LA LETTERA DI UNA ADOLESCENTE SVERGOGNA IL POTERE

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(f.n.) Siamo consapevoli che la riservatezza vada sempre rispettata, ma qualche volta e questa è una di quelle volte, è addirittura necessario trasgredire…venire meno ad una muta promessa…

Emilio Forte, dipendente del Consorzio Aurunco di Bonifica e sindacalista della Flai Cgil, che con tanta e giustificata veemenza, porta  avanti da tempo, una battaglia  faticosa, addirittura crudele,  contro i “titani fluidi” che gestiscono e si passano impercettibilmente il potere, che avanzano trascinati e legittimati  dalle maree della politica che  si rinnova e si distrugge e risorge sempre uguale a se stessa, da qualche giorno ha alzato i toni dello sdegno e della protesta; Mariantonietta, la figlia coraggiosa di un dipendente del Cab che corre il rischio di dover lasciare la scuola, perché la sua famiglia non ha la possibilità di pagare la retta, è già un simbolo, la diretta conseguenza devastante di una coreografia perversa, che ha gettato nella strada la dignità dei lavoratori. Ma, al disegno di solidarietà che si è delineato a favore di Mariantonietta, la stessa giovane ha risposto con grandissima dignità inviando una lettera ad Emilio Forte che noi riportiamo di seguito:

Ciao Emilio, sono Mariantonietta…ti ringrazio per ciò che stai facendo…ma ci tengo a dire che io non voglio che la scuola mi sia pagata da altre persone! Io voglio soltanto che a mio padre vengano dati quei soldi che gli spettano e perché ha lavorato! Ho fatto pubblicare quella lettera aperta non per farmi dare i soldi da altre persone ma per fare in modo che chi di dovere, leggesse quelle parole facendosi un esame di coscienza, si rimboccasse le maniche per aiutarmi non a pagare la scuola ma a salvare quegli stipendi che aspettiamo da 4 anni! A salvare quel consorzio che non ha fatto mai mancare un piatto sulla tavola, a salvare quel consorzio che è stata l’ancora di salvezza di tutte le famiglie e ha dato dignità a chi ci lavorava dando uno stipendio ogni mese e fare in modo che tutte le famiglie non avessero bisogno di scendere in piazza, di fare sciopero, di girare con i cartelloni e di scrivere su un articolo che per colpa dei mancati pagamenti una figlia deve cambiare scuola! Perché io sono anche disposta a farlo ma per una giusta causa ovvero perché qualcuno aiuti il Cab! Grazie mille e scusami il disturbo, buona giornata!!!

Questa la lettera di una ragazza di diciassette anni, una piccola creatura eccezionale, sensibile, orgogliosa, che non chiede, ma rivendica la possibilità di difendere assieme alla sua, la dignità di suo padre. Chissà se qualcuno si rende conto del dolore che prova un uomo, un padre, quando è costretto a privare un figlio dei suoi diritti?, chi può comprenderlo?, chi ha questa capacità?, chi?, forse coloro il cui unico pensiero è rappresentato dalla faticosa scelta tra le diverse cariche, di quella che assicuri un brillante e munifico futuro al figlio?, o quale concorso bandire per sistemare una nipote?, o una “commare” o un  compare?

E adesso VERGOGNAMOCI!