STIR, ISTITUZIONI UNITE A DIFESA DELLA CITTÀ: VERSO UN ORDINE DEL GIORNO UNITARIO

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Istituzioni compatte a difesa del territorio: è il messaggio unitario emerso dalla conferenza dei capigruppo che si è tenuta ieri pomeriggio in Comune per stabilire l’iter da percorrere dopo l’incendio che ha interessato un capannone dell’impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere.

Il confronto è risultato estremamente positivo perché tutti, maggioranza ed opposizione consiliare, stanno lavorando ad un ordine del giorno unitario da discutere in un consiglio comunale tematico e che faccia emergere una posizione compatta della città, sulla scorta di quanto già avvenuto positivamente quando l’intero consiglio comunale si è opposto in maniera energica alla possibilità di localizzare un nuovo impianto sul territorio di Santa Maria Capua Vetere.

Tutte le forze politiche stanno portando avanti questo ragionamento unitario partendo da alcuni aspetti centrali: innanzitutto una concreta richiesta di rafforzamento dei livelli di sicurezza sia in termini di vigilanza dell’impianto Stir che in termini di misure di prevenzione e gestione incendi; un’ulteriore idea è anche quella di chiedere, come già segnalato dal sindaco Antonio Mirra in Commissione Ambiente presso la Regione Campania, che in vista del futuro piano d’ambito e dell’impiantistica dell’ATO di Caserta venga previsto un ulteriore impianto in altra parte della provincia di Caserta sia per alleggerire il carico di rifiuti e mezzi cui è sottoposto quotidianamente lo Stir di Santa Maria sia nell’ottica di avviare un percorso finalizzata ad una sua delocalizzazione in ragione del fatto che la nostra comunità e il nostro territorio sopportano questo peso da oltre 20 anni; inoltre l’ulteriore proposta consiste nella volontà di avere, come Ente, un ruolo nell’ambito del procedimento penale avviato dopo l’incendio e quindi procedere alla nomina di un difensore del Comune al fine di costituirsi eventualmente quale parte civile; infine, rispetto a tutti i dati ambientali, è stata chiesta una relazione definitiva ed estremamente dettagliata all’Arpac.