LA CORVINO È STANCA DI PRENDERE “SCHIAFFONI” E RIMETTE LE DIMISSIONI…ADESSO, PERÒ, NON CAMBIASSE IDEA

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Maddalena CORVINO 1 300x236 LA CORVINO È STANCA DI PRENDERE “SCHIAFFONI” E RIMETTE LE DIMISSIONI...ADESSO, PERÒ, NON CAMBIASSE IDEA
Maddalena CORVINO, da tutti conosciuta come Mirella

Che l’amministrazione del comune di Caserta navigasse a vista, questo è un dato di fatto. Eterogenea, piena di affezionati alla poltrona che nulla hanno prodotto da venti anni a questa parte, come di altri ancora oggi sconosciuti alla città e tra i quali spiccano quelli avvicinatisi alla scena politica un giorno prima della campagna elettorale e poi ricaduti, una volta eletti, nel loro letargo profondo. Ma questa è la squadra che il Sindaco che con furbizia e tattica si è creato in questi due anni di mandato. Un lavoro certosino, di cesello, quasi logorante, ma che ha sortito il suo effetto, e così grazie a epurazioni, alcune di cui clamorose, basta pensare ai suoi fedelissimi costretti a lasciare il partito comune o addirittura la coalizione, adesso può vantare la sua Dream Team. E anche queste sono soddisfazioni!

 Ma quando non si sta insieme per amore, invece che per interesse, anche il migliore dei matrimoni si rompe, sovente proprio quando viene a mancare il necessario collante. Di avvisaglie sul cattivo stato di salute dell’amministrazione già ce ne sono state in consiglio comunale, ma le dimissioni dell’assessore alle politiche sociali Mirella Corvino sono un fatto eclatante, non tanto per le dimissioni in se per se, ma per il modo in cui sono state presentate e soprattutto per le sue dichiarazioni. Il simpatico assessore Corvino, che di politica qualcosa ha masticato se non altro per essere la sorella del più noto Pasquale, vero e proprio animale politico, uno schietto, uno sincero e senza peli sulla lingua, ha quasi subito questo assessorato, anche se comunque vicino alle sue corde considerato il suo impegno antecedente alla carica nell’ambito delle politiche sociali. Il suo posto in giunta è stato frutto di una macchinazione tutta politica che ha visto garantire un nugolo di non eletti nella lista di Centro Democratico a scapito dei facenti parte di una lista civica/partito socialista, partito che di fatto sostiene la poltrona a tre assessori, pur avendo garantito ed eletto un solo consigliere. Uno di quei miracoli a cui si può arrivare solo grazie all’acume di Carlo Marino, basta mettere da parte la meritocrazia, gli accordi pre-elettorali, il manuale Cencelli e il gioco è fatto … quando si dice l’arte della politica! Eppure può vantare di essere stata Vice Sindaco per un “weekend”, ma magra è la soddisfazione della Corvino, che lamenta una scarsa considerazione e autonomia di gestione che lei definisce “metodo di lavoro”, addebitando le colpe esclusivamente al Sindaco e al dirigente. Non devono essere sottovalutate le dichiarazioni dell’ex assessore, che se lette in un contesto più ampio sono gravissime, considerato che il suo settore ha già subito abbandoni eccellenti, come quello del dirigente dedicato ed esperto nelle politiche sociali, ma che dopo una breve permanenza presso il comune di Caserta ha preferito mettere la propria professionalità al servizio di un’altra amministrazione … chissà come mai? Un settore quello delle politiche sociali particolarmente delicato e molto attenzionato, solo nella passata amministrazione vide le dimissioni dell’allora assessore Emiliano Casale, all’epoca uomo della squadra di Pio Del Gaudio, che si dimise più o meno per le stesse motivazioni, poi una serie di azioni politiche portate avanti dall’opposizione hanno dato via ad una inchiesta giudiziaria che ha visto protagonisti politici e addetti ai lavori. Che anche questi fatti, in qualche modo ancora recenti, abbiano provocato il sussulto di dignità della dott.ssa Corvino? Questo lo scopriremo solo vivendo, ma sta di fatto che almeno Mirella Corvino ha dimostrato di avere coraggio e di essere coerente, e di non accomunarsi a tanti che per mantenere la poltrona si comportano come Totò nello sketch dove becca gli schiaffoni perché scambiato per Pasquale, e magari per difendersi continuano a ripetere a se stessi: “chissà sto stupido dove vuole arrivare!”.

Il Bagatto