DOPO TRENT’ANNI DI SPERPERI, ABUSI ED ILLEGALITÀ QUALCUNO PORRÀ FINE ALLO SCEMPIO?

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di Federico Grimaldi

IMG 1508 DOPO TRENTANNI DI SPERPERI, ABUSI ED ILLEGALITÀ QUALCUNO PORRÀ FINE ALLO SCEMPIO?

Non c’è fine per lo scandalo dell’Archivio di Stato di Caserta, una vicenda che rappresenta la cifra del fallimento dello Stato in queste terre abbandonate alla mercé del mediocre potente di turno, politico o   burocrate che sia, in cui la gestione delle istituzioni fa impallidire dalla vergogna, una terra che pur avendo potenzialità è ridotta ad essere la pattumiera d’Italia.  Oggi sul sito dell’Archivio di Stato di Caserta è stato pubblicato un avviso per manifestazione d’interesse: udite bene, si cerca un locale a norma di legge, in cui portare le carte che sin dal 1972 giacciono in Via dei Bersaglieri, ex sede dell’Archivio di Stato di Caserta, nei locali in cui paghiamo un canone annuo di circa 200.000 euro! Nello scorso aprile 2017, gli uffici furono trasferiti in Reggia e i documenti restarono in Via Bersaglieri.  I cittadini hanno denunciato, il comitato ha investito in prima persona l’ex Ministro Franceschini, i giornali hanno scritto pagine e pagine, la senatrice Vilma Moronese parlamentare del M5S ha prodotto interrogazioni e denunce, una mobilitazione che ha coinvolto, comuni, accademici, personalità, esponenti della cultura e religiosi, senza che le porte del Ministero si siano mai aperte.  All’improvviso, qualcuno ha deciso che era arrivato il momento di cercare casa nuova per i documenti dell’Archivio. Non sappiamo cosa abbia scatenato la decisione, alcuni dicono sia dovuto  al fatto che la Corte dei Conti stia indagando, altri  rumors parlano di uno sfratto intimato dalla proprietaria dei locali al Mibact, fatto sta che il dott. Gino Famiglietti   Direttore generale degli Archivi ha ravvisato l’improvvisa urgenza  in una bella giornata estiva di  cercare  un locale in cui portare le carte dell’Archivio, scadenza 10 luglio 2018,  un edificio  con  una superficie di 3.000 mq e spazi per accogliere 13.500 metri lineari di documenti. Si vuol attivare un nuovo canone, non sono sufficienti circa 9 milioni di fitti passivi già erogati???. Lo scandalo maggiore sta nel fatto che, dal lontano gennaio 2016, l’Archivio di Stato di Caserta una sede già ce l ha, e lo dice la legge numero 106 del 29 luglio 2014, quella che ha istituito il polo museo della Reggia di Caserta. Si tratta di ben 4.000 mq degli spazi liberati dall’aereonautica, per i quali sono stati stanziati e disponibili oltre 2 milioni di euro per poter fare lavori di adeguamento, impianti antincendio, elettrico ecc. e che invece restano vuoti, perché qualcuno si è convinto di poterne farci altro. Non vogliamo dar credito alle voci di corridoio, ma pare che ci siano dei signori che vanno in giro a millantare faraonici progetti da realizzare proprio negli spazi dell’Archivio di Stato.  Lo scandalo quindi continua, gli spazi restano vuoti, il pool di 10 tecnici designati a portare a termine i lavori per il trasferimento definitivo dell’Archivio in Reggia opera in totale menefreghismo, il Direttore della Reggia continua a dire picche e il Sindaco di Caserta con molta disinvoltura fa il distratto sulla vicenda, pur avendo pubblicamente dichiarato il suo sostegno alla causa. Finora è stato così, ora si spera che il nuovo Ministro intervenga prontamente per dare un segno di reale cambiamento. La Reggia, il museo della Reggia non possono più essere oggetto di interessi di partito, o di gruppi di potere. Vedremo se dopo 30 anni di sperperi, abusi, e illegalità, qualcuno porrà fine allo scempio e darà a questa città ciò che aspetta invano da decenni.            TAV 37

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