VA IN SCENA LA FARSA DELL’ARCHIVIO … CHE NON C’È

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di Costantino Beltrami

Degli “honesti” al governo non abbiamo tracce. Sappiamo che la funzione di direttore generale archivi, dopo che l’ex piddino ora grillino, dottor Gino Famiglietti occupa la direzione archeologia e belle arti, è stata assunta ad interim al segretariato generale del Mibac, cioè alle dirette dipendenze del Ministro! Passando alle vergogne di casa nostra, sul sito dell’Archivio di Stato di Caserta è stata pubblicata la locandina di un evento dedicato agli ultimi due secoli di storia di Caserta e della sua provincia attraverso le carte dell’Archivio di Stato di Caserta, il tutto in collaborazione con l’onnipresente soprintendente regionale archivi, mentore del neo direttore dell’Archivio di Stato di Caserta dottor Raffaele Traettino.  Ottima iniziativa se a Caserta esistesse un Archivio di Stato: ma tutti sappiamo che non c’è, perché è stato distrutto dalle stesse istituzioni competenti, nel silenzio complice di politica e istituzioni.  Meraviglia delle meraviglie, scopriamo che il Sindaco di Caserta, dopo avere assistito negli anni alla distruzione dell’Archivio, senza muovere un dito, ora scopre interesse per la storia! La farsa in questione, perché tale è, si terrà al Teatro comunale di Caserta, dove si parlerà di storia, di carte, di documenti sapendo che non sono consultabili e non lo saranno più. Nei locali della Reggia ad aprile 2017, furono trasferiti gli uffici dell’Archivio e 1,5km di carte. Questo è quanto oggi è disponibile per l’utenza. Il trasferimento delle carte dalla ex sede di Via Bersaglieri alla sede delle Italarchivi è stato bloccato, l’Archivio di Stato non dispone di una sala studi, disponeva di una biblioteca ma è stata trasferita a Benevento.  Non si hanno tracce dei lavori negli spazi dell’ex aeronautica, sede dell’Archivio dal 2016, nulla di fatto per l’Emiciclo. L’unica certezza è che negli anni, l’Archivio di Stato di Caserta è servito a fare piaceri ai politici di turno: da FI a PD fino a M5S. Un pezzo ciascuno, un appalto di qua, un appalto di là fino alla distruzione completa. Ad oggi continuiamo a pagare il fitto in via Bersaglieri, paghiamo il canone per il deposito alla Italarchivi, le spese di trasporto alla Catone e bla bla bla. A proposito, chiunque può leggere dalle determine di affidamento dell’ex direttore generale archivi dottor Gino Famiglietti, alla Italarchivi è previsto solo il deposito delle carte, non ci sarà consultazione alcuna, ammesso che da Caserta arriveranno a Pastorano. Per adesso dopo 46 anni restano ancora in Via Bersaglieri e noi continueremo a non avere alcunché da consultare. Il 30 luglio 2002, la dottoressa Imma Ascione ex direttrice dell’Archivio di Stato di Caserta, donna colta e seria, scriveva a proposito della “nuova sede “dell’Archivio alla competente DGA: “due sono le possibilità: o uno stanziamento di 20-25 miliardi delle vecchie lire per procedere con celerità ai lavori di restauro, o rinunciare all’Emiciclo come sede dell’Archivio e trovarne una utilizzabile in tempi celeri”. Nel 2016, una legge dello Stato assegnava gli spazi per l’Archivio in Reggia, con regolare stanziamento di soldi. Le carte restano in Via Bersaglieri, in più ci sono i “contentini” alla Italarchivi e alla Catone. Venghino signori venghino, un regalino per voi lo troviamo sempre! Se Caserta avesse un po’ di amor proprio, le poltrone del Teatro comunale dovrebbero restare vuote, in segno di protesta per il malcostume e malaffare, uniche modalità di gestione della cosa pubblica in questa provincia sempre più povera. Con la cultura “loro ci mangiano”, il resto poco importa.

1 commento

  1. CHE TRISTEZZA . QUANTI INTELLETTUALOIDI INCONTRAVO….. ORA SEMPRE GLI STESSI DISTRUGGONO LA CITTA’. IL POPOLO? IL POPOLO? IN NOME DEL POPOLO BUE.

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