CONDIZIONI DISAGIATE DI UN DISABILE GRAVE IN UNA CASA FATISCENTE: L’UOMO CHIEDE L’AIUTO DELLO IACP

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acciaro montacarichi CONDIZIONI DISAGIATE DI UN DISABILE GRAVE IN UNA CASA FATISCENTE: LUOMO CHIEDE LAIUTO DELLO IACPMARCIANISE – Si chiama Fabrizio Acciaro, ha 39 anni, è laureato in Giurisprudenza ed abita nel Parco Primavera di Marcianise (CE), all’interno di una palazzina dell’Iacp situata al primo piano della Palazzina N Scala A al civico 17. Da tantissimi anni convive con una malattia degenerativa ed è costretto su una sedia a rotelle. Non solo, a causa del diabete, è diventato recentemente ipovedente e da luglio scorso ha iniziato anche la dialisi che deve effettuare ben quattro volte a settimana. Vive con la madre 74enne, anch’essa invalida, ed è aiutato nei sui fabbisogni da un assistente materiale fornito dai Servizi Sociali del Comune di Marcianise. Fabrizio è scampato a due infarti ed un arresto cardiaco e si attacca alla vita con tutte le sue forze anche se spesso è costretto ad affrontare battaglie per far valere i suoi diritti di disabile grave. Anni fa, quando era ancora ventenne e giovane universitario, intraprese e vinse una battaglia per far dotare la sua palazzina di un ascensore-montacarichi per disabili. Da circa dieci anni questo strumento, indispensabile per uscire di casa, fare qualche visita e andarsi a curare, si guasta in continuazione e per aggiustarlo la ditta incaricata della manutenzione da parte dell’Iacp, ci mette giorni, se non settimane. Durante i periodi di non funzionamento del montacarichi, per il passato, Fabrizio era costretto a strisciare per le scale. Ora che le sue condizioni di salute sono peggiorate è obbligato a chiamare addirittura i Vigili Del Fuoco per uscire di casa. Dentro al montacarichi, ma anche sulle scale, quando piove scorre l’acqua che si infiltra nelle mura delle palazzine e la situazione è peggiorata a seguito della grave grandinata dello scorso anno che ha danneggiato fortemente la copertura del suo stabile.

Fabrizio Acciaro chiede un’attenzione maggiore delle istituzioni, in particolare l’Iacp, perché la sua abitazione è priva di termosifoni e non è adatta a far vivere dignitosamente un disabile grave. Le finestre sono in ferro e d’inverno gli spifferi gelidi rendono la sua camera da letto un vero e proprio frigorifero. “Un cane fa la vita meglio di me” – si sfoga Fabrizio chiedendo di non essere lasciato solo. “Anche le ore di assistenza materiale – continua – non sono abbastanza. Gennaro (l’assistente che lavora per una cooperativa incaricata dal Comune di Marcianise ndr), ha un monte ore che copre soltanto tre giorni alla settimana. Gli ambulanzieri del servizio di dialisi, che colgo l’occasione per ringraziare insieme ai Vigili del Fuoco, quando il montacarichi non è funzionante devono prendermi in braccio e portarmi fino a giù. Una situazione assolutamente insostenibile”.