NOVE ANNI DALLA TRAGEDIA DI BUCCINO, MA LE QUATTRO STELLE NON MORIRANNO MAI

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di Alessandro Aita

Nove anni. Tanto è il tempo trascorso da quella funesta mattinata

che travolse il mondo sportivo di Caserta e tutta la città.buccino NOVE ANNI DALLA TRAGEDIA DI BUCCINO, MA LE QUATTRO STELLE NON MORIRANNO MAIDoveva essere una di quelle classiche domeniche di sport per l’Under 15 della Juvecaserta allora targata Eldo. Una domenica iniziata prima del solito: sveglia presto, appuntamento in sede e via verso Potenza, per una partita con le sue insidie ma che vedeva i bianconeri favoriti. Nessuno però, quando pensava alle insidie, poteva pensare a ciò che effettivamente avvenne al chilometro 8 del raccordo autostradale Sicignano – Potenza, all’altezza di Buccino. Nessuno poteva pensare ad un furgone che avrebbe invaso la corsia opposta e che si sarebbe schiantato contro una di quelle auto che viaggiava verso il capoluogo lucano per una semplice gara di pallacanestro. In un attimo, tutto ha perso senso. Il piccolo Paolo Mercaldo, 14 anni, il padre Luigi, il viceallenatore 27enne Gianluca Noia e la 46enne Emanuela Gallicola persero la vita in quello schianto avvenuto in una domenica autunnale. Una giornata di sport che si trasformò in una giornata di morte. Con loro, altri tre feriti: il conducente del furgone ed altri due giocatori dell’Under 15, Andrea Turino e Rosario De Felice. Se Andrea non ebbe conseguenze gravi, non fu fortunato Rosario, da allora costretto sulla sedia a rotelle. Ma lo stesso Rosario, ormai 23enne, non piange per le sue condizioni e prosegue nella sua vita, provando a coronare i suoi sogni. Fino allo scorso maggio lo si poteva vedere vicino alla panchina della Juvecaserta, ad assistere alle battaglie dei colori bianconeri, trascinato dalla sua passione cestistica mai sopita. Anche lui, come noi tutti, ricorda le quattro vittime di quella tragica mattina, conosciute oramai in tutta Caserta come le ‘quattro stelle’ a cui sono state dedicate un’associazione, un monumento in città, un torneo e una delle due curve del Palamaggiò. Perché semplicemente, nonostante tutto, il loro ricordo non morirà mai nei nostri cuori.