SICUREZZA, DEL GAUDIO SI METTE A CAPO DELLA BATTAGLIA DEI SINDACI: PIÙ RISORSE PER LE FORZE DELL’ORDINE E UN COMITATO PER L’ORDINE PUBBLICO PERMANENTE

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PIO DEL GAUDIO SICUREZZA, DEL GAUDIO SI METTE A CAPO DELLA BATTAGLIA DEI SINDACI: PIÙ RISORSE  PER LE FORZE DELL’ORDINE E UN COMITATO PER L’ORDINE PUBBLICO PERMANENTE
PIO DEL GAUDIO

CASERTA – «Un vero e proprio piano Marshal per la sicurezza dei nostri territori che deve affrontare il problema criminalità sotto tutti i punti di vista da quello repressivo a quello legato all’educazione del detenuto in carcere, sino al suo reinserimento nella società». E’ questo l’impegno che assume Pio Del Gaudio, ex sindaco di Caserta, e candidato in posizione utile alla Camera nel listino proporzionale di Forza Italia. «Un sindaco sa quelle che sono le difficoltà che vivono i comuni, costretti a fare i conti, quotidianamente con piccole e grandi emergenze legate al controllo del territorio – ha spiegato Del Gaudio – non è sufficiente il lavoro che svolge il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica perché, purtroppo, per oggettive difficoltà legate alla carenza di organico, riesce ad affiancare le nostre amministrazioni solo in maniera saltuaria e quando si verificano episodi eccezionali, non riuscendo a garantire la quotidianità. E’ per questo che c’è bisogno di maggiori risorse per poter avere più uomini in strada. Anche i Comuni devono poter essere messi nelle condizioni di potersi dotare di un corpo di polizia municipale adeguato a quelle che sono le esigenze del territorio». Del Gaudio affronta anche il discorso della detenzione che, per un errore giudiziario, è stato costretto a subire. «E’ fondamentale che in carcere venga impartita la dovuta educazione ai detenuti – ha sottolineato – troppo spesso, soprattutto per i ragazzini, assistiamo a casi in cui la detenzione non fa altro che far accrescere quella loro ammirazione rispetto alla malavita, a modelli sbagliati. E’ in quel momento che bisogna far capire l’errore ed è in quella fase che bisogna lavorare per permettere ai carcerati un reinserimento adeguato all’interno della società. Per fare tutto questo occorrono, chiaramente, investimenti adeguati e figure specifiche capaci di assolvere a questa delicata funzione».