DALL’APOSTOLO LUCA AI VIGILI URBANI DI SESSA AURUNCA, PASSANDO PER DON RIBOLDI…

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“CHI SI ESALTA SARÀ UMILIATO, E CHI SI UMILIA SARÀ ESALTATO” (V.Lc 14,1.7-14)

di Pasquale Ferretti

 Dal vangelo secondo Luca

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

comune sessa DALL’APOSTOLO LUCA AI VIGILI URBANI DI SESSA AURUNCA, PASSANDO PER DON RIBOLDI…Per questo passo del Vangelo, Mons. Antonio Riboldi – Vescovo emerito di Acerra, noto a noi peccatori, per l’elevato rigore morale e per l’estremo impegno contro le criminalità – ci offrì un pregevole commento che in un suo passaggio recita: “…ma il mondo non la pensa così. Al mondo piace amarsi, fermarsi su se stesso, eternamente con lo sguardo allo specchio. E cerca di darsi una gloria, vestendosi di tutto ciò che può colpire lo sguardo degli altri, convincendo i suoi seguaci, che sono i primi…”.

Ecco, dopo aver sfiorato i Vangeli degli apostoli dell’Altissimo, ed essere inciampati sulle riflessioni di un ‘altissimo’ uomo dei giorni nostri, cadiamo sulle inadeguatezze odierne bisognevoli di misericordia!

Accade a Sessa Aurunca, che da qualche settimana, il corpo dei Vigili Urbani è oggetto di ripetute  attenzioni mediatiche che ne esaltano l’operato e l’efficienza; attenzioni che derivano da una unica fonte divulgativa, per altro molto vicina all’amministrazione, con titoloni in “corpo grande”, molto più degni di uno “yellow journalism” di anglosassone genesi, che per capirci…“è un tipo di giornalismo che rinuncia a un’impostazione obiettiva in favore di titoli sensazionalistici, allo scopo di vendere un numero maggiore di copie. Essa si caratterizza per l’esagerazione di eventi e notizie, speculazione scandalistica o altre pratiche considerate poco etiche o scarsamente professionali” (fonte wikipedia, per i semplici di spirito).

Alcuni dei titoli sensazionalistici ed enfatici, riservati alle mirabolanti imprese dei “nostri integerrimi municipali” li possiamo leggere di seguito e provare a digerire con le dovute cautele:

  • Controllo dei vigili, acciuffati due automobilisti privi di polizze assicurative
  • Discarica abusiva in un fabbricato diroccato, intervengono i vigili urbani
  • Fermato dalla municipale, circolava senza assicurazione
  • Polizia municipale: controlli a tappeto per abusivismo edilizio, sanzione per un abitante di Carano
  • Polizia municipale, Emerito sul territorio: individuati un abusivismo edilizio ed un attività abusiva
  • Inseguimento dalla statale al centro storico, guidava lo scooter senza patente e assicurazione

 Ovviamente nulla da obiettare sulle capacità, ma spingere incondizionatamente una posizione fino ad arrivare al ridicolo, è un po’ troppo. Il giornale in questione, è molto vicino all’amministrazione comunale, la quale usa un organo di stampa “collettivo” per un fabbisogno quasi “privatistico”. Infatti, da qualche tempo, al Municipio Sessano non è più in voga l’addetto stampa come figura emblematica e professionale da usare per le comunicazioni, bensì si preferisce usufruire di un “pulpito” collettivo, sfruttando magari l’attività giornalistica di qualche assessore. Ed è così che si crea una confusione gigantesca, senza che la verità (cosa fondamentale da rilevare per un giornalista) venga mai a galla, mischiando così verità e pure vanagloria: Per difendere chi? Cosa?

Sembrerà una coincidenza ma questa attività di propaganda è iniziata all’indomani della pubblicazione del parere ANAC nei confronti dell’inconferibilità del comandante della Polizia Municipale di Sessa, dott. Pasqualino Emerito (leggi articolo), questa “coincidenza ci riporta al Vangelo secondo Luca ma anche alla omelia del Mons. Riboldi.

Questo lavoro giornalistico (sic!), agli occhi del malizioso, può sembrare un tentativo di esaltare una figura che altri organi superiori hanno definito non esaltabile…pardon: “inconferibile”.

Questo “bombardamento” mediatico subliminale, potrebbe apparire – sempre agli occhi del malizioso – un tentativo di far indossare una gloria (a qualcuno), vestendosi di tutto ciò che può colpire lo sguardo degli altri, convincendo i suoi seguaci, che sono i primi…” (cit. Mons. Riboldi).

In maniera più pecoreccia…senza far uso di citazioni evangeliche o trattati psico-sociali, pare sia in atto una strategia per tentare di fornire una verginità (chissà se richiesta dall’interessato) per provare a distogliere l’attenzione sul “casus belli” innescato dall’ANAC dell’autorevole cittadino (onorario) Sessano Raffaele Cantone.

Su questa anomala faccenda, della quale anche noi ci siamo occupati qualche giorno fa, l’unica certezza è il blindatissimo silenzio che regna all’interno dell’amministrazione comunale…non uno dei suoi oramai classici pareri al “veleno” dal Sindaco Avv. Silvio Sasso, non un commento dall’assessore alla polizia municipale Avv. Fausto Fusco, ne tantomeno dal sempre silente e impalpabile Assessore Avv. Ugo Verrillo e dagli altri autorevoli professionisti della Giunta; ma la cosa che più stupisce è il silenzio del corpo della Polizia Municipale sessana, che per tramite del suo sindacato non ha proferito parola in merito.

I municipali, piuttosto che passare per gli Otello Celletti di un Alberto Sordi in splendida forma, avrebbero ben da esternare nei confronti di un comandante che occupa abusivamente un ruolo dirigenziale così delicato dalle quali decisioni dipende anche la sicurezza operativa dei vigili; avrebbero tanto da urlare nei confronti di una amministrazione comunale sorda alle esigenze di un territorio vasto ed eterogeneo come quello aurunco, dalle molteplici complessità…ma evidentemente sono appagati dallo sfiancante servizio di regolazione del traffico nelle ore di ingresso/uscita scolastico…per poi tornare in stand-by fino al prossimo articolo di propaganda, tipo istituto luce!

Sessa Aurunca, comune sopra i ventimila abitanti, non dispone di un servizio serale notturno di polizia municipale e la notte a sessa, tutto diventa un po’ terra di nessuno…nel centro storico come nelle frazioni si parcheggia dove meglio si è comodi, senza pensare di crear intralcio per eventuali mezzi di soccorso, ma tanto i vigili non ci sono a quell’ora.

Non si ha traccia di una sola contravvenzione alle ordinanze sindacali sulle deiezioni canine e sull’obbligo di girare coperti per le strade della località Baia Domizia, ma le strade ed i marciapiedi comunali sono sistematicamente ricoperti da cacche di ogni forma e dimensione (come spesso riportato dalla pagina facebook “sessa in mano ai barbari”), e per le strade della marina sessana si è fatto un grande sfoggio di pettorali maschili e femminili tonici o rilassati. Per non parlare delle condizioni in cui si trovano le strade comunali ed i marciapiedi per il capitolo “buche”, oppure per la vegetazione infestante che straborda da case, giardini e terreni privati (ma anche comunali – vedesi scuole, giudice di pace, municipio, ecc), senza che i nostri novelli Otello Celletti elevino alcun verbale, e se proprio volessero emulare il vigile Celletti, il primo verbale andrebbe fatto al sindaco in qualità di rappresentante legale del comune e quindi proprietario pro-tempore dei beni comunali in stato di abbandono – ma ci torneremo in futuro.

Concludendo, i vigili urbani di Sessa ed il loro sindacato, bene farebbero ad indignarsi per tanta disattenzione nei loro riguardi, nel riguardo del loro impiego per la comunità e per la popolazione stessa, lasciata allo sbando da una politica disattenta ai bisogni reali dei dipendenti e dei cittadini.

Piuttosto che farsi mettere alla berlina da articoli inneggianti alla scoperta di due assicurazioni scadute o per la realizzazione di un patio abusivo, manco fossero azioni dei ROS, dei Cacciatori di Calabria o dello SCO o dello SCICO, farebbero bene a mettere nero su bianco il loro disagio per un recupero di dignità personale e per il bene della collettività.

In questo caso, i caschi bianchi farebbero bene ad “umiliarsi per essere esaltati”…