di Giovanna Longobardi
CASERTA – Sabato culturale quello di stasera 7 luglio; a partire dalle ore 19:00, presso lo Chalet Genovese dal 1946 in Piazza Vanvitelli a Caserta, lo scrittore e giornalista Paolo Miggiano incontrerà il pubblico e presenterà nella sua tappa casertana l’ultimo lavoro bibliografico dal titolo “NA K14314 – Le strade della Méhari di Giancarlo Siani”, edito da Alessandro Polidoro. Un libro che invita alla più profonda delle riflessioni, un incontro ideale per il lettore con la storia di vita di Giancarlo Siani, giovanissimo giornalista che negli anni ’80 entró nel mirino di una camorra che agì con killer a volto scoperto. Una morte decisa da chi lo trovava un personaggio scomodo, un’esistenza da eliminare, una bocca che doveva tacere per sempre. Facevano rumore e, forse troppo, le parole immortalate sulle pagine de ‘Il Mattino’ in cui Giancarlo lavorava come corrispondente. Le verità denunciate da Siani, sempre attento e sensibile alle dinamiche dell’emarginazione intesa come serbatoio della criminalità per assoldare nuove leve al suo servizio, sfociata poi nell’inchiesta sui risvolti economici della camorra organizzata dei clan Nuvoletta e Bardellino, in quel periodo avevano un peso esponenziale e nessuno, alle origini della costruzione dell’architettura malavitosa, doveva permettersi di contrastare e rovinare i piani. Lui ha pagato e dopo di lui, purtroppo si è avuta un’ascesa di sangue e un susseguirsi di storie spezzate. Dopo il successo del libro dedicato alla storia straziante della 14enne Annalisa Durante, vittima innocente della camorra in quel di Forcella, Paolo Miggiano, vincitore di premi letterari, torna con ‘NA K14314’, titolo ispirato dalla targa di un’auto impressa nella memoria di molti. Proprio a bordo di quella Citroen Mehari verde, infatti, dove il 23 settembre 1985 Giancarlo venne ucciso con 10 colpi, l’autore Paolo Miggiano 28 anni dopo compie un viaggio speciale. La Mehari riprende il suo cammino tra le strade che faceva abitualmente, dal Vomero alla sede de Il Mattino, offrendo al lettore una sorta di continuum…un viaggio nuovo in cui l’auto storica di Giancarlo diventa l’emblema della verità, la metafora della libertà di stampa e il marchio di chi, guidandola, come Roberto Saviano, ha protratto il suo cammino fino ai luoghi deputati alla gestione del potere. “Dove tutti sono eroi non lo è più nessuno. Dove tutti sono bersaglio non lo è più nessuno” . In queste parole Roberto Saviano racchiude l’essenza della sua esperienza offrendo un contributo netto alle scelte di vivere come chi da anni personifica ed alimenta la lotta contro le mafie. L’incontro di questa sera con l’autore sarà moderato da Teresa Lanna.