AMORI & MISERIE – NONA PUNTATA

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   – di Calpurnia   –      

melograno AMORI & MISERIE   NONA PUNTATALa Notte racconta

Il Buio ascolta

La Luce purifica

 

L’aria era spenta…greve ma spenta. Vittorio voleva sapere…affondare fino in fondo in quella palude di incertezza…molle, vischiosa…poi…ad ogni costo sarebbe risalito verso la ragione limpida delle cose…Non aspettò che lei rispondesse…uscì velocemente dalla cucina,          mentre i suoi pensieri si accavallavano uno sull’altro e rimbalzavano come schegge impazzite…Arrivò nel suo studio e si diresse verso la finestra…Guardò fuori respirando affannosamente e pensò che erano riusciti a non far trapelare nulla fino a quel momento, quasi per miracolo e che i ragazzi apparivano del tutto tranquilli….Dalia entrò in quel momento…lo aveva seguito…gli arrivò alle spalle e gli parlò piano…quasi sottovoce…lui non si girò…

“Tu non mi credi…ma io non capisco nulla di ciò che mi hai raccontato…tu mi parli di una persona che io non conosco…lo so…non mi credi…pensi che io sia pazza…ebbene…non lo sono…non sono pazza…La persona che ha parlato con te in quel modo non è la persona che conosco io…Ma…guardami Vittorio…girati per favore…”

Vittorio si girò e la guardò negli occhi…era serio…le mani affondate nelle tasche…lo sguardo fermo e senza emozioni apparenti…

“Dimmi…secondo te io sarei una che elemosina l’attenzione di un uomo?,..che non comprende quando dall’altra parte c’è soltanto indifferenza?,…una che perseguita chi non vuole saperne di lei?,…dimmi…io sarei così?,…è così che tu credi che io sia…che possa essere diventata…”

E Vittorio sbagliò un’altra volta…

Tutte le emozioni, che qualche minuto prima sembravano scomparse, riaffiorarono di colpo e l’orgoglio si rimescolò alla rabbia e al dolore…e la voglia di mordere diventò acuta ed irrazionale e si tradusse nella più patetica e usuale delle reazioni dispettose…

“E a te cosa importa quello che penso io… eh?, che importanza ha se io creda o non creda davvero, che tu vai appresso ad un uomo che non ti vuole, eh?, quale valore ha il mio giudizio per te? All’improvviso… guarda un po’…conta anche quello che penso io…ma guarda un po!”

Dalia lo guardò senza replicare, poi diede un’occhiata all’orologio e si accorse che era in ritardo…

“Devo andare a scuola…è tardi…ci vediamo stasera…”

Vittorio era tornato a guardare fuori dalla finestra…e dopo dieci minuti  la vide mentre percorreva il vialetto del giardino, usciva dal cancellino, si girava e con il solito gesto, controllava se lo aveva chiuso bene…poi la vide percorrere quei pochi metri che la separavano dalla sua auto e la vide partire…Mentre guardava lo spazio rimasto vuoto, lo vide…era dall’altra parte della strada… in fondo, prima della curva e sorrideva…Fausto de Divitiis lo stava salutando con la mano…poi vide che girava l’angolo e scompariva…Strano…pensava fosse già ripartito…evidentemente aveva capito male…

Pensò alla storia di quell’uomo e alla casa in cui abitava…che lui e Dalia avevano acquistato qualche anno prima.  Erano cinque villette a schiera costruite dopo l’abbattimento di altre villette che in seguito ai gravi danni riportati  nel corso dei bombardamenti del ’43, erano rimaste disabitate e abbandonate. A causa di una lite tra i due imprenditori proprietari del caseggiato, che si trascinò per anni nei tribunali, per molto tempo l’area fu oggetto di contesa e quindi rimase inutilizzata, fino ad una ventina di anni prima, quando l’intervento di un terzo imprenditore mise fine alla querelle…La sua società rilevò il tutto e decise di investire sulla valorizzazione del luogo, mostrando non soltanto coraggio ma anche lungimiranza…infatti nel giro di pochi anni, quella era diventata una delle zone residenziali più ricercate.

