OSPEDALE…ALLA DISPERATA RICERCA DI UNA PROTESI

0

(f.n.) – Essere compresi in maniera chiara e soprattutto coerente, rappresenta la nostra massima aspirazione…quindi…laddove sia necessario, consigliamo una attenta rilettura, onde evitare fraintendimenti …sempre nocivi e sempre squalificanti per le altrui intelligenze… Le infezioni ospedaliere, intorno alle quali ragioniamo da tempo, rappresentano il nervo scoperto delle Rianimazioni e delle Terapie Intensive. Affannarsi a spalmare le responsabilità non può né sanare i danni, sovente irreparabili nè risolvere il problema. La carenza di personale porta inevitabilmente a  turni straordinari, che provocano un calo della soglia dell’attenzione e della sorveglianza e la gestione a monte delle procedure di controllo delle infezioni, è decisamente deficitaria…Che senso hanno le letterine indicative e di monito della direzione sanitaria, quando non si è conseguenziali e non si potenzia il personale che dovrebbe adempiere in maniera efficace a quanto disposto dalla stessa Santa Tetta della Rima Baciata, nei suoi pizzini?…Qualcuno sostiene che in Rianimazione  e nella Terapia intensiva si spendano migliaia di euro per pazienti infetti, anche giovani… e che l’attuale direzione sanitaria sia la peggiore degli ultimi anni…soprattutto per arroganza…il che costituisce davvero un bel primato. E adesso…iniziamo ad analizzare le capacità tecnico- manageriali e la conseguente utilità di alcuni dirigenti dell’azienda ospedaliera. Se non dovesse essere chiaro l’intento, passiamo agli esempi: se il direttore nomina il dottor Caio Tullio a capo di unità operativa, si presume lo faccia perché lo reputa capace e produttivo per il raggiungimento di un obiettivo… Se quel dottor Caio Tullio non risponde alle aspettative e mostra di non essere all’altezza dell’incarico affidatogli, il direttore deve esonerarlo dal servizio mandandolo a casa perché sta arrecando un danno al manager, all’azienda e a chi lo paga. E facciamo un altro esempio: Gennarino Esposito è ricoverato nel reparto di ortopedia per frattura del femore. Il protocollo di cui si fregia con grande onore Ferrante, prevede che l’intervento avvenga entro 5 giorni…e ci siamo…pronti tutti…patatracchete…manca il mercurio cromo?, no; mancano le garze?, ma no dai…; manca l’anestesista?, ma su…; per caso manca il chirurgo?…;ma scherzi?,…è tutto pronto!, e allora cosa manca?, ma…la protesi naturalmente!… (Voce dall’interno dello stomaco che sale alla gola e si strozza: nun c’a pozz fa!) il caposala ovviamente si attiva…la richiesta arriva in farmacia e viene trasmessa in Provveditorato….!Misericordia cosa sta succedendo? Il Provveditorato è subissato di richieste…il Provveditorato ha i suoi tempi “molli”, le sue abitudini…tutte qualità evanescenti che non coincidono con i tempi del pazienti, dei medici e dei caposala. La flemma di tipo anglosassone, dipende forse dalla mancanza di personale? Potrebbe essere…dalla mancanza di competenza?,   anche questa ipotesi potrebbe allocare in un ragionamento crudo ma produttivo e forse vale la pena di approfondire …Apprendiamo che sotto la guida della dottoressa Di Sano,  Provveditore, vi sono circa 15 persone tra cui almeno 4 laureati. In una azienda svedese, al cui modello sembra ispirarsi de iure l’Aorn, che de facto continua a scambiare i micciarielli per batteri, 15 persone farebbero ballare sulle punte tutta l’amministrazione, ma qua siamo nella succursale del rilassamento, immemori del fatto che 10 anni fa, lo stesso servizio procedeva con la metà dei dipendenti. Tra gli interrogativi del secolo, il più pressante è: perché la Farmacia spedisce l’ordine ed al provveditorato si arena? Sbagliamo se pensiamo da incompetenti, che le ore perse rappresentano un dispendio economico a carico della comunità ed uno spreco di energie del paziente e degli operatori sanitari?. e sempre da incompetenti della materia economica, chiediamo chi  sia il controllore dell’operato e dei costi delle varie unità operative. Dovrebbe essere questo il controllo di gestione o no? L’Unità Operativa in oggetto sarà utile in ogni nostra analisi perché, se è vero come è vero che la Sacra Trimurti dirige, è il dottor Tommaso Sgueglia che dovrebbe informare la stessa che Gennarino Esposito con il femore fratturato, non soltanto all’azienda costa il doppio ma soffre anche il doppio, perché qualcuno in Provveditorato, magari è fissato con la tutela delle foche monache e le sta cercando per, appunto, tutelarle. Potrebbe darsi però che Sgueglia abbia avvisato del fatto Brahama, Visnu e la moglie di Shiva…la qual cosa, se fosse avvenuta, renderebbe il quadro a dir poco devastante.  Ed a voler essere pignoli…. statisticamente all’interno di un’azienda ospedaliera con x posti letto, quanti impiegati con ruoli diversi sono previsti in un Provveditorato?, ma soprattutto quante ore?, visto che risultano anche gli straordinari? Forse sarebbe il caso di darci una regolata se proprio volessimo perseguire ostinatamente il sogno di far funzionare questo Ospedale…E per quanto riguarda il dottor Gubitosa …dovrebbe esserci grato, visto che se non lo avvisiamo noi, non ci pensa nessuno ad informarlo sulle amene cose che avvengono all’interno della più casereccia delle aziende ospedaliere, altro che svedese! Ed oggi ci lasciamo sull’orlo di un dubbio tremendo, se sia vero oppure no, che in alcuni uffici lavorino e in altri giochino a poker…hasta la vista!