LAVORI EDILIZIA SISMICA: LA PROPOSTA DEL GEOMETRA DE FRANCESCO

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EDILIZIA LAVORI EDILIZIA SISMICA: LA PROPOSTA DEL GEOMETRA DE FRANCESCOIl Geometra Per.agr. Vincenzo De Francesco da Teano (Ce) esperto in materia sismica, fa rilevare che la recente legge della Regione Campania n. 59 del 2018 stabilisce che il committente di lavori di edilizia deve anticipare il compenso a progettisti, geologi, verificatori, e, inoltre, le spese per saggi o laboratorio e simili, per ottenere il rilascio di autorizzazioni o altri benefici di legge.
Ma tale disposizione, se in astratto appare utile a tutelare gli interessi dei professionisti, si dimostra del tutto inopportuna in tutti i casi in cui sia lo sfortunato cittadino colpito da eventi calamitosi a dover anticipare dette somme, il più delle volte assai consistenti, che sono comunque comprese nel contributo statale che il comune è tenuto a corrispondere in presenza dei necessari presupposti. Ne deriva che l’applicazione della normativa ai casi di ricostruzione o riparazione di immobili distrutti o danneggiati da eventi sismici o da altre calamità è destinata ad aggravare ulteriormente la già precaria situazione esistente in molti comuni, fino a determinare il blocco totale dei lavori.
Paradossalmente questa normativa – se non emendata nel senso di escludere dalla sua applicazione i predetti lavori nelle zone ove sono avvenute (o avverranno) calamità naturali -comporterà una ulteriore penalizzazione per quanti vivono nelle situazioni di maggiore disagio e sono da molto tempo in attesa di vedere ricostruita o riparata la loro abitazione.
Se si vuole veramente sovvenire a tali esigenze, occorrerebbe sbloccare le risorse (€ 7.308,157,13) relative al sisma del 1984, tuttora ferme, e i circa 200 mln. di euro giacenti presso le Tesoreria della Banca d’Italia riferite al sisma del novembre 1980. Sarebbe quindi auspicabile un intervento diretto a sbloccare le somme richieste e monitorate da ben 46 comuni dell’alto casertano, che per l’evento sismico del maggio 1984 ammontano, quale fabbisogno, a ben 300 mln di euro, di cui oltre 70 mln per i casi urgenti o prioritari.