“ZODIAC”: DAVID FINCHER RACCONTA UN’INQUIETANTE STORIA VERA

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zodiac “ZODIAC”: DAVID FINCHER RACCONTA UN’INQUIETANTE STORIA VERAA cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta un serial killer chiamato Zodiac terrorizzò San Francisco. Il suo marchio di fabbrica consisteva nel fatto che rivendicasse i propri omicidi con lettere spedite alle principali testate locali. L’assassino inviava inoltre una serie di messaggi in codice che nessuno è mai riuscito a decifrare. Sulle sue tracce si misero, oltre ad una coppia di detective, un giornalista e un vignettista.zodiac ferrin mageau “ZODIAC”: DAVID FINCHER RACCONTA UN’INQUIETANTE STORIA VERAIl tema dell’ossessione non è nuovo per David Fincher. In “Zodiac” si concentra più sulle conseguenze che il serial killer ha portato nelle vite di coloro che hanno cercato di svelarne l’identità, che sulla figura dell’assassino stesso. Tutti i protagonisti della vicenda sacrificano carriera e famiglia pur di svelare il mistero che si cela dietro il nome di Zodiac, provando a decifrare i suoi messaggi apparentemente inestricabili e tentando anche di distinguere gli indizi veri dalle false piste. Chiunque si avvicini all’indagine viene pervaso da un senso di instabilità, insicurezza e pericolo. Per ogni progresso c’è una regressione: lo spettatore si sente, dunque, risucchiato nel vortice di frustrazioni dei protagonisti. L’aspetto più inquietante è che l’identità del killer risulta ancora oggi non accertata, e il caso è rimasto aperto in alcune giurisdizioni.I42QKkJ “ZODIAC”: DAVID FINCHER RACCONTA UN’INQUIETANTE STORIA VERALa pellicola di Fincher, più che essere eccessivamente lunga, affronta diverse possibilità di narrazione: si passa da un film di inchiesta lento, meticoloso e con molti dialoghi; a un thriller più convenzionale, con momenti di alta tensione; i due generi sono intervallati da momenti di brutale violenza in cui vengono commessi omicidi a sangue freddo. Il regista, però, mantiene images 2 “ZODIAC”: DAVID FINCHER RACCONTA UN’INQUIETANTE STORIA VERAsempre il controllo. Le immagini, infatti, si susseguono senza brusche interruzioni. Non ci sono eroi in “Zodiac” né lieto fine: a trionfare è la banalità del Male. Per quanto vengano mostrate personalità brillanti e con molte intuizioni, Fincher mostra la realtà dei fatti, ovvero il fallimento della giustizia. Non si arriva mai a una vera risoluzione del caso. Il film, dunque, potrebbe andare avanti all’infinito (i 157 minuti si possono giustificare in base al fatto che il caso risulta ancora aperto). La pellicola di Fincher è deviante e disturbante, e il fatto che racconti una storia vera la rende ancora più di impatto. “Zodiac”, oltre che soffermarsi sulla brutalità degli eventi, racconta tutti gli errori che sono stati commessi durante le indagini e che hanno portato poi alla mancata risoluzione. Per certi aspetti “Zodiac” somiglia a “Seven” (film di Fincher del 1995), per altri alla serie tv “Mindhunter” (realizzata dal regista nel 2017, di cui si aspetta la seconda stagione). Elementi in comune sono la violenza, gli omicidi, il Male nelle sue forme più perverse.

 Mariantonietta Losanno