(f.n.) – “Poiché siamo incivili chiudiamo il Giardino Inglese”…è l’hashtag proposto dall’onorevole Rosa Suppa, che da anni si tiene in forma “correndo” nel Parco Reale…considerando la fuga nel verde e nella quieta dimensione mattutina, uno delle migliori ricette per affrontare la mission impossible nel mondo e la “digestione” di chi ne fa parte…Ieri, la corsa all’ombra magica della Casa del Borbone, si è prolungata e l’atleta ha raggiunto il Giardino Inglese, per il quale ognuno di noi nutre particolare predilezione…infatti, nonostante a qualcuno risulti difficile comprendere il rapporto tra cittadino casertano e Reggia…tra i due vi è un rapporto magico ed intimo che si esprime in modalità diverse, ma tutte ugualmente speciali e caratterizzate da un amore profondo quasi assoluto…Certo…è difficile che la “grassa ottusità” possa essere scalfita da un simile messaggio, che scivola via proprio a causa dell’untuosità della superficie…Infatti sovente ci si affanna inutilmente a spiegare cose che noi consideriamo elementari, ma che, evidentemente cozzano contro la drammatica assenza di strumenti, peraltro altrettanto elementari, di comprensione…e il solito genio che spunta dal cavolo riccio ritualmente esclama: “la Reggia non è dei casertani”. Ma andiamo oltre… Ieri mattina l’onorevole Suppa che come ogni casertano vive il suo ingresso nel parco, come un rito propiziatorio e pretende rispetto per la meraviglia che abbiamo la fortuna di possedere, ha dovuto constatare suo malgrado, che qualcuno aveva scambiato il Giardino Inglese per un’area picnic e quindi consumava panini e bibite….Rosa Suppa non ha potuto trattenersi e avvicinandosi ad un gruppetto di gitanti, chiedeva loro se si fossero resi conto del luogo e forse… sarebbe stato il caso che andassero a fare il loro picnic altrove…Naturalmente, poiché il senso del bello e dell’arte latita regolarmente assieme al garbo, nella maggior parte dei nostri simili, dal gruppo dei consumatori di panini e pizza di maccheroni, arrivava un elegantissimo: “…ma a te che te ne frega… scusa…chi sei?” , tipico degli eredi del duca di Acquisgrana in esilio a Ponticelli…e naturalmente a Rosa Suppa non restava che battere in ritirata ed accettare la visione di rimando del pensiero…che trasmetteva le immagini del day after dei famosi picnic alla Reggia…quando sembrava di essere in una discarica a cielo aperto della periferia di Hong Kong…Allora…visto che gli hashtag sono decisamente “in” e fa tendenza crearne uno, noi sposiamo in pieno l’idea di Rosa Suppa e lanciamo l’hashtag siamoincivilichiudiamoilgiardinoinglese…E adesso i commentatori freschi di conio, potranno anche lanciarsi nelle congetture più disparate…qualunque sia il giudizio degli altri, non cambierà di una virgola il dato di fatto che indica nell’inciviltà e nell’assenza totale di senso del decoro, le colonne portanti di una società in cui ognuno di noi s’è perso di vista…e per rendere la giornata all’altezza dello squallore d’insieme…la visione del corpo di un cigno morto che galleggiava nella Peschiera Grande…ha fatto il resto…tutto in tinta ed in sintonia con la flaccida grammatica di chi parla, scrive, sentenzia e giudica senza avere contezza di sè e di ciò che accade, dietro i sipari virtuali tessuti a caso o per convenienza…