ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE…COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!

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di Giulia Boscosessa 1 ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE...COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!Scrivere di camorra in terra casertana è sempre un esercizio di difficile attuazione, per il delicatissimo se non labile equilibrio che si frappone tra la stragrande maggioranza della popolazione che è contro la camorra “ma…” e una piccola aliquota restante che la combatte davvero con parole, corpi, facce! Scrivere di questo argomento, da qualunque angolazione lo si affronti, genera, sempre, sentimenti contrastanti; angoscia, intima vergogna, e conflitto di coscienza nel primo gruppo dei “contro ma…” e rabbia e voglia di alzare l’asticella dello scontro e della lotta nel secondo gruppo di quelli che “a viso aperto”. In verità c’è anche un terzo gruppo, che cresce sempre di più, quello dei “soliti” leoni da tastiera…ma vista l’importanza dell’argomento, li ignoreremo!

nazzaro perillo SESSA ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE...COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!A Sessa Aurunca da oltre quindici anni, in un bene confiscato al gruppo camorristico dei Moccia di Afragola, si è sviluppato un progetto di inclusività sociale fortemente voluto dall’instancabile Simmaco Perillo, un figlio della terra aurunca che coraggiosamente ha preso in gestione questo bene confiscato per dare alla luce una cooperativa sociale che si occupa degli ultimi, di coloro che questa incontenibile società ha posto ai margini di essa; per lo più soggetti con disabilità psichiatriche che presso la coop “Al di la dei Sogni” ha trovato invece una collocazione ed una sua ragione di essere collaborando nella coltivazione degli orti biologici e nella preparazione di conserve di qualità.

All’interno di questo bene confiscato, già da diverso tempo, durante l’estate viene portata avanti una bella kermesse che si chiama “Estate al bene” dove si organizzano dei bei pomeriggi di approfondimento e dibattito tra ospiti illustri e i ragazzi dei campi di volontariato di Libera e degli Scout che provengono da tutta Italia e che vengono ospitati per brevi periodi al bene confiscato.

evento sessa ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE...COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!Quest’anno ci sono stati già tre appuntamenti che hanno visto tra gli ospiti: il Capo della Polizia Franco Gabrielli – per la prima volta in Italia in un bene confiscato – il Magistrato di sorveglianza Marco Puglia – recentemente insignito del premio Don Peppe Diana, il Direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Confiscati Bruno Frattasi, il Comandante Generale della Regione Carabinieri Campania Gen. Stefanizzi che ha fatto coppia con il rapper Lucariello – in un riuscitissimo siparietto spontaneo – domani invece sarà il turno del Presidente della Commissione Antimafia On. Nicola Morra. Inutile dire che la partecipazione dei ragazzi ospiti è stata entusiastica perché, anche grazie alla moderazione del giornalista Sergio Nazzaro, hanno avuto il contatto diretto con queste personalità dello Stato interagendo e capendo davvero cosa è il loro impegno per questo paese.

alberto varone ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE...COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!Mercoledì invece, sempre nell’ambito di “Estate al bene”, a Cellole si è svolta una manifestazione che ha voluto ricordare Alberto Varone, a cui è intitolato il bene confiscato gestito da Perillo e dalla sua coop “Al di la dei Sogni”. Ma chi è Alberto Varone. Alberto era un signore di Sessa con una famiglia normale come tutte e con un lavoro normale come tutti, che per vivere aveva una piccola rivendita di mobili e per arrotondare si occupava della distribuzione dei giornali – quando ancora si vendevano e si leggevano.

Alberto fu una delle vittime della camorra imperante negli anni 80/90 a Sessa Aurunca, una camorra che aveva come suo “core business” l’estorsione; a Sessa in quegli anni pagavano tutti: commercianti, imprenditori, liberi professionisti, ma anche impiegati nelle pubbliche amministrazioni con incarichi medio alti; perché in quegli anni a Sessa vigeva un clima di terrore puro per il quale nulla si poteva nascondere, neppure gli stipendi o le disponibilità bancarie delle normali famiglie. In questa viscida morsa finì anche Alberto che guadagnava discretamente per permettere alla sua “normale” famiglia di vivere dignitosamente. Ma Alberto era anche una persona con un carattere spigoloso, diretto e di non facile attitudine al compromesso.

Si oppose in maniera netta alle richieste estorsive, e la pagò. All’alba del 24 luglio del 1991, mentre tornava a Sessa con la sua automobile carica dei giornali da consegnare alle edicole del posto, fu bloccato e ferocemente colpito a fucilate; lo trovarono così, al sedile della sua auto lungo la statale Appia, riverso nel sangue che imbrattava i quotidiani che gli avevano dato da vivere. Spirò dopo poco, avendo appena fatto in tempo a sussurrare alla moglie: “Hai visto, Mario ce l’ha fatta!”

I mandanti e gli esecutori furono i “Muzzoni”, il clan egemone a Sessa al cui vertice sedeva Mario Esposito, il sanguinario Ras legato ai La Torre di Mondragone e di conseguenza ai Casalesi emergenti di allora.

Questo è il racconto di chi fu Alberto Varone, commerciante di Sessa Aurunca, morto per aver opposto le sue ragioni alla camorra.

Oggi possiamo chiamarlo “martire della camorra”, ma lo onorano in una manifestazione a Cellole; perché Sessa, la sua città lo ha dimenticato oppure lo ha semplicemente ignorato. L’unica testimonianza dell’esistenza di Alberto Varone è data dal bene confiscato a lui dedicato ed alla fiammella di memoria che viene tenuta accesa da Simmaco Perillo e da chi gravità nel suo meraviglioso mondo parallelo.visita di gabrielli ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE...COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!

La famiglia di Alberto Varone, la moglie e i cinque figli, dopo aver testimoniato contro il clan dei Muzzoni, è andata via da Sessa e vive una nuova esistenza in una località segreta; Alberto anche è dovuto andare via, da morto. Le sue spoglie riposano anch’esse in località segreta. Tutto quello che resta del passaggio di Alberto Varone in terra Aurunca, oltre alla fiammella tenuta viva dai ragazzi di “Al di la dei Sogni”, è una arrugginita saracinesca sovrastata da una sbeccata insegna che racconta di un mobilificio che non c’è più, di una famiglia che non c’è più, di un uomo che non c’è più. In una città che si c’è…ma nella sua indolenza e mancanza di memoria verso i suoi “giusti”, dimostra di valere poco. La Sessa di oggi vale giusto gli slogan dei neo politici del ventunesimo secolo i quali passando superficialmente – come la loro natura gli impone – dinanzi alla rugginosa saracinesca con la decadente insegna che la sovrasta, non rimandano i loro pensieri a colui che ha segnato l’inizio della fine del clan malavitoso sessano; perché lo ignorano o vogliono ignorarlo in quanto è più comodo. Come è più comodo spendere decine di migliaia di euro in “Panem et circenses” piuttosto che investire un solo centesimo in MEMORIA. Non una strada, non una piazza, non una scuola, non un edificio civico portano il suo nome.mobilificio a.varone ESTATE AL BENE CONFISCATO, IN MEMORIA DI ALBERTO VARONE...COME SESSA AURUNCA RICORDA IL SUO MARTIRE DELLA CAMORRA!Viva la Sessa moderna, la città dei “gira borghi” e delle canzonette, la città dello street food e di ogni altra amenità, abbasso la città dell’impegno civile e della memoria storica.

Non consegnare Alberto Varone alla memoria dei suoi concittadini è continuare a prenderlo a fucilate in ogni istante; egli trova requie solo nel mondo parallelo del bene confiscato, solo “Al di là dei sogni”!