NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”

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%name NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”Sentimenti sinceri e onesti, cinema intimo e personale, personaggi fragili e contraddittori: la poetica di Nanni Moretti ruota spesso intorno all’esigenza di trovare una risposta concreta a una realtà circostante che conduce alla paralisi dei rapporti umani. “Questo mezzo, a intuito, mi sembrava quello più giusto per raccontare agli altri le cose che avevo urgenza di raccontare. E anche a me stesso”, così risponde il regista e attore di Bolzano (classe 1953) alla domanda “Da dove nasce il desiderio di fare cinema?”. Analizziamo due pellicole in particolare per comprendere gli aspetti più importanti del suo modo di fare cinema.

bianca 300x158 NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”“Bianca” (1984) si può definire una commedia con toni noir. Michele Apicella, personaggio inventato da Nanni Moretti protagonista da lui stesso interpretato di molte sue pellicole, in “Bianca” è un professore di matematica bizzarro, nevrotico e incompreso. Si trasferisce in una nuova casa, in cui fa la conoscenza dei suoi vicini, un anziano goliardico e una giovane coppia. Michele insegna in una scuola all’avanguardia, la “Marilyn Mornoe”, un istituto (surreale) in cui gli allievi dispongono di bar, palestra, pista policar, juke-box, slot-machine,entrée NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO” flipper. A scuola arriva un giorno Bianca, insegnante di francese, che subito attrae e affascina Apicella, e con cui (faticosamente) inizia una relazione. Nel frattempo due eventi sconvolgono la tranquillità apparente della sua vita: la morte della sua vicina di casa (che lui osservava sempre dalla finestra), e di una coppia di amici storici che aveva da poco superato una crisi dovuta ad un tradimento.

Michele Apicella in “Bianca” è il perfetto alter ago di Nanni Moretti, ne assorbe manie, ossessioni e vezzi, esasperando eccessivamente alcuni bianca 2 NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”aspetti. È ossessivo, pieno di nevrosi assurde che tendono facilmente ad irritare lo spettatore, come se provocasse un prurito (che sarà un aspetto centrale in “Caro diario”): Apicella è fin troppo egocentrico e narcisista, si compiace in una maniera tale da risultare fastidioso. Lo spettatore deve mantenere i nervi saldi per non indispettirsi. “Bianca”, al di là degli aspetti troppo accentuati di Apicella, è una pellicola fresca, ironica, che unisce alla satira sui costumi l’umorismo e il sarcasmo. Presenta anche degli omaggi a maestri del cinema come Hitchcock: Apicella passa la gran parte del suo tempo a curiosare alla sua finestra e ad osservare i comportamenti dei suoi vicini; c’è da dire, però, che ne “La finestra sul cortile” James Stewart e Grace Kelly curiosavano nelle vite altrui con meno invadenza e soprattutto per cause più giuste, ma abbiamo già parlato del fatto che le caratteristiche di Apicella sono enfatizzate fin quasi ad eccedere e a superare i limiti. In “Bianca” poi ci sono riferimenti anche a Truffaut, in particolare al personaggio principale della pellicola “L’uomo che amava le donne”, di poco precedente al film di Moretti (1977).

hqdefault NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”“Bianca” è un’opera che parla di solitudine, di incapacità di relazionarsi agli altri, del contrasto tra istinto e ragione, ma che mantiene comunque contorni comici. Dino Risi, uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana, aveva colto a pennello l’essenza della pellicola con questa battuta monumentale: “Nanni, spostati, perché non riesco a vedere il film”, una vera e propria coltellata per il re dell’egocentrismo. Dino Risi con poche parole graffianti e intelligenti ha sintetizzato a pieno la personalità di Moretti.

caro diario NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”“Caro diario” (1993), invece, è totalmente differente da “Bianca”. Il personaggio di Michelle Apicella si è finalmente ricongiunto con Nanni Moretti che in questa pellicola interpreta se stesso, abbandonando i panni, ormai logorati, del personaggio filmico. “Caro diario” è un’opera intima e nostalgica, come lo era l’Italia di quegli anni. La nostalgia per Pasolini, ad esempio, riguarda non solo i suoi film ma anche gli aspetti culturali, personali, sociali e storici.

094340343 e5e1e501 50d6 4c38 b6f6 4c590046880c NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”Il film è diviso in tre capitoli: “La vespa”, “Le isole”, “I medici”. È come se fosse l’“8½” di Moretti, è più che la storia della sua vita, è una confessione. Niente più filtri o personaggi immaginari, c’è il vero Nanni Moretti che si racconta e si confida. L’idea di rifarsi al diario segreto -che tutti abbiamo scritto- è funzionale: con il diario ci si poteva sfogare senza remore, raccontando le più intime confidenze, esprimendo ogni sentimento senza paura di giudizio. Ed è proprio quello che fa Moretti. Nel primo episodio il regista passeggia in vespa nei quartieri di una Roma estiva e semideserta, l’itinerario si chiude a Ostia, nei pressi del luogo in cui fu ucciso Pier Paolo Pasolini. Il secondo capitolo è un viaggio nelle isole Eolie, una fuga dalla carodiario 8 NANNI MORETTI A CONFRONTO: “BIANCA” E “CARO DIARIO”frenesia della vita cittadina. L’ultimo, infine, è il più drammatico e racconta l’esperienza di Moretti, vissuta realmente, alle prese con un linfoma diagnostico solo dopo una serie di pareri discordanti, cure inutili e dispendiose e pareri imprecisi.

Se in “Bianca” il prurito era un modo goliardico per esprimere il fastidio nei confronti di Apicella e dei suoi disturbi ossessivi, in “Caro diario” ha una rilevanza decisamente differente. In “Caro diario” ci sono sentimenti più autentici. In “Bianca” era Apicella ad essere invadente con chiunque con le sue continue domande, in “Caro diario” è lo spettatore che entra nella vita di Moretti “in modo invadente”.

 Mariantonietta Losanno