SESSA AURUNCA: L’ASSESSORA CASALE ANNUNCIA LE DIMISSIONI E SE NE VA…SASSO SEMPRE PIÙ SOLO!

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   –   di Salvatore Zinno   –  casale sasso SESSA AURUNCA: L’ASSESSORA CASALE ANNUNCIA LE DIMISSIONI E SE NE VA…SASSO SEMPRE PIÙ SOLO!

 Nuova querelle per l’amministrazione comunale sessana del Sindaco Silvio Sasso; strano a dirsi, il “pacioso” Sasso ha litigato ancora una volta con un suo assessore, in questo caso si tratta della rappresentante della lista civica “Passione Democratica” Tommasina Casale.

Abbiamo detto “strano a dirsi”, in senso ironico ovviamente, perché il litigio è diventato la cifra della sindacatura di Silvio Sasso Sasso; ha litigato praticamente con tutti: dipendenti comunali, cittadini, turisti, oltre naturalmente ai politici oppositori. Da ultimo era stato sollevato il caso dell’altro assessore – infornato qualche mese fa con l’ultima revisione della giunta – Erasmo Palmieri, il quale da quando è stato nominato non partecipa mai alle riunioni di Giunta, come testimoniato dalle delibere nelle quali risulta sistematicamente assente a causa di altri dissapori con il primo cittadino.

Veniamo ad oggi, anzi a martedì/mercoledì, quando il “nostro” ha avuto un durissimo “confronto” con la “pasionaria” piddina Tommasina Casale.

Fonti ufficiali raccontano di una discussione nata per la destinazione della vecchia scuola elementare della frazione Fasani di Sessa, che la Casale vorrebbe demolire per dare alla luce l’ennesima piazza pubblica, mentre il Sindaco vorrebbe più modestamente, ristrutturare ed affidare lo stabile in uso ad associazioni locali che ne farebbero richiesta.

In un caso o nell’altro, agli occhi della cittadinanza, è solo un modo per fare clientela politica…ma lasciamo correre. C’è da dire che se davvero fosse questa la versione realistica della causa del litigio, sarebbe l’ennesimo esempio sballato di amministrare un territorio dalle mille problematiche e dalle scarsissime risorse per fornire i servizi essenziali; una piazza pubblica è uno dei problemi minori che i cittadini vorrebbero vedersi risolto. Il sindaco, alla richiesta di abbattimento della novella Attila in gonnella, pare abbia opposto la motivazione legata alla età dell’edificio; superando i settant’anni di vita, risulterebbe un edificio storico e quindi si dovrebbe coinvolgere la soprintendenza di Caserta.

Veniamo quindi alle fonti non ufficiali, che racconterebbero si, di un problema legato alla cura del proprio orticello politico nella frazione di Fasani da cui proviene la famiglia dell’Assessora Casale – pur risiedendo la stessa nel comune di Cellole dove la famiglia gestisce un’attività turistica – ma ci sarebbero della motivazioni meno “nobili” legate al troppo potere esercitato dal gruppo di Passione Democratica, in seno a questa amministrazione comunale. Ce ne siamo occupati qualche giorno fa in anteprima (ARTICOLO), della enorme messe di incarichi ad amici, parenti ed affini ottenuti dal duo Vernile-Casale, gli unici manovratori della civica “Passione Democratica”, il primo quale consigliere comunale portatore di voti e la seconda come rappresentante in giunta, in veste di garante del patto tra la civica ed il Sindaco Sasso. Incarichi che hanno causato le ire di altri componenti della maggioranza di governo, che sono stati capaci di “raccogliere” meno per i propri clientes, e che avrebbero generato già uno scontro all’indomani della pubblicazione del nostro articolo.

Questo è ciò che raccontano le fonti sul campo; qualunque sia la verità, c’è la concordanza di tutti nel riferire che la Casale avrebbe annunciato le sue dimissioni dalla Giunta Sasso, e che avrebbe materialmente protocollato giovedì scorso gettando al vento il gran lavoro di sotterfugi messo in atto all’epoca, per arrivare ad agguantare l’agognato scranno assessorile.

Le dimissioni saranno irrevocabili o dobbiamo rubricare la questione come una normale attività tesa all’accrescimento del proprio prezzo politico? Lo vedremo, intanto, è bene ricordare alcuni avvenimenti che portarono alla nomina della Casale in giunta. Nella prima giunta varata da Silvio Sasso, “passione Democratica” non aveva alcun rappresentante, avendo eletto un solo consigliere comunale, Basilio Vernile appunto. Dopo neanche un anno però, iniziarono i lanci di coltelli tra le varie fazioni vincitrici delle amministrative 2016; ed infatti, a marzo 2017, dopo una mozione di sfiducia presentata dal gruppo politico degli Schiavone, spalleggiati proprio da Passione Democratica, si arrivò al primo rimpasto di giunta e Sasso inserì (obtorto collo) la Casale al posto della ex candidata sindaco Carmela Messa e capo dell’opposizione nella precedente amministrazione, gratificata poi con una delega da assessore. Vero è che tra le due c’era una grossa differenza di spessore e capacità sia politiche che amministrative; la Messa era stata già consigliera comunale e la Casale mai, la Messa è un Preside di Istituto Comprensivo Statale la Casale capocantiere della controllata regionale “Campania Ambiente”, altro carrozzone politico che, negli anni, ha imbarcato per chiamata diretta solo coloro che ebbero modo di provare l’appartenenza politica ai vari Tizio e Caio. Quindi “meritevoli” di assunzione!

Cosa ne sarà quindi del gruppo civico di Passione Democratica, dopo l’apertura di questo fronte di ostilità con il Sindaco Silvio Sasso?

antonio ficociello sessa SESSA AURUNCA: L’ASSESSORA CASALE ANNUNCIA LE DIMISSIONI E SE NE VA…SASSO SEMPRE PIÙ SOLO!Domanda la cui risposta è abbastanza scontata, in considerazione della voracità con la quale hanno partecipato alla spartizione di incarichi e prebende; caso eclatante è quello raccontato da noi qualche giorno fa e che ha aperto le ostilità, che riguarda il presidente stesso di Passione Democratica, l’Ing. Antonio Ficociello – cognato di Basilio Vernile – il quale è stato nominato presidente di una commissione sismica comunale e la sua commissione avrebbe stranamente ricevuto molte più pratiche rispetto all’altra commissione; i rimborsi ai componenti delle commissioni vengono determinati in base alle pratiche valutate. Ragione per cui, un’uscita di Passione Democratica da questa maggioranza, sarebbe da escludere.

La domanda invece più attuale è, alla luce della terra bruciata che sistematicamente fa attorno a se stesso e della sua innata capacità di dividere piuttosto che aggregare: “cosa ne sarà di Silvio Sasso da qui ad un anno, quando terminerà il suo incarico da Sindaco?”