OSPEDALE, APPARECCHIO LAPAROSCOPICO ROTTO DA 22 GIORNI

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(f.n.) –  Inefficienza?, incapacità?, presunzione?, arroganza?, vanagloria?, o autolesionismo da eccesso di autostima e conseguente sottostima del resto del mondo?, come definireste voi la perversa abitudine a sminuire, attraverso ritardi ingiustificati ed ingiustificabili ed una esecrabile sordità de facto, le altrui professionalità, dal cui operato dipende comunque la nostra immagine?, da tempo immemorabile sosteniamo che nella Sanità campana, non mancano le eccellenze e che le varie nomenklature dispregiative che ci veicolano virtualmente oltre il Volturno, derivano dalla incapacità gestionale, dalla scarsa professionalità e dall’indolenza dei vari “direttori”, (in questo caso metteremmo volentieri una sola “t”), che, nella maggior parte dei casi, sono parti distocici di  “mamy politik”? …Non abbiamo ancora tolto dall’evidenza la notizia che l’UOSD SATTE, pur rappresentando all’interno dell’Aorn,  una realtà efficientissima e prestigiosa, risultava essere praticamente avulsa da ogni progetto di valorizzazione che avesse attraversato, per caso,  la mente una e trina, della sacra Trimurti, che siamo stati investiti e travolti, da un’altra notizia che possiamo soltanto definire “sconcertante”, per evitare il rischio di eccedere nel linguaggio…La notizia riguarda l’Uoc di Ostetricia e Ginecologia, da circa dieci anni un vero fiore all’occhiello dell’Ospedale di Caserta, prima con il compianto professore Sergio Izzo ed attualmente con il professore Luigi Cobellis. Inutile dire che la più becera delle tradizioni, rivendica una cronica disattenzione alla qualità in essere…L’Unità non soltanto non è valorizzata, ma sembra addirittura che una volontà ostinata ed occulta, ne ostacoli la naturale crescita e demolisca il lavoro quotidiano, bloccandone i riflessi, di medici e personale che, abbiamo motivo di ritenere, non si risparmiano. Dal linoleum disastrato alla carenza cronica di personale, anche qui lo sguardo “appena appena sufficiente” della Direzione, che sorvola lo spazio aereo e si dissolve nell’altrove del nulla, è evidente…Il reparto funziona in solitudine…il primario entra alle otto del mattino e se ne va soltanto quando ha esaurito il programma operatorio ed il giro di visite ai pazienti di entrambi i reparti…Le varie lettere di auto-encomio che sono state consigliate per altri, non hanno interessato questo reparto che peraltro le  merita di diritto…E veniamo al problema…accade che in sala operatoria, si guasti un apparecchio importante, il “morcellatore”. Apprendiamo la notizia in più riprese e da alcune persone interessate direttamente al problema, avendo familiari in lista d’attesa, ma soltanto oggi abbiamo deciso di parlarne, visto che non si intravedono soluzioni.  Il “morcellatore” è uno strumento chirurgico, utilizzato per rimuovere masse di tessuto durante gli interventi di chirurgia laparoscopica o endoscopica. Immediatamente dopo il guasto, data l’importanza dello strumento, sono state attivate le procedure di intervento tecnico e ci riferiscono che il primario ha sollecitato, richiamato, sollecitato nuovamente gli uffici competenti, leggi Vittorio Emanuele Romallo, direttore dell’Uoc di Tecnologia Ospedaliera e Health Technology Assessment e Marisa Di Sano, responsabile del Provveditorato ed Economato, per la soluzione del problema o per la sostituzione dell’apparecchio, ma…a quanto pare…non è successo nulla…Accade quindi che gli interventi programmati per l’inizio di maggio, a  distanza di 21 giorni non siano stati ancora effettuati…Le pazienti in lista d’attesa potrebbero rivolgersi altrove, oppure una tale eventualità a lor signori appare improbabile?,…a noi invece sembra più che possibile che qualcuno spazientito e nauseato da tanta inefficienza, vada altrove portando seco le memorie scalcinate di una disorganizzazione senza scusanti…Stiamo parlando di una Azienda ad Alta Specializzazione…Detto questo, ci permettiamo di offrire spunti di riflessione ai lettori e perché no, anche ai signori del bene e del male che sovrintendono alla gestione dell’Aorn. Se si rompe un apparecchio importante, anzi fondamentale per l’esecuzione di alcuni interventi e gli uffici competenti non si attivano per risolvere il problema…e dopo 21 giorni a quanto pare, non si sono attivati… due possono essere le ragioni che spiegano un siffatto comportamento…o l’indolente incapacità dei tastieristi che stazionano nella stanza dei bottoni è ormai irreversibile e se così fosse dovremmo seriamente procedere ad una raccolta di firme, per salvare l’Ospedale, oppure esiste a monte una precisa volontà orientata a “fiaccare” alcune eccellenze e a smorzarne il riflesso…Non crediamo vi possano essere, dopo 21 giorni di silenzio, altre ipotesi…a meno che la solerte “Provveditora” assieme al solertissimo Tecnologico, non siano andati personalmente ad acquistare in Finlandia l’apparecchio nuovo e non stiano tornando a piedi, per non perdere neppure un piccolo stralcio del magnifico panorama…ma se così fosse,  lo avremmo saputo …vi pare? Concludiamo con una riflessione…poiché conosciamo i referenti politici di molti di coloro che occupano posizioni di rilevo nella Sanità…poiché siamo in grado di fare due più due…e conosciamo soprattutto la portata dei rancori a lunga scadenza…è inevitabile che in alcuni casi apparentemente inspiegabili, la fantasia ed il pensiero corrano a briglie sciolte…ma sarebbe veramente un peccato che l’intelligenza di qualcuno, venisse inquinata dall’ansia dispettosa di una sciocca rivalsa a tutti i costi. Hasta la vista!