ECCO COME FUNZIONAVA IL SISTEMA DELLE AUTORIZZAZIONI DI OPERE ABUSIVE SECONDO IL CONSULENTE DELLA PROCURA

0

L’INGEGNERE FUSCHETTI: “IN QUELLE ZONE A RISCHIO IDROGEOLOGICO NON ERANO POSSIBILI NUOVE COSTRUZIONI”

di Francesco Capo

Al processo a Pasquale De Lucia, l’ex sindaco di San Felice a Cancello, è stato il giorno dell’ingegnere Anacleto Fuschetti, consulente tecnico della Procura. Questi, interrogato dal pubblico ministero Gerardina Cozzolino, ha affermato che “nuove costruzioni in zone a rischio idrogeologiche classificate R3 e R4 secondo il P.A.I (il piano di assetto idrogeoloco ndr) non potevano essere proprio fatte perché il bene che questo strumento legislativo tutela è la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e quindi la vita”. Il consulente ha letto in aula la norma del Regolamento urbanistico edilizio del Comune di San  Felice secondo cui per nuove costruzioni si intendono, tra le varie, gli impianti per attività produttive all’aperto che comportano con la loro esecuzione una modifica del territorio e del suolo inedificabile. Come tali, secondo Fuschetti e la Procura, devono essere considerati l’autolavaggio  Dr Wash di Annamaria Russo e Giuseppe De Rosa, l’autolavaggio di Antonio e Carlo Chersoni e il bar di Francesco Chersoni.

L’accusa ritiene che sia De Rosa e Russo che i Chersoni abbiano pagato al dirigente comunale Felice Auriemma una tangente per far aprire le loro attività commerciali in zone ad altissimo rischio idrogeologico (R4), predisponendo le scia (segnalazione certificata di inizio attività) e comunque in assenza del necessario permesso a costruire trattandosi in tutti i casi di nuove costruzioni.

Il sistema, secondo l’accusa, consisteva in primo luogo nel far rientrare queste opere edilizie, anziché come nuove costruzioni, in opere pertinenziali a edifici già esistenti. E in secondo luogo nell’attestare falsamente l’esistenza di un vincolo R3, in base al quale per legge sono possibili interventi edilizi pertinenziali agli edifici già esistenti. Fuschetti ha detto che tutte le scia contenevano un errore: cioè richiamavano un articolo del regolamento comunale riguardante le opere soggette a scia, tra cui appunto vi sono quelle pertinenziali e complementari ad edifici esistenti

Il consulente della Procura ha risposto pure alle domande sulla vicenda delle villette a schiera di via Polvica 116, in cui sono imputati, oltre ad Auriemma e De Lucia, anche gli imprenditori Nicola Papa, Vincenzo Papa e Andrea De Lucia e l’allora maresciallo dei carabienieri di San Felica a Cancello, Tommaso Fraiese.

Secondo il p.m. è stato realizzato, in violazione dei permessi a costruire, un complesso residenziale di villette a schiera, grazie all’attività di corruttela di Auriemma che provvedeva a mutare la destinazione d’uso dei locali semi-interrati da deposito-garage a superfici ad uso abitativo.

Il maresciallo Fraiese è accusato di non aver proceduto al sequestro del cantiere, ottenendo in cambio la proprietà di due appartamenti situati in tale complesso, ciascuno di 95 mq ed avente un giardino di 239 mq, acquistati per la cifra di 120.000 euro, ritenuta da Fuschetti inferiore a quella di mercato da lui stimata tra 160.000 e 200.000 euro.

L’esame dell’ingegnere ha infine riguardato anche le vicende del supermercato Todis, in cui sono imputati oltre all’ex sindaco De Lucia e al dirigente Auriemma, i fratelli Perrotta.

L’accusa sostiene che al fine di ricavare un immobile da destinare al supermercato siano state attestate falsamente come edificabili alcune particelle e realizzate opere abusive consistenti nella chiusura del perimetro dell’intero piano terra delle struttura interessata, dove originariamente vi era un porticato non costituente cubatura e successive cessioni di cubatura (cioè dei volumi di spazio edficabili).

Nella vicenda è coinvolto anche l’ex comandante della Polizia municipale Francesco Scarano, accusato di aver omesso i doverosi controlli su tali attività, in cambio dell’assunzione del figlio presso il supermercato dei fratelli Perrotta.