CROLLO A PALAZZO REALE …ANCHE L’INTONACO È STUFO…

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In attesa che qualcuno azzardi l’ipotesi che il crollo dell’intonaco nella sala delle Dame, possa essere “doloso”, nel senso che, poveretto… ce l’hanno tutti con lui…e che magari gli diano anche la scorta per tutelare l’incolumità del genio e della campagna elettorale di conseguenza, è appena il caso di sottolineare e lo facciamo subito, che sarebbe bastato soltanto un millimetro di dichiarata onnipotenza in meno, nell’atteggiamento di Sua Bolognese Magnificenza, al secolo Mauro Felicori, per rivendicare un minimo di comprensione e solidarietà, persino dagli irriducibili che, fin dalla prima ora, corrono la fronda ai bordi di una città, che sposta  con esecrabile nonchalance la sua attenzione dalle tragedie in atto, alle capacità presunte dell’ultimo arrivato che, all’occasione, beve, mangia e sputa nel piatto…e detto questo… riteniamo che il “tutto a posto” di qualche tempo fa sia perfettamente in linea con le chiacchiere a scarico delle responsabilità di oggi, che Felicori si affretta a scansare a colpi di: … “la causa risiede nei restauri effettuati con tecniche datate, effettuati negli anni 30”… “era imprevedibile”…. “le verifiche non lasciavano immaginare”…e  giù un fiume di parole per imbalsamare la sua statura di “eccelso” e continuare, come se niente fosse successo…A prescindere che nel Palazzo staziona un pool di tecnici in pianta stabile che, proprio in virtù del fatto che il restauro con tecniche datate, risale a più di 80 anni fa, avrebbe dovuto, sulla scorta delle lungimiranti e prestigiose indicazioni del direttore maximo, provvedere ad una verifica preventiva…ma…ovviamente, erano tutti troppo impegnati ad elaborare strategie atte ad arginare la legittima possibilità di trasferimento, dell’Archivio di Stato, nei locali liberati dall’A.M. e ad ordire conferenze stampa  all’Emiciclo, (quando si fa lavorare il cervello, tutto il resto passa in secondo piano), che a nessuno è venuto in mente che, un po’ più in là, poteva succedere una tragedia …A quanto pare, i sindacati più volte avevano segnalato la necessità di una manutenzione costante ed accorta in altre aree del Palazzo, ma come è prevedibile, la colpa è sempre di qualcun altro e le mancate risposte sono da imputare alla burocrazia che, quando tutto manca, è sempre la più coreografica delle imputate ed anche la complice perfetta, che si avvale della facoltà di non rispondere, a prescindere… E’ appena il caso di sottolineare che anche in questa occasione, nessuno, assolutamente nessuno ha speso un soldo bucato di autocritica dicendo almeno in zona cesarini…: “E’ vero…dovevamo tener conto di tutto…i restauri eseguiti con “tecniche datate”, possono riservare sorprese e noi abbiamo sottovalutato il problema…” NO!, c’è sempre una scusa per tutto…nessuno ha colpa di nulla…nessuno è responsabile…quasi quasi…qualcuno  dovrebbe chiedere scusa a Felicori per avere interrotto con la ferale notizia, l’elegante sorseggiare del quarto aperitivo…