CAPODRISE – Politica e chiesa si fondono insieme e si spalleggiano…grazie all’arte. Il 5 aprile, alle 18, il Palazzo delle Arti di Capodrise ospita Fausto Bertinotti e Raffaele Nogaro rileggendo Pier Paolo Pasolini. Ex presidente della Camera dei deputati, movimentista convinto e fautore di un’alternativa socialista al capitalismo totalitario, il primo; vescovo emerito della città di Caserta, indicato dallo scrittore Roberto Saviano come una “figura epica” dell’impegno al contrasto della camorra, il secondo. Partendo dal “Padre nostro” di Pier Paolo Pasolini, a Bertinotti e a Nogaro, le cui storie personali hanno attraversato il nostro tempo, il Palazzo ha chiesto di interrogarsi sul rapporto padre-figlio e, in generale, sul senso dei legami nella contemporaneità. Nel 1966, Pasolini riscrive la supplica più nota della cultura cristiana, inserendola alla fine del secondo episodio di “Affabulazione”, un dramma teatrale ispirato all’Edipo Re di Sofocle. Sono versi intrisi di profonda concretezza, viscerali, terreni, che compongono una lancinante contro-preghiera recitata da un padre che uccide il figlio. Pasolini la rivolge a un Dio che sente lontano, distante dalla sua scandalosa diversità, dalla personale lotta contro ogni sorta di conformismo. È un’invocazione dai molti e contrastanti significati: parte dall’imprescindibile necessità che ha l’uomo di dialogare con il proprio padre e poi evolve a delta, in una nervatura di correnti diverse, come quelle che hanno navigato Bertinotti e Nogaro. L’evento rientra nella rassegna culturale “In cerca del padre”, patrocinata della Provincia di Caserta, della Regione Campania, dal Consiglio Regionale della Campania e del Ministero dei Beni culturali. L’incontro, cui parteciperanno, tra gli altri, il sindaco della città, Angelo Crescente, il direttore della rassegna, Michelangelo Giovinale, e l’attore e storico dell’arte Paolo Mazzarella, sarà moderato dalla giornalista Annamaria La Penna.