CATERINA TROVELLO E L’OSPEDALE…DIECI ANNI DOPO

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Di Francesca Nardi

Oggi pensiamo a lei che dieci anni fa se n’è andata…quasi sorridendo, un po’ sorniona, nonostante la sofferenza…lunga, devastante, impietosa…pensiamo a lei e passiamo oltre la volgare cialtroneria, di chi ha voluto privarci del piacere di comunicare ufficialmente e con anticipo, che l’Unità operativa di Geriatria oggi effettuerà  una giornata di visite gratuite. Oggi pensiamo a lei, Caterina Trovello, a dieci anni dalla sua scomparsa…a lei che ha speso la sua vita leggendo nelle anime i dolori trascorsi…sedendosi talvolta di sbieco ai piedi del letto di una donna invecchiata nella tristezza,   accogliendo le storie spigolose e filtrate dal pudore, di quei grappoli di donne avvizzite, stremate dal silenzio dei lunghi anni, trascorsi fuori da se stesse…Pensiamo a lei e tentiamo di dimenticare il parassita che ingrassa sulle altrui glorie taciute o coloro che si beano di termini come “saprofita” perché  “gallo sulla monnezza” è troppo plebeo…o “scarrafone” stercorario, peggio ancora…E pensiamo a  lei che sapeva consolare…a lei che conosceva il dolore per averlo attraversato nel giorno del buio, quando la sorella amatissima scomparve improvvisamente…pensiamo a lei che ha vissuto il terribile dolore mille volte, assorbendo lo strazio di sua madre, orfana innaturale di una figlia diletta…e pensiamo a quella sua “camminata” lenta, caratteristica…quei capelli corti sempre un pò così…ai suoi moniti …alla sua risata…al suo finto rancore …al suo “sono tutti figli di famiglia…al suo incredibile potere di persuasione che transitava oltre l’impossibile e raggiungeva l’obiettivo…sempre. Oggi pensiamo a lei che ha amato queste corsie “avanti con gli anni” come il rifugio del cuore…che le ha vissute come si vive la pagina non scritta di un romanzo quotidiano…che le ha respirate come l’aria inestimabile e preziosa che ti rassicura e ti alimenta …che le ha scelte affinché fossero l’ultima luce cui abbeverarsi, e dalla quale lasciarsi avvolgere e proteggere, l’ultima piccola frangia di mondo da guardare, prima del sonno che l’avrebbe accompagnata nell’infinito. Pensiamo a lei che ha lasciato un tessuto inalterabile ed inalterato di professionalità ed umanità, su cui, cucire con destrezza e “ricamare”il futuro della Geriatria, sempre che qualcuno abbia la capacità e la volontà di scavare  il testimone di Caterina Trovello, seppellito sotto dieci anni di caldo, zanzare, bottiglie fermaporte, scarsa umanità ed un “tutto discutibile” per la strafottenza di pochi. Grazie Caterina  per quello che sei stata e che nessuno potrà mai cancellare… Oggi dunque si celebra la giornata della Geriatria in sua memoria e noi avremmo voluto essere informati in merito all’iniziativa, dal solerte ufficio stampa che non lesina i comunicati  e non sbaglia un indirizzo quando si tratta di sbandierare le lettere di encomio che riceve la direzione ospedaliera, ma oggi ha voluto far finta che Appia Polis non fosse nella mailing list…o forse c’era bisogno di personale in Dermatologia che talvolta registra fino al 50 per cento di assenteismo e quindi i comunicati potrebbero essere stati inviati in fretta e furia?, può essere…Apprendiamo quindi dal sito “edizionicaserta” che … “…il direttore del reparto Gina Varricchio ha proposto questa iniziativa per rilanciare i servizi offerti e per ribadire la disponibilità a essere sempre di più al servizio della cittadinanza. Il tutto avverrà in un giorno particolare, quello in cui si ricorda a dieci anni dalla sua scomparsa il precedente primario della Geriatria Caterina Trovello.Le visite verranno effettuate nei locali adiacenti il reparto ospedaliero situato al secondo piano del padiglione D, il Dipartimento di medicina interna. Tutte le prestazioni saranno completamente gratuite e vedranno impegnati i professionisti dipendenti e volontari. Oltre al primario Varricchio, presteranno la loro opera i nutrizionisti Rosa Capriello, Mirko Romeo e Maria Vacca, la logopedista  Santina Santorelli, gli psicologi Andrea AntonioD’Alpa, Stefano De Simone, Virginia Federica Papa”. Copiato fedelmente dal sito che ringraziamo…Hasta la vista!

8 Commenti

  1. Concordo sulla raccolta fondi in memoria di una bella persona molto tosta ma sempre disponibile .e poi è vergognoso un reparto di geriatria senza girelli ne corrimano nel corridoio. Ne bagno con doccia

  2. Perché non fare una raccolta fondi e regalare un girello oppure delle tv al reparto visto che non ne hanno? Mio padre è stato ricoverato 20 giorni e non poteva camminare perché abituato a casa col girello. E l’unica tv era in medicheria. Infermieri gentilissimi

  3. Lei sa che la buonanima della dottoressa trovello non faceva visite private? Tutte le visite erano gratis sia in ospedale che fuori. Lo sa che ad agosto era l’unico primario in ospedale? E non si è mai ma proprio mai presa una lira?

  4. Io credo che il dottore ferrante dovrebbe fare anche alla dottoressa trovello la nomina di primario emerito con la targa fuori al reparto. .

  5. Io ricordo che la dottoressa trovello a natale e pasqua regalava i torroncini a tutti i suoi collaboratori dal primo all’ulimo addetto alle pulizie compreso. Ed era impossibile regalare qualcosa a lei. Ricordo il tono severo a porte chiuse nella sua stanza. Ricordo : e che cavolo qua siete tutti figli di famiglia! Si è sempre assunta le responsabilità per tutti, è stata l’unica a fronteggiare Annunziata che in maniera discreta rispettó la sua volontà di morire in ospedale nel suo reparto. Grande donna e grande medico

  6. Dieci anni di affossamento della geriatria. Speriamo in una nuova gestione più umana e professionale. Vediamo se ferrante ha scelto giusto

  7. Questo è l ospedale dove oramai i criteri di scelta e di giudizio sono andati in corto circuito. Questo é l ospedale delle carriere fulminanti traghettare dal politico del momento..è l ospedale dove un anziano primario di un reparto fondamentale, prende decisioni sulla scorta di “sentimenti e passioni” che sono ingiustificabili, un primario oramai vecchio dovrebbe essere saggio, non una marionetta tra le mani di una giovincella…la.direzione è complice,,la direzione è colpevole,,l ospedale é finito…contano solo appalti e carriere

    • Bhe pare che lei descriva un ospedale dove la carriera sia veicolata solo da politica e sesso. Complimenti a ferrante! Il moralizzatore. …! Consigli di disciplina e licenziamenti solo perché non politicizzati?

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