Mentre pensava alla sua casa ed il buio del futuro prossimo inizia ad aggredirlo di nuovo lentamente, squillò il suo cellulare…guardò il display…era Sandro Deledda…rispose istintivamente ed altrettanto istintivamente rispose quasi subito affermativamente alla sua richiesta.

Sapeva che Dalia non c’era…sapeva tutto, ovviamente, quell’uomo…Vittorio prima ebbe un gesto di fastidio… poi si ricompose e decise che aveva fatto bene ad accettare l’appuntamento…doveva andare fino in fondo a quella storia…a qualsiasi prezzo doveva  sapere la verità…e voleva farlo al più presto…

L’appuntamento era al Caffé Santelmo…come la prima volta…Vittorio si cambiò in fretta poi prima di uscire di casa chiamò i ragazzi per sapere cosa avrebbero fatto nel pomeriggio e se per caso, avessero bisogno di lui. Corrado aspettava un suo amico per preparare l’ultima interrogazione di Inglese e Floriana era in attesa di Roberta per andare all’Archivio per la sua ricerca…No…non avevano bisogno di nulla…Vittorio uscì e si avviò verso la sua auto….Pensò ancora una volta a Fausto De Divitiis…a quel signore cos’ distinto e triste…alla sua vita ed ai suoi rimpianti…Chissà se anche lui avrebbe avuto rimpianti un giorno…chissà se sarebbe riuscito a mantenere gli equilibri…a non sbagliare troppo…a controllarsi…chissà se un giorno, guardando indietro, avrebbe avuto lo stesso sguardo, un pò sperso di Fausto…lo stesso ansimare leggero, al ricordo di ciò che avrebbe potuto essere e non era stato…chissà cosa sarebbe stato meglio augurarsi in quel momento…

Intanto era giunto al parcheggio della piazza, senza neppure accorgersi che stava guidando…come un cavallo che conosce la strada e segue l’istinto, era arrivato nel posto giusto…tra poco avrebbe incontrato di nuovo quell’uomo…quell’uomo che voleva dimostrargli che sua moglie era una specie di stalker…chissà perché voleva che lui lo sapesse?

Parcheggiò, scese dall’auto e lo vide subito…questa volta era arrivato prima di lui… Era in piedi davanti ad un tavolo del Caffé e parlava concitatamente al telefono…quando lo vide si girò, abbassò un pò la testa, disse qualcosa velocemente e chiuse la telefonata.

Vittorio si avvicinò e l’altro stese la mano verso di lui…Vittori la strinse distrattamente e si sedette… Uno di fonte all’altro come la prima volta…il cameriere che chiedeva l’ordinazione… il caffè ed il discorso riprese come se si non si fosse mai interrotto…Sandro armeggiava con il cellulare…Vittorio comprese che stava cercando i messaggi di Dalia…

“Dimmi una cosa Sandro…ma perché hai voluto raccontarmi tutto…e adesso vuoi a tutti i costi dimostrarmi che è vero che mia moglie ti da i tormenti?…la tradizione vuole che il marito sia l’ultimo a venire a conoscenza della tresca di sua moglie…non è così?, come mai mi ci tieni così tanto ad informarmi?, dimmi…”

Sandro lo guardò sorpreso…imbarazzato…non si aspettava quell’uscita di Vittorio….e a quest’ultimo sembrò che ricominciasse nuovamente a sudare…e rispose in fretta…

