PAESE NOSTRO, SIAMO TUTTI EX CANAPIFICIO

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a cura di Dalia Coronato

“Avere la forza di decidere, la capacità di fare una scelta e seguirla. Non essere indeciso davanti alle scelte fatte. Adattare il proprio carattere e spirito alla situazione, sapersi imporre quando e necessario. Non guardarsi indietro”. Sono alcune de “Le ventotto leggi di un viaggio” scritte da Sinti e Dag, due etiopi rifugiati che vivono a Roma.

La serata solidale accolta dal Duel Village per il Centro sociale exCanapificio di Caserta comincia con il reading di Tony Servillo e Valerio Mastandrea, una lettura del testo scritto da Alessandro Leogrande, un percorso nella mente del viaggiatore estremo che non smette di dare a sé stesso suggerimenti e regole, farsi domande che poniamo a noi stessi quando subiamo un torto, una prepotenza, un’ingiustizia. “Perchè proprio a me? Perchè proprio a me questa violenza?”.Come regola finale un errante si promette di mettere in guardia quelli che sarebbero partiti dopo, dopo di lui.

Il viaggio all’interno di “ciò che è stato costruito per questa città non può più essere fermato”– dichiara a gran voce Mimma D’amico – ed è cominciato molti anni fa. “Quell’attacco al centro sociale exCanapificio da parte del Ministro Salvini è stato doloroso”, confessa Andrea Segre. Dottore in sociologia, il regista presente in sala decide di condividere con i casertani la prima assoluta di “Paese Nostro” un lungometraggio realizzato con fondi europei che resta ancora in attesa di essere distribuito. Il documentario racconta in 6 episodi chi sono gli operatori dei progetti SPRAR, discutendo sul contributo attivo e partecipativo che riescono a dare nonostante una gestione intransigente. Sul grande schermo e ancora in fase di completamento sono 3 le storie che riescono a mettere in risalto la multiculturalità, la difficoltà nelle relazioni, il bisogno di essere aiutati e anche la volontà di aiutare gli altri.

Il centro sociale excanapificio è citato come modello di studi nazionali, oggetto di approfondimenti e di dibattiti in tutta Italia. Mamadou dopo un periodo in accoglienza è diventato operatore all’interno del dell’ex macello di Caserta. I capannoni di Viale Ellittico, ai piedi della Reggia, sono dal 1995 un baricentro per tutte le persone che vogliono essere a conoscenza dei propri diritti. “Lo Sprar è un momento di transizione indispensabile, ti da gli strumenti per imparare a muoverti fuori”, rivendica il mediatore. Dopo la manifestazione di sabato scorso, un piccolo passo è compiuto: la Regione farà una perizia di messa in sicurezza. Un nuovo punto di partenza che non può più attendere e che richiede coraggio, il coraggio di scegliere la razza umana.

Ringraziando l’ospitalità di Silvestro Marino e l’aiuto di Caserta Filmlab, la casa sociale – luogo in cui centinaia di famiglie hanno trovato accesso alle varie forme di sostegno al reddito – ricorda i prossimi appuntamenti che si terranno il 30 e 31 marzo 2019. Due giorni di dibattiti, tavoli di lavoro e incontri pubblici negli spazi del Teatro Palladium a Roma per costruire proposte concrete, cambiamenti delle politiche migratorie e presentare nuovi disegni di integrazione.