SOGGIORNO CLIMATICO: BANDO DA PROROGARE O DA ANNULLARE

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“Lunedì mattina, 3 settembre, scade il termine di presentazione della domanda per gli anziani che volessero partecipare al soggiorno climatico e solo ieri il Comune di Casagiove, aderente all’ambito sociale C01, ha pensato bene di far affiggere i manifesti per l’avviso pubblico. In verità, nei giorni scorsi era comparso sulle postazioni affissionali comunali uno stampato A4 che solo per le dimensioni del testo era uno ceffone alla dignità delle persone”.

In queste occasioni – hanno dichiarato i quattro consiglieri comunali del gruppo Casagiove nel Cuoreè giusto e doveroso non solo dare la massima diffusione ma garantire anche la facilità di accesso all’informazione. Come si può pensare di pubblicare l’avviso solo qualche giorno prima della scadenza e poi di darne pubblicità mediante un foglio di carta comune. Siamo al cospetto di un’amministrazione che sfiora il ridicolo e che manifesta ancora una volta la sua scarsa attenzione verso i cittadini e le loro istanze. Infatti, solo per preparare la documentazione richiesta tra certificati medici e domanda di partecipazione una persona potrebbe impiegarci più di giorno, senza poi considerare l’ulteriore aggravio di tempo per gli anziani che devono spostarsi con mezzi pubblici”.

Il bando per il soggiorno climatico, come ogni anno, è riservato agli ultrasessantacinquenni, autosufficienti o parzialmente tali, residenti nel Comune di Casagiove e che abbiamo un reddito annuo non superiore ai 18mila euro e prevede una quota di compartecipazione da versare in funzione delle singole fasce di reddito.

“Innanzitutto sarebbe opportuno,  – concludono Ferdinando Illiani, Rossella Russo, Marianna Barattini e Danilo D’Angeloche l’ufficio comunale prorogasse di almeno qualche giorno il termine di presentazione della domanda, considerato i ritardi nella pubblicazione dell’avviso rispetto alla data di consegna delle istanze e la pessima pubblicità che è stata fatta.

In secondo luogo, chiediamo espressamente una revisione del bando che prevede anche per la fascia di contribuzione più bassa, da 0 a 3.000 euro l’anno, una quota di compartecipazione pari al 20%. È offensivo della dignità e del buon senso dei cittadini chiedere a chi ha o percepisce un reddito pari a zero di contribuire alle spese di viaggio e permanenza. Per la prima fascia, quindi, la proposta del gruppo di Casagiove nel Cuore è eliminare totalmente la quota di compartecipazione a carico dei richiedenti. È assurdo pensare che chi vive in questi condizioni possa permettersi di pagare anche l’1% della quota.