OSPEDALE, LA DEVOZIONE DI UN MANAGER PIO…

2

PREGA OSPEDALE, LA DEVOZIONE DI UN MANAGER PIO…(f.n.) – E pensare che qualche volta, esausti, ci siamo persino illusi di aver visto tutto, ascoltato l’impossibile e scoperto l’inaudito…ma quando leggiamo su un quotidiano che il manager dell’Aorn si dichiara “…un umile servitore della vigna del Signore…” gettiamo sconfortati la spugna ed ammettiamo che della vita… non abbiamo capito niente…che la teoria politica vincente è quella del disorientamento…seguita immediatamente dalla strategia del muro di gomma. Leggiamo ed apprendiamo della sventagliata di belle cose “fatte e da fare”,  come se questa non fosse un’ Aorn,  ma una salumeria che scopre di avere la predisposizione per la Medicina e si cimenta nel doppio salto mortale, con doppia carpiata e relativo intervento chirurgico, effettuato con successo…Speriamo che il ritorno del figliol prodigo da Castellammare, risistemi i bulloni a tutta la baracca, visto che in tanti anni di direzione sanitaria, il dottor Mario Mensorio non avrà fatto il medico, ma sicuramente avrà imparato a fare il manager…Sembra infatti che anche il nostro pronostico di ieri sia stato “azzeccato” e che il giovane Mensorio stia per tornare…almeno…lui che ha vissuto i tempi bui e quelli gloriosi, avrà gli argomenti giusti per impedire gli eccessi in discesa ed in salita del manager.  Chi ha vissuto in questa città e nel tempo ha registrato il bene ed il male di questo Ospedale, è abituato sia alle eccellenze che all’eccellenza dei risultati…il Male acuto di questo Ospedale è il sistema e quando il manager racconta che al suo arrivo in Ospedale, “sembrava di essere a Kabul” e che soltanto adesso l’ensemble, “ha la parvenza di un Ospedale”, non sa di cosa parla…e ci chiediamo come sia possibile che nessuno,  tra medici e paramedici e personale al completo che per anni ha gettato il sangue e continua a gettarlo, senta ribollire un minimo di orgoglio dentro di sé, che lo spinga a fare giustizia sommaria della prudenza e del timore che incombe su tutto, come una cappa grigia, e chieda infine conto di tanta ingiusta enfasi…Stupisce comunque che a nessuno punga vaghezza di chiedere al manager, come mai… tra i pronostici delle future meraviglie che sparge a destra e a manca,  non abbia inserito il “normale” previsto dalla normativa, totalmente disattesa dalla direzione strategica di questa Aorn…Un vero peccato che un uomo tanto pio, che si dichiara servitore della vigna del Signore, non si preoccupi del benessere dei cittadini, che non hanno la possibilità di programmare un ricovero in Ospedale e se non hanno una patologia urgente da Pronto Soccorso o non sono raccomandati da o’ rey, o dalla sua corte, si attaccano al tram o vanno in un altro ospedale…peccato davvero che non abbia parlato dell’efficienza delle liste d’attesa…Figuriamoci!, avrebbe dovuto spiegare, con una certa difficoltà, perché all’Aorn di Caserta non esiste la lista d’attesa per i ricoveri di elezione…Tanta prosopopea nell’elencare pregi e virtù…denunciare malefatte e camorristi…e poi tanta accondiscendenza nei confronti di chi comanda davvero…di chi fa e disfa e provvede a “snellire” la burocrazia rimandando la gente a casa… di chi sposta dal Pronto Soccorso i pazienti in qualche reparto e tacita le proteste “indigene” utilizzando il placet virtuale del direttore generale…Incredibile davvero…eppure succede…e a pensarci bene… non fa neanche ridere…non più…Ah!, a proposito…la prossima volta che il manager parla di successi,  si informi bene o dica alla direzione sanitaria di farlo, visto che sarebbe suo preciso compito…perché in Terapia Intensiva Cardiologica pare abbiano ricevuto una visita dalla signora klebsiella e non sappiamo quando la sgradita ospite, abbia intenzione di fermarsi…al suo buon cuore signor manager…faccia lei!

2 Commenti

  1. La vigna del Signore? Ma se manco lo si vede in cappella al mattino. Per cortesia! Almeno annunziata ci teneva a certe forme

  2. Noi dipendenti abbiamo subito e continuiamo a subire. Noi dipendenti abbiamo portato avanti l’ospedale e continuiamo a farlo. Loro, i colletti bianchi , continuano a decidere delle sorti della sanità casertana senza curarsi della vita altrui. Dottoressa lei crede ancora di poter cambiare qualcosa in questa città senza anima e senza orgoglio. I casertani non si rendono conto di essere colonia una volta di napoli poi di Salerno poi di Avellino. Città senza orgoglio

Comments are closed.