ANTIMO MAGNOTTA, SETTE SQUILLI BREVI E UNO LUNGO

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a cura di Dalia Coronato

Sono passati sette anni da quel terribile disastro, durante la quale persero la vita 32 persone. La nave Concordia, durante una serata apparentemente tranquilla, si capovolge, stravolgendo sogni di passeggeri ed equipaggio. Un momento durato più di sei ore spezza il filo dell’esistenza di chi si trovava a bordo, pensando di trascorrere una vacanza, un’avventura.

In sette anni le cose cambiano, ma le ferite, sopratutto quelle profonde, restano e le cicatrici di Antimo Magnotta dureranno sette squilli lunghi e uno breve, per tutta la vita.

Prima “Sette squilli lunghi e uno breve” era solo il segnale di abbandono della nave, oggi è diventato il titolo di un libro, uno scrigno non più sepolto sott’acqua, ma un tesoro narrante confessioni, storie di vita di passeggeri e membri dell’ equipaggio, un solco che ha inciso la memoria dell’artista, facendo emergere il bisongo di condividere i momenti terribili, ma anche gli attimi percepiti, le sensazioni nascoste, le immagini di cieli immensi e mari silenziosi.

Con il secondo appuntamento di #lettialbar –  il format culturale nato da un idea di Luigi Ferraiuolo in collaborazione con Rotary Club “Caserta Reggia”- l’ex dipendente della Concordia, oggi Art Director of the Historical Cafe Events a Londra, ha presentato il suo primo romanzo. L’incontro con il pubblico è stato un successo ininterrotto, un’attenzione incessante grazie al mix di ironia e sensibilità che descrive in pieno Antimo Magnottta. Momenti difficili da riportare, istanti memorabili, meglio descritti con le  immagini e con le note dell’artista.