OSPEDALE, IL SENSO DELLA MISURA…

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di Francesca Nardi

Aorn, delibera 729 del 6 settembre 2018. Provvedimenti a tutela dell’immagine dell’Aorn di Caserta. Ebbene…non si comprende…anzi si teme di aver compreso fin troppo a fondo, le intenzioni della Direzione Strategica dell’Aorn, firmataria della delibera di cui consigliamo la lettura, riportandone il testo a margine.  Ogni atto che si rispetti, inizia con una premessa ed anche il nostro articolo di oggi, inizia con una premessa che consideriamo assolutamente indispensabile: il dipendente, eventualmente, denuncia un fatto sia attraverso organi giudiziari, che attraverso i mass media, non esercita soltanto un diritto, ma ottempera al suo dovere di pubblico dipendente, mostrando fedeltà nei confronti della pubblica amministrazione dalla quale dipende. Al solito genio della lampada che emergendo dalla quarta fila, in fondo a destra, dovesse eccepire: “esistono le vie gerarchiche”, saremmo costretti a rispondere. “Genio della lampada…di cosa parli?, parli delle stesse vie gerarchiche che mettono nell’angolo i dipendenti scomodi?, quelli che danno fastidio puntando il dito contro le inefficienze?, quelli che per disperazione alla fine si rivolgono all’analista?, quei dipendenti la cui carriera è stata bloccata dall’orgoglio professionale che impediva loro di farsi il protettore politico?, caro genio della lampada, di quale via gerarchica stai parlando?, di quella dell’Aorn collocata sulla stazione satellitare futurista di Andromeda III?, No? E allora taci! Tornando alla lettura, che vi consigliamo, della delibera di cui sopra la considerazione sorge spontanea: ma…quindi si mettono sotto accusa i dipendenti?, li si minaccia per avere eventualmente, compiuto il loro diritto dovere?…Si assume un legale, ma investigatore de facto, al quale si consegneranno gli strumenti per spiare, pardon, sorvegliare, tutti coloro che secondo le fantasie “inzorfate” dalle delazioni di qualche cialtrone interessato, potrebbe aver veicolato notizie all’esterno?,…E, bypassando con poca grazia, il fatto che stiamo parlando di un Ospedale e non della rivendita del granchio di acqua dolce di zio Tanino, for ‘a via… si sorvola, ancora una volta, sulla necessità di correre ai ripari, di ottemperare ad un preciso dovere nei confronti dell’utenza, di togliere un po’ di corpi del reato dai corridoi o dagli anfratti, ma si pubblicano addirittura le delibere, per legittimare la ricerca degli autori presunti della fuga di notizie?, argomentando in merito a notizie “spesso non veritiere”?…Scusate…e per quale motivo avete aspettato tanto tempo?, avevate bisogno delle “larve in progress” per sorgere et ambulare?, perché non avete dimostrato immediatamente al popolo che le notizie “spesso non veritiere” erano soltanto un mezzo per denigrare l’Ospedale?, perché non lo avete fatto volta per volta, ?, avreste sicuramente fatto salire le quotazioni e conferito nell’immediato, splendore e lustro all’immagine dell’Aorn…Invece?, siete rimasti a guardare mentre affondava, gettata a fondo dalle notizie “spesso non veritiere?” Per mancanza di argomenti o per superbia?. Stiamo parlando di Ospedale, di assistenza, di malati, di infezioni, di raccomandati nullafacenti, di formaggini, di monnezza, di gente che muore, di incompetenze e di vessazioni …dei vostri congiunti e dei nostri e di tutti coloro che hanno il diritto ad una assistenza sanitaria efficiente e vogliamo guardare bene in faccia, la persona che avesse l’ardire di sostenere che non lo possiamo fare! Hasta la vista!

DELIBERA 729_2018

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7 Commenti

  1. Adesso tutti questi articoli saranno letti da un avvocato con impermeabile, pipa e lente di ingrandimento, il Poirot del Golfo, il quale per sole 5.000 euro, avrà il.compito di dire al potestà dell’ ospedale, che la libertà di critica ed espressione è prevista dalla Costituzione, ma forse dovrebbe anche spiegare che l’omessa denuncia pure è un reato.I dipendenti sono tenuti a denunciare quello che non funziona, sono tenuti a segnalare i disservizi, chi non è tenuto a fare il censore è il sig. M.V.F dei monti Irpini

  2. Una delibera che va fatta studiare nelle Università e nelle scuole di teatro comico. Perché siamo ridicolo pubblicato all’albo pretorio. Anche stavolta Caserta si distingue.

  3. Si era presentato dicendo LA FASCIA, IL LAVORO TRANQUILLO, LA DISPONIBILITÀ, ma quando mai.solo chiacchiere, non si vede niente, nessun miglioramento, in nulla. Adesso ci mancava anche l’avvocato Zenigata, ma per favore, se almeno non può esserci di aiuto questo direttore almeno non ci affossi ancora di più..dobbiamo ribellarsi civilmente, ma dobbiamo fargli sapere che non condividiamo quello che sta facendo

  4. Dopo il commissariamento non vi voleva un commissario ma una persona capace di dare distensione e calma in un ospedale e nel personale da anni martoriato e sotto stress, ma cosa è cambiato in questo ospedale?niente.assolutamente niente. Prima era schiacciato dalla camorra e adesso sono trattati tutti come delinquenti. Il problema dell’ ospedale non sono i dipendenti, che sono sotto organico e che fanno tutto il possibile, sono i direttori. Che fanno politica e carriere sulle loro spalle. Basta, veramente basta, questa delibera è offensiva, è fatta da un fascistello che non sa più come fare per giustificare le sue carenze.

  5. Che tristezza. Un’ora del mio lavoro sarà 10 euro. Non abbiamo avuto la fascia e non siamo andati in ferie perché non potevamo permettercelo. Ci sono i libri da comprare e le tasse universitarie da pagare. Vediamo i medici fare guerra al nuovo primario e fargli i dispetto andandosene per i viali tutto il tempo e nessuno dice niente. Poi se uno di noi sta col cellulare o a fumare una sigaretta veniamo richiamati. Tutto l’ospedale oggi parlava degli investigatori speciali. Ma secondo voi mettevamo noi i vermi nel lavandino per far licenziare la collega della ditta? O forse qalche altro a diversi interessi? Dateci la fascia invece di buttare i soldi

  6. Qui siamo arrivati a un livelo tale di logica perversa che sembra tutto irreale.
    Modifico un attimo quello che scrisse Cesare Musatti sulla perversione “La tesi tradizionale riguardo alle perversioni è che si tratti di fatti degenerativi o di mostruosità, per cui, inspiegabilmente, l’istinto al raggiungimento di traguardi propri seppur loschi, anziché manifestarsi in quelle forme che sono tipiche e comuni all’uomo dedito all’imbroglio, assumerebbe aspetti strani, del tutto impropri al raggiungimento di quelle finalità criminali che di tale istinto sono proprie”.

    Per perversione si intende quindi una deviazione rispetto all’essere criminale (colui che compie un crimine).

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