ISTITUZIONE PARCO URBANO INTERCOMUNALE DEI MONTI TIFATINI: AMMINISTRAZIONE RITIENE IMPROPONIBILE ADERIRE

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MONTI TIFATINI ISTITUZIONE PARCO URBANO INTERCOMUNALE DEI MONTI TIFATINI: AMMINISTRAZIONE RITIENE IMPROPONIBILE ADERIRECASAGIOVE – In seguito al tanto clamore delle ultime ore, l’Amministrazione Comunale di Casagiove spiega i motivi per cui ha deciso di non aderire all’istituzione del Parco Urbano Intercomunale dei Monti Tifatini. Con l’intento di rimandare al mittente lo sciacallaggio mediatico perpetrato dalla minoranza e da istituzioni partitiche di Casagiove, viene fatta chiarezza una volta per tutte su un argomento che è stato studiato fino a fondo. E’ dovere dell’organo esecutivo verificare ogni proposta, senza l’obbligo di aderire se vengano riscontrati errori di natura burocratica. La tutela del cittadino e della collettività è il bene supremo da salvaguardare e l’Amministrazione Comunale si è mossa proprio in questa direzione, evitando di procurare danni futuri alla cittadinanza tutta.

La notizia riportata dalla stampa e riguardante la mancata adesione all’istituzione del Parco Urbano Intercomunale dei Monti Tifatini, da parte del Comune di Casagiove, che attribuisce erroneamente a questa Amministrazione una possibile responsabilità di natura omissiva, è senza dubbio sintomo di una evidente superficialità.

Su tale argomento, vi sono state varie riunioni dal gennaio 2017 al mese di settembre 2017. Nell’ultima riunione del mese di settembre, l’Amministrazione Comunale di Casagiove ha rilevato che l’iter procedurale che si voleva adottare, era in contrasto con la legge regionale numero 17 del 7/10/2003.

L’articolo 1 della suddetta legge stabilisce che “all’istituzione dei parchi urbani si provvede su proposta del consiglio comunale interessato che ne individua la perimetrazione; nelle linee guida per l’istituzione del sistema dei parchi urbani di interesse regionale, al punto 9 è stabilito che, per la verifica di sussistenza dell’interesse regionale, è necessaria una delibera consiliare del Comune interessato con la perimetrazione dei luoghi”.

Invece il Comune di Caserta, senza alcun passaggio in consiglio comunale, ha proposto alla Giunta Comunale di Casagiove di adottare una delibera di indirizzo in cui si chiedeva l’approvazione della perimetrazione del parco urbano.

Tale schema di delibera, impropriamente indicato come un intento di indirizzo, era in realtà una vera e propria deliberazione di Giunta, in quanto si chiedeva un’approvazione di una perimetrazione urbanistica, non rientrante nella competenza della Giunta, ma diversamente di competenza del Consiglio Comunale.

Tant’è vero che la legge regionale numero 17 del 7/10/2003 indica nel consiglio comunale la competenza in materia. Inoltre è da evidenziare che il Comune di Casagiove con deliberazione del consiglio comunale del 05/12/2006 n 54 aveva già espresso interesse alla costituzione del parco urbano regionale ai sensi della legge 17/3003. Nello stesso giorno anche i comuni di Maddaloni, Caserta, San Prisco e Capua deliberavano con gli stessi intenti. Per cui oggi ci troviamo di fronte ad una duplicazione di procedimenti, rispetto ai quali non viene fatto alcun accenno nella delibera di giunta del Comune di Caserta numero 164. In altri termini la volontà nota di aderire è già stata espressa. Il Comune di Caserta avrebbe dovuto riprendere quel percorso e portarlo a definitivo compimento.

Alla richiesta di questi chiarimenti il Comune di Caserta non ha dato alcuna risposta. Nella stessa delibera veniva indicato il Comune di Caserta capofila per tutti gli adempimenti amministrativi. Ma un’ulteriore perplessità riguardava anche il fatto di aver inserito nella delibera, indicata impropriamente come dichiarazione d’intenti, la definizione del compenso nel caso in cui non dovesse più essere realizzato il parco urbano intercomunale. Infatti nella delibera era stato previsto che la definizione del compenso pattuito, quale corrispettivo dell’incarico, era da ripartirsi nel rapporto abitanti e territorio coperto dal parco.

Con questa delibera la Giunta comunale, e non il Consiglio, si impegnava al futuro debito che i cittadini di Casagiove dovevano eventualmente pagare. Era una delibera improponibile, data l’evidente inosservanza delle norme in materia.

L’Amministrazione Comunale di Casagiove ha fatto bene a non accettare una simile proposta di Giunta, indipendentemente dal fatto che il tutto è iniziato nel mese di gennaio 2017 e terminato nel mese di settembre 2017.

Infine, l’aver evidenziato che in Giunta vi siano due medici che hanno disatteso l’adesione, è un richiamo patetico perché un consigliere comunale, prima di esprimere un suo parere dovrebbe avere il buon senso di documentarsi.

Anzi, la presenza di due medici in Giunta è certamente una garanzia sulla tutela della salute pubblica.