“Ecco…siccome a scuola la cosa sta diventando di dominio pubblico perché tua moglie non ha fatto mistero delle sue fissazioni…io devo difendermi…io non voglio rischiare di ricevere un provvedimento per colpa sua… le colleghe   parlano e criticano e credo che ormai,  anche la dirigente sia al corrente di tutto…questa storia deve finire…cioè la fissazione di tua moglie deve finire, perché non c ‘è stata mai alcuna storia…e poi…Vittorio…  io sono fidanzato…l’atteggiamento di tua moglie potrebbe compromettere anche la mia vita privata…tu capisci?, io ho voluto parlare con te…mi sembra giusto che tu sappia…”

Vittorio guardava quell’uomo ed improvvisamente provò disgusto…ma che uomo era quello che aveva di fronte….che razza di uomo era quello che chiedeva la marito di una donna di intervenire perché lei gli dava fastidio?…

 Sandro si era alzato e si stava sedendo vicino a lui….gli mostrò un messaggio sul cellulare in cu Dalia diceva a Sandro che lo stava aspettando davanti al fioraio di Via Vespucci….Vittorio lesse e guardò Sandro … che continuò a far scorrere i messaggi…  gliene mostrò un altro in cui Dalia diceva di sentire la sua mancanza e gli chiedeva se anche lui fosse triste come lei… ed un altro ancora, in cui Dalia parlava di una comune amica che si era comportata in maniera ridicola…ed un altro ancora in cui diceva di non stare bene…di avere un forte mal di testa…ed un altro in cui lo chiamava tesoro…ed un altro in cui gli comunicava che stava per uscire e si sarebbero visti davanti al cimitero ed un altro così e così e così…erano pugnalate per Vittorio ma oggettivamente sembravano i messaggi normali di una normale coppia clandestina…mancavano le risposte di lui…le risposte di Sandro…quelli erano messaggi che avevano avuto sicuramente adeguate risposte…

Vittorio guardò Sandro

“E tu cosa rispondevi a questi messaggi… scusa….non erano monologhi, non è vero?, dove sono le tue risposte?”

Sandro abbassò il cellulare..

“Io non ho quasi mai risposto…lei si è illusa ed ha creduto che io fossi innamorato di lei… pensa che lo ha raccontato alle sue amiche…ad una in particolare che lo ha detto a tutta la scuola…”

“Quindi tra te e mia moglie non c’è’ niente?, vuoi dire che non c’è una relazione?, mia moglie ti avrebbe scritto questi messaggi così…sul niente? Tu non rispondevi e lei continuava?,…messaggiava con un fantasma?, vuoi dire che mia moglie è pazza?

Sandro aveva ricominciato a sudare…la camicia di lino, quella bella camicia elegante gli si era appiccicata un’altra volta alla pelle…ed i capelli sulla fronte erano già bagnati…

“Tra me e tua moglie c’è stato soltanto un bacio…”

Vittorio sentiva una rabbia sorda e cieca che gli saliva nuovamente dalle ginocchia fina a stringergli la bocca dello stomaco….si fece forza e sibilò…

“Non c’è niente tra di voi…non c’è una relazione…Dalia si è illusa…e forse è pazza… ma avete avuto la possibilità di scambiarvi un bacio…uno solo…dove?, nei gabinetti della scuola?, immagino sia un luogo molto romantico per aver determinato una folgorazione tale da provocare un’azione di stalkeraggio da parte di mia moglie… o la pazzia…Senti Sandro… io non credo che voi non abbiate avuto una relazione … credo piuttosto che l’abbiate avuta e che tu ti sia stufato e adesso vuoi scaricare Dalia… e lo stai facendo nella maniera più sporca possibile…”

“Ma cosa stai dicendo…tua moglie è completamente pazza…siamo usciti una volta soltanto insieme per prendere un caffè ed al ritorno, quando l’ho accompagnata ci siamo baciati…basta… e da allora mi tormenta…se lo scopre la mia fidanzata….succede il finimondo…”

Vittorio si era già alzato e se ne stava andando….senza salutare e lasciandogli il conto da pagare…

Fine della nona puntata

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