SIGNORE SALVACI DAL “POLITICUS RIDENS”

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di Francesca Nardi

Il giovane Di Maio con la costanza dei sorrisini ed approssimando i congiuntivi, con la complicità del nulla in fila per due… direzione Camera e Senato, è riuscito a sdoganare Renzi che, furbo come una volpe vecchia, ben avviluppato nel pelo rubato ai rottamati, è rimasto in agguato nella tana, in attesa che quel bravo ragazzo pieno di stelle, venisse a porgergli  la zampa da azzannare…Riascoltare oggi la sceneggiata dialettica e poco elegante del Grillo che, a suo tempo, “parlamenta” con Renzi presidente del Consiglio, significa interrogarsi con angoscia, sul come sia stato possibile che questo popolo di “poeti e navigatori”, sia stato così avvilito ed umiliato nel tempo dai suoi governanti, da perdere ogni energia, ogni possibilità di discernimento ed il senso stesso della dignità, tale da consentire che le famose “consultazioni” autorizzate dal Presidente della Repubblica, diventassero una sorta di teatrino di periferia, con relativo tiro allo sputo e coccarda al vincitore, scapigliato, ma felice di essere arrivato “uno”. Poi…naturalmente è stato necessario rivedere il film “Lincoln”, per riappropriarsi virtualmente e con nostalgica fatica, del senso stesso del decoro perduto e rendersi conto che sarebbe stato sufficiente, senza ricorrere a Spielberg,  rileggere qualche discorso di Berlinguer o di Fanfani o di qualsiasi altro, avesse caratterizzato il nostro “squalificatissimo”, “tormentato” e “malmenato” passato, per vergognarci profondamente della nostra attuale incresciosa indolenza, biasimevole tolleranza, appena appena interrotte, da qualche “ridicolo” tentativo di opposizione a chi, per la verità, non ha alcun numero o titolo che lo autorizzi a prenderci per i fondelli, come sta facendo. Le elezioni in  Molise e Friuli che avrebbero dovuto coronare il sogno di una notte di “mezza politica” per i pentastellati,  si sono rivelate un flop di tutto rispetto, conferendo peraltro alle due Regioni, dignità di giudizio ed intelligenza politica, soprattutto al Molise, che nonostante le pressioni, le omelie di purezza e di candore e le “favole eroiche” , costruite su misura e sulle quali verrà il momento di argomentare in maniera approfondita, il Grillopensiero è stato opportunamente ridimensionato. Oggi purtroppo, grazie all’insipienza di Di Maio, che gioca sorridendo da due mesi con il mazzo di chiavi dell’Italia in mano, facendolo roteare attorno al mignolo ed alla totale assenza di responsabilità politica di chi glielo consente, Renzi bocciato da gran parte del suo partito e dal Paese emerge quasi come un gigante e, lustro come un damerino, dal porto delle nebbie, in cui si era ben paludato pronuncia sentenze per sé e per i suoi. Ebbene… si potrà perdonare molto al ragazzo delle stelle che in fondo era lì solo per giocare, ma non questo, sicuramente non questo!