NO AL BIODIGESTORE, COMUNI COESI. CORSALE ‘NON ACCETTIAMO UNA SCELTA FORZATA’

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di Giovanna Longobardi

CASAGIOVE – In una Sala Consiliare viva e partecipe, si è tenuta ieri pomeriggio, martedì 8 maggio, l’assemblea pubblica convocata dal Sindaco Roberto Corsale e dalla sua amministrazione per aprire un tavolo di confronto con i cittadini in merito al “NO” deciso dei Comuni di Casagiove, Recale, Capodrise e San Nicola la Strada sulla localizzazione del digestore anaerobico  in zona ASI – Ponteselice.

“E’ una battaglia di cultura che va concordata con i cittadini, circa 50mila, solo per la provincia di Caserta, che non deve essere il salvagente per altre provincie, altrimenti il biodigestore non è più uno strumento per offrire un servizio ai casertani – dichiara Roberto Corsale – e non possiamo sentirci obbligati ad una scelta forzata”. Presenti al meet up anche il sindaco di San Nicola, Vito Marotta, l’assessore Antonio Gadola per il Comune di Recale, gli esponenti del gruppo politico ‘Speranza per Caserta’  Norma Naim e Francesco Apperti, la vice sindaca di Casagiove, Lucia Carla Savignano, il Presidente di Giunta Franco Mingione in rappresentanza del gruppo di maggioranza e la consigliera Loredana De Lellis per la minoranza. Il primo cittadino Vito Marotta ha inteso da subito chiarire che si è trattato di un incontro voluto dalle istituzioni per condividere la propria posizione sulla localizzazione in Ponteselice. “Unire le forze  – secondo Marotta – è sintomo del nostro senso di responsabilità dinanzi alle scelte di un Capoluogo di Provincia che dovrebbe dettare i lineamenti per una condotta unificata tra i vari Comuni limitrofi, soprattutto in materia ambientale, visto che le nostre realtà hanno evidenziato tutte importanti criticità proprio nella gestione dei rifiuti”. Una posizione netta e consolidata, quella dei Comuni alleati in questa battaglia civile,  che se da un lato mette in evidenza le direttive imposte dall’Europa, che invita ad orientarsi verso la scelta di nuove tecnologie, dall’altro guarda alla normativa vigente e ai parametri da rispettare per la scelta delle localizzazioni. “Per evitare di dire soltanto No – prosegue Vito Marotta – si possono valutare misure alternative, come il completamento dell’impianto di San Tammaro già portato all’80% della sua realizzazione”.  Sulla stessa linea gli interventi dei consiglieri Norma Naim e Francesco Apperti, che con un passo indietro hanno ricordato che già sotto l’amministrazione di Pio Del Gaudio fu manifestato il loro dissenso e, ad oggi, ribadiscono a chiare lettere la loro opposizione alle scelte fatte dal sindaco di Caserta Carlo Marino e lottano in consiglio contro chi tace dinanzi alla questione del biodigestore. Un’azione resa concreta dal ricorso al TAR che hanno presentato supportati dall’Avvocato Paolo Centore, in concertazione con i comitati e le associazioni cittadine. La relazione tecnica sotto il profilo giuridico è stata esposta alla platea casagiovese proprio dall’avvocato P. Centore, che ha definito illegittimi i procedimenti messi in atto per tre ordini di motivi legati al potere esecutivo di Regione, Provincie e Comuni, quest’ultimi intesi come anelli finali di una catena a cui spetta soltanto la competenza di organizzare il servizio di raccolta e trasporto. Quello di Casagiove si è stato annunciato come il primo degli incontri previsti con la popolazione per gettar luce su una questione che lega a doppio filo le dinamiche politiche con gli assetti economici, ambientali e sanitari della provincia casertana, senza dimenticare gli effetti che si avrebbero… uno smantellamento delle nuove progettualità, basi di un sistema turistico, su cui convergono le amministrazioni recentemente insediate rispetto al patrimonio monumentale della Reggia Vanvitelliana.