “Alda Merini”. Infatti temo che alle scuole superiori non sarà facile trovare un dirigente scolastico illuminato come la dott.ssa Mondello, visto che con i tempi che corrono c’è il grosso rischio di trovare un grigio burocrate interessato a gestire l’istituzione scolastica così come si gestisce una filiale delle poste.

Gianmaria De Tommasi, papà di un alunno della “Alda Merini” di Caserta

[1] S. Marzialetti, “Alunno investito dallo scuolabus, l’obbligo di vigilanza spetta alla scuola”, Il Sole
24 Ore, 20 settembre 2017, http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-09-
19/alunno-investito-scuolabus-l-obbligo-vigilanza-spetta-scuola–
184635.shtml?uuid=AEfLorVC”
[2] Motivazione semplificata della sentenza n. 21593/17 della Corte di Cassazione,
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_E
mbedded/Documenti/2017/09/19/21593.pdf
[3] G. Fregonara, “Fedeli: cari genitori, alle medie dovete prendere i figli. Lo dice la legge”, Corriere
della Sera, 26 ottobre 2017, http://www.corriere.it/scuola/medie/17_ottobre_25/fedelimamme-
medie-dovete-prendere-figli-fatevene-ragione-ead85ec0-b99d-11e7-886b-
130d05763311.shtml
[4] G. B. Diciocia, “Uscita scuola: vietato tornare a casa da soli per minori di 14 anni? Come si
potrebbe uscire dall’impasse”, Tuttoscuola.com, 19 ottobre 2017,
https://www.tuttoscuola.com/uscita-scuola-vietato-tornare-casa-soli-minori-14-anni-si-usciredallimpasse/
[5] “Disposizioni per l’uscita degli alunni al termine delle lezioni ed attività scolastiche tutte”, 11
ottobre 2017, http://www.scuoladantecaserta.gov.it/wp-content/uploads/2017/10/Nuovedisposizioni-
uscita-alunni.pdf