SCUOLA … IL RE È NUDO

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  –  di Costantino Beltrami –   

Il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello contro l’ordinanza emessa dal Tar Lazio nello scorso aprile con cui si confermava quello che dice una legge dello Stato italiano: i trasferimenti dei docenti di ruolo hanno diritto alla mobilità su 100% dei posti disponibili.   Si tratta di una ordinanza storica che mette KO tutto l’impianto del Miur in materia di trasferimenti dei docenti” … e pertanto in quella sede avrebbe dovuto essere applicato il principio che lo stesso comma esprime, ovvero la preferenza per il trasferimento di chi sia già in ruolo rispetto alla assegnazione di sede per le nuove nomine” (Consiglio di Stato, Sezione VI, Ordinanza n. 3722/2019). Ricordiamo che l’ordinanza del TAR è stata disattesa, quindi i docenti hanno partecipato alle operazioni di mobilità solo sul 40% dei posti disponibili. E’ bene precisare che il Governo Conte porta avanti una modalità già consolidata dai governi precedenti.  Insomma un gruppo di docenti seguiti da un bravo avvocato, sta dimostrando, quanto tutto l’apparato MIUR-sindacati-politici, operi in danno e in beffa dei docenti. La scuola a nostro avviso, è argomento molto serio e come tale andrebbe trattato, a partire dal rispetto per i docenti. Non è così. I contratti per la mobilità provinciale ed interprovinciale annuale sono sottoscritti dai segretari nazionali di categoria dei principali sindacati italiani. Ci viene un dubbio: leggono il contratto prima di sottoscriverlo? Ne comprendono il contenuto? Al MIUR dettano legge i soliti burocrati, sempre perennemente seduti sulle loro poltrone. Cambiano i governi, ma loro continuano a scrivere atti illegittimi a spese dei docenti e dei contribuenti. Tanto per citarne uno, il dottor Bruschi fu nominato dall’ex Ministro Maria Stella Gelmini consulente del MIUR e sta ancora al suo posto a dispensar consigli. Intanto i docenti vanno avanti, in solitudine, malpagati, senza che gli vengano riconosciuti i minimi diritti. Ci sorge un dubbio e cioè che si sia istituita la scuola dei dirigenti: l’ultimo concorso parla chiaro. Tutti a difendere un concorso su cui pendono indagini penali, neanche una parola si spende sulla vicenda in questione che riguarda i docenti dell’intero Mezzogiorno. Sulla scuola e sui docenti, tutti straparlano, molti a vuoto. Ci saremmo aspettati dal M5S una maggiore azione, ma non c’è stata. Ci saremmo aspettati un mea-culpa del PD, ma non è venuto. La scuola non sopravvive se gestita da burocrati arroganti, sindacati accondiscendenti, partiti che fanno solo chiacchiere e distintivo. Questa ordinanza vi mette a nudo tutti. Un mondo così cruciale e complesso, un corpo docente ignorato, malpagato, non valorizzato va gestito in tutt’altra maniera. Se ne può parlare seriamente?