CAB, IN REGIONE SI DISCUTONO LE RIFORME

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di Pasquale Ferretti

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SESSA AURUNCA – Con decreto di nomina da parte della Regione Campania il primo agosto veniva assegnato all’avvocato Ciro Foglia il commissariamento del Consorzio Aurunco di Bonifica. Foglia, che nel curriculum vanta un’esperienza da Consigliere Comunale nel Comune di Marcianise, è il quinto Commissario nominato ad-hoc in sette anni per cercare di risollevare le ormai drastiche situazioni economiche e gestionali dell’Ente di Via delle Terme. L’avvocato è arrivato a Sessa l’8 Agosto e da allora sono state pochissime le operazioni svolte dallo stesso; è pur vero che per le condizioni economiche in cui versa l’Ente, risulta veramente complicatissimo agire per cercare di portare liquidità fresca all’interno della macchina amministrativa. La situazione debitoria è arrivata ormai a livelli catastrofici e ci sono pochissime vie di sviluppo. A questo si aggiunge anche la pessima stagione irrigua, pressochè nulla, che andrà a gravare ancora di più sulle casse dell’Ente che già vede i numerosi ricorsi degli agricoltori che sicuramente citeranno il Consorzio per i danni relativi alla mancata irrigazione. Nessun’ombra di stipendio, ragion per cui, tutto il sistema ormai è sull’orlo del collasso.

In questi ultimi giorni, però, in Regione si sta discutendo di alcune riforme inerenti ai Consorzi di bonifica di tutta la Campania: Perché si, quasi tutti i Consorzi Campani vivono situazioni debitorie al limite. Questo atteggiamento generale è dovuto storicamente al fatto che essendo organi “manovrati” dalla politica, i Consorzi sono serviti più ai “mamma santissima” per il proprio tornaconto, quantitativo misurabile ovviamente in clientela e voti.

A parte la breve, ma doverosa digressione, ora ritorniamo a Foglia. Dal primo agosto, complice le ferie, poche sono state le attività svolte. Questa politica “attendista” è spiegata dal fatto che lo stesso Foglia sta attendendo la nomina a Commissario di uno dei Consorzi che presenta un bilancio positivo, ossia quello di Napoli-Volla. Contrariamente a quanto affermato sui giornali, tutta questa manovra è stata voluta da Gennaro Oliviero. Proprio Foglia, infatti, a più riprese ha affermato di essere stato scelto dall’Onorevole stesso, nonostante questi abbia più volte ripetuto di non avere voce in capitolo in determinate scelte in Regione. Passata la “crisi estiva” e le proteste dei lavoratori, Oliviero ha pensato bene di posizionare un suo uomo all’interno dei due Consorzi così magari da scalare posizioni all’interno della gerarchia che stava cedendo dopo le elezioni e la sonora “scoppola” di marzo.

Come detto, il nuovo commissario, può fare poco e niente per la mancanza di qualsiasi risorsa, però magari con un distaccamento al Napoli-Volla (che è scaduto il 30 settembre) può esserci una liquidità da sfruttare per gli stipendi arretrati, visto che non possono essere somme pignorate, come avviene nel caso specifico del C.A.B.

Ragion per cui, l’attesa per la nomina anche al Napoli-Volla è di vitale importanza in questo momento storico per i lavoratori dell’Ente di Via delle Terme: Riuscire a controllare entrambi i Consorzi, permetterebbe all’avvocato Marcianisano di avere una forza contrattuale in Regione (che magari dopo la riforma dei consorzi avrà più liquidità) da rinfrescare le casse e le tasche dei poveri lavoratori.

In tal senso, Mercoledì 10 sono convocati in audizione nella settima e ottava commissione congiunta tutti e undici i consorzi della Campania per dare un parere sul disegno di legge, mentre nel pomeriggio si discuterà con Coldiretti e associazioni agricole.

I lavoratori restano comunque sfiduciati, anche perché in poco tempo Foglia non ha costruito un ottimo rapporto con loro, anzi li ha già incrinati, frutto presumibilmente dell’influenza Olivierana che agisce, per una sorta di “vendetta” se così si può definire, per le numerose contestazioni del mese di maggio. Si attende qui, come se l’attesa non fosse già una prerogativa dell’apparato dei lavoratori, visto che attendono soldi da oltre tre anni. Ma la sensazione netta che si ha, è quella che ancora una volta la politica balla, mentre la gente comune continua ad essere sfruttata e sfiduciata.