ARCHIVIO DI STATO, NOVITÀ IMPRESSIONANTE: I TITOLI ACCADEMICI DELL’ASSESSORE BORRELLI

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di Francesca Nardi

Lo spettatore esterno è sovente affascinato dal gioco delle parti, che rappresenta l’humus di ogni tecnica di governo…o meglio,  affinché il concetto sia efficacemente assorbito dal vasto pubblico, il concime della classica “presa per i fondelli”, posta in essere e messa in circolo da una strategia gestionale della res publica, che punta a disorientare i sudditi, con lo spudorato candore apparente delle sue performances…Stabilito quanto sopra, parlare di Archivio di Stato diventa assai difficile ed addirittura irrispettoso nei confronti di chi, da tempo, troppo…, si batte perché un patrimonio inestimabile come la memoria di un territorio, sia giustamente ed efficacemente tutelato…Il tentativo di coinvolgere e responsabilizzare il Comune capoluogo, dinanzi ai ritardi irresponsabili e strumentali dei manovratori ufficiali dei destini di uomini e cose, si era tradotto tempo fa, in un incontro del Comitato pro Archivio, con il vice sindaco Franco De Michele…incontro interlocutorio, infarcito di belle parole, consapevoli ansie e preziosità d’ingegno….ma al primo incontro, si sa…non si assumono impegni…nel primo approccio si tasta il terreno…si mastica lo zecchino con i premolari… era quindi inevitabile che al primo rendez vous, facesse seguito un secondo…al quale parteciparono, tra gli altri,  le colonne portanti del comitato, nelle persone del Vescovo Emerito, monsignor Raffaele Nogaro, l’onorevole Paolo Broccoli, Franco Capobianco, l’infaticabile Paola Broccoli ed il coordinatore Pasquale Iorio…dall’altra parte… una bella signora elegante e composta …che appariva, ovviamente, totalmente ignara, delle lotte furibonde che l’Archivio di Stato aveva già generato…passione rovente da un lato e totale, quasi volgare indifferenza, dall’altro…L’assessore Stefania Caiazzo con delega alla programmazione e pianificazione urbana, prendeva atto delle richieste del comitato: lettera all’ineffabile ministro Franceschini per sollecitare un incontro sull’argomento e richiesta di consiglio comunale aperto sull’argomento appunto… Archivio di Stato…salutava e spariva nella nebbia…inghiottita dalle regole del gioco che prevedevano il cambio della guardia per la puntata successiva…e così è stato…ma prima di giungere a rendicontare il terzo incontro avvenuto o sarebbe meglio dire …accaduto?…questa mattina…è appena il caso di ricordare che qualche tempo fa, si è improvvisamente aperta una parentesi…e con la tempestività tipica delle riparazioni in extremis, che passeranno alla storia  come orrendi rattoppi, i signori del Demanio e del Ministero, per rendere le nostre giornate più interessanti, rompevano la monotonia dell’attesa e dichiaravano, a beneficio dei gonzi per  indole e stonati per professione, che entro il 2019 l’Archivio di Stato sarebbe stato definitivamente trasferito nell’ex Caserma Pollio, parte dell’emiciclo  vanvitelliano. I signori facevano in tal modo,   giustizia sommaria del tempo trascorso…25 anni…ma soprattutto candidamente… ognuno di loro dimenticava se stesso… Ripetere i capitoli di una storia, sconosciuta soltanto a coloro che non hanno avuto desiderio alcuno o interesse ad ascoltarla, sarebbe umiliante per chiunque, ma soprattutto per noi…ricorderemo soltanto che in quell’occasione, non una parola è stata pronunciata sui locali lasciati dall’A.M. ed ufficialmente destinati all’Archivio di Stato e che oggi ospitano soltanto il 10 per cento del patrimonio cartaceo dell’Archivio, mentre il 90 per cento dello stesso, continua a correre il serio rischio di imputridire nella vecchia sede di Via dei Bersaglieri…per la quale peraltro si continua a pagare l’affitto…Chiusa la rosea parentesi all’interno della quale, il sindaco della città, è stato messo a sedere buono buono,  e lo si è fatto giocare con il modellino del parcheggio che gli avevano appena regalato…arriviamo al terzo appuntamento quello di oggi….Interlocutore in nome e per conto del sindaco, l’assessore alla cultura Daniela Borrelli…dalla parte dell’Archivio l’onorevole Paolo Broccoli, Franco Capobianco, Pasquale Iorio ed i tre funzionari dell’Archivio, Orsolina Funiciello, Carlo Artiere e Domenico Nicolas Migliore…Dopo l’introduzione di Iorio che riassumeva la varie fasi della “triste vicenda”  all’ignaro assessore, l’onorevole Broccoli evidenziava la responsabilità politica di cui l’amministrazione comunale avrebbe dovuto farsi carico…sottolineando con molto garbo che non vi era, allo stato, nulla da capire…semplicemente da constatare una verità amara…”l’Archivio non funziona e…nessuno di noi è qui per ricevere il classico zuccherino consolatorio”… ma il richiamo dell’onorevole Broccoli era soprattutto diretto all’orgoglio di appartenenza disperso…al senso di un decoroso amore e rispetto dovuto alla memoria di un popolo, di un territorio…Il richiamo forte e rigoroso ad una legge dello Stato che consente di sequestrare beni morali e materiali per ragioni di pubblica utilità, può ritenersi il punto di non ritorno del pensiero che rischia di denunciare la propria sconfitta dinanzi ad volgare silenziosa prepotenza. Franco Capobianco stigmatizzava inoltre l’assenza di coordinamento all’interno della giunta, risultata dalla evidente ignoranza dei fatti,  da parte dell’assessore Borrelli …”Una città, incidentalmente, all’ultimo posto…una città in cui nessuno si interroga dopo la dismissione della sede della Banca d’Italia sulla sorte dei preziosi “incartamenti” conservati all’interno…”  L’apoteosi di una cultura basata sui numeri è stata l’attuale follia  citata da Capobianco in chiusura, facendo un chiaro riferimento alla filosofia felicoriana che ha invaso le contrade dilagando ed attecchendo nel “nulla costituito”. L’assessore Borrelli che aveva aperto le danze declinando i suoi titoli che andavano dalla specializzazione  in filologia classica alla Scuola Vaticana di Paleografia greca e latina, ricordando le sue peregrinazioni attraverso l’Europa alla ricerca di carte, si impegnava quindi ad intervenire con il sindaco affinché a breve termine, convocasse un consiglio comunale aperto sull’Archivio di Stato. I lavori sono terminati nello sconforto generale, appena appena mitigato dal senso dello humour che fortunatamente anche questa volta è risultato essere salvifico per il nostro sistema nervoso…

1 commento

  1. Il suo articolo è davvero bello. Complimenti! Dubito però che possa colpire gli animi dei “casertani che contano”. Qui, in mezzo agli ultimi d’Italia, ho imparato a conoscere il pensiero politico dominante:”ce ne viene qualcosa?..no?…..e allora chi se ne fo..e!!”. E non per questo dico che quelli sono sterili. Hanno semplicemente già capito che la via è chiusa, che non possono partecipare “attivamente”, giacché altri hanno già fatto. Un consiglio: per essere efficaci bisogna entrare in possesso delle carte, dei progetti soprattutto. Solo così ci si potrà rendere conto dell’enormità dello scempio che alcuni stanno perpetrando in danno dei cittadini e della Cultura.
    A.S.

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