SESSA AURUNCA/CELLOLE – Questa mattina la III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie’ del Consiglio regionale della Campania si è riunita per discutere dello “Stato di grave inquinamento dei Canali La Pigna e Trenta Palmi, in tenimento di Sessa Aurunca e Cellole”.
All’audizione, presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, hanno partecipato la segretaria della Commissione, Maria Muscarà; il presidente del Consorzio Turistico Balneare, Giuseppe Ponticelli; il commissario straordinario ed il direttore del Consorzio Aurunco di Bonifica, rispettivamente Giuseppe Testa e Felice Di Giovanni; la dirigente UO Acque Reflue dell’Arpac, Maddalena Gentile; il consigliere comunale di Cellole con delega all’Ambiente, Umberto Sarno; il coordinatore del Comitato Civico Cellolese, Guido Di Leone ed i volontari Luca Stanziale, Gaetano Sivo, Giuseppe De Santis; il componente del direttivo regionale di Legambiente Antonio Gallozzi ed i referenti di Legambiente a Sessa Aurunca, Giulia Casella e Carmine Venasco. Assente il Comune di Sessa Aurunca.
“Abbiamo accolto con tempestività – ha dichiarato il Presidente Zinzi – il grido d’allarme del Comitato Civico Cellolese, sempre attento e solerte su questioni ambientali. La presenza di liquami nei canali potrebbe mettere a rischio l’agricoltura e le coste del litorale casertano. Si tratta di un’eventualità che non possiamo permettere, per questo abbiamo sollecitato i Comuni a fare fronte unito per predisporre un’attività di verifica delle autorizzazioni rilasciate alle aziende operanti in quelle aree e più in generale di controllo del territorio. Le istituzioni devono lavorare in sinergia per evitare che questa emergenza possa scoppiare in piena stagione balneare. A margine, poi, bisogna sottolineare la difficile situazione che attraversa il Consorzio Aurunco di Bonifica il cui mancato rifinanziamento determina ripercussioni sui dipendenti che non percepiscono lo stipendio e sul comparto agricolo produttivo dei Comuni del comprensorio irriguo del Consorzio. Occorre individuare soluzioni vere se si vuole evitare di intervenire sempre e solo ad emergenze già scoppiate”.