OSPEDALE, PICCOLI COMMENTATORI CRESCONO

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(f.n.) – E’ davvero stupefacente l’atteggiamento di alcuni gentiluomini che,  abituati alla pratica del baratto prima e del ricatto poi, quando sbattono violentemente contro altre dimensioni a loro sconosciute, perdono bussola e calma e tentano pietosamente di armare la mano di qualche genio della lampada casereccia che, nove volte su dieci perde ottime occasioni per tacere. Il commento di un tale signore che cantando le lodi del bravo Carozza, cerca di fare il furbo, credendo  di rivelare cose che noi stessi nell’immediato avevamo reso pubbliche, dovrebbe cambiare mestiere…la lampada è senza olio e “nun s’appiccia”. Ricordiamo a noi e alla platea che il tal Carozza, titolare di una associazione che si occupa di trasporto infermi ed allo stesso tempo responsabile dell’autoparco e molte altre cose all’interno dell’Aorn, nella primavera del 2018 ancheggiando e dondolando attraverso i vari uffici della palazzina grigio spento in fondo al parco, lasciando che le code del suo camice quasi longuette, frusciassero a sufficienza per essere osservate, si prodigava in gratuite rassicurazioni e dichiarava urbe et orbi che ad Appia Polis ci avrebbe pensato lui, si presume con una mazzetta…e presumiamo abbia, al momento, portato le mani, rigorosamente corte, al petto, picchiettando ritmicamente in un rassicurante “ghe pensi mi”….Poiché il signor Carozza, come molti altri del resto, ritengono che tirando fuori dalla tasca, i loro sporchi soldi possano comprare il pensiero libero, si presento’ al nostro ufficio pubblicità, chiedendo un contratto pubblicitario per la sua Associazione e fu regolarmente informato che la stipula di un eventuale contratto, non avrebbe minimamente inciso sulla linea editoriale…anzi! il signor Carozza fece quel che a Oxford si definisce “o gruoss”, perché sorridendo disse: lo so lo so, non c’e’ problema, io voglio fare pubblicità con voi. Ed il caro Carozza firmò un contratto da 600 euro più Iva diviso in due rate da 300 euro, per la pubblicazione di un brand per la durata di due mesi. Dinanzi a tale somma, siamo quasi svenuti, anzi “siamo” svenuti e non ci siamo ancora ripresi… Pensavamo di trasferire in Svizzera il “malloppo”, visto che l’ importo era troppo ingente per le Isole Cayman che attraverso i loro maggiori uffici finanziari, ci avevano informato di averlo respinto…Il signor Carozza però, non ha pagato la seconda rata e quindi, non abbiamo potuto portare a termine gli investimenti fantastici, che sognavamo… riteniamo quindi che il signor Carozza, che si permette di raccontare in giro inesattezze, non sia una persona affidabile ne’ una persona che mantiene gli impegni, ma noi…che avevamo addirittura deciso di battere bandiera panamense per ridurre le tasse sul capitale ottenuto,  dopo un regolare sollecito di pagamento, inviato a “Pubblica Assistenza San Michele” in data 6 dicembre 2018 e rimasto, altrettanto regolarmente, inevaso, abbiamo pensato di continuare a battere bandiera italiana e regalargli la piccola somma residua, affinché potesse darsi alle spese pazze ed acquistare una partita di candele, da portare al santuario di San Michele per ringraziare il Santo della fortuna di cui era stato destinatario…quella di avere “immeritatamente” incontrato persone perbene e non dello stesso stampo di coloro che commentano su ordinazione e rigorosamente “avvacante”. Hasta la suerte!